Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Altre Economie / Varie

Trenta giorni di commercio equo

Da Bologna ("Terra Equa") a Treviso ("4passi"), da Savona ("Equa") alle Marche ("Punta sull’equo): per un mese, a partire dal fine settimana del 16 e 17 maggio, il Fair Trade italiano si racconta sui territori, organizzando fiere e conferenze, per spiegare -tra l’altro- chi nutre davvero il Pianeta

Tratto da Altreconomia 171 — Maggio 2015

Maggio è il mese in cui cade la giornata mondiale del commercio equo e solidale (il 9, quest’anno). Ed è il periodo in cui si svolge la World Fair Trade Week e la sua inedita fiera internazionale (vedi pag. 10), che si terranno, appunto, a Milano. Maggio è tutto questo, ma non solo e non da oggi. Lo sanno a Bologna,  Treviso, Savona, che -calendario alla mano- diventeranno anche quest’anno i capoluoghi italiani del commercio equo e delle economie solidali.
Quello emiliano, nel fine settimana del 16 e 17 maggio, nella splendida cornice offerta da Palazzo Re Enzo, in piazza Maggiore, nel cuore della città, ospiterà la quarta edizione di “Terra Equa” (terraequa.blogspot.it, ingresso libero). Lo slogan scelto quest’anno dalle 9 organizzazioni di commercio equo e solidale che ne sono il motore recita “L’arte di fare un’altra economia”. Il motivo lo racconta Giorgio Dal Fiume, che della rete che sta alla base del festival -sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i fondi stanziati con la legge 26/2009- è il coordinatore: “Quando abbiamo iniziato a ragionare sulla nuova edizione -spiega Dal Fiume- abbiamo ritenuto importante rafforzare l’aspetto spettacolare, aggiungendo momenti musicali e di teatro civile, ma soprattutto il punto di vista didattico-culturale. Per questo abbiamo coinvolto 21 istituti d’arte di tutta la Regione, proponendo loro di immaginare e poi elaborare manufatti artistici in grado di rappresentare la loro idea di commercio equo e solidale”. Ne sono uscite altrettante opere artistiche, sotto forma di grandi teloni, che verranno esposti in fiera. È un piccolo frammento del percorso innovativo che “Terra Equa” ha in un certo senso “dovuto” avviare: “Pur essendo ancora oggi l’evento permanente più grande che si sia mai svolto in questo campo in Emilia-Romagna -ragiona Dal Fiume- anche il nostro strumento tende, anzi, rischia di tendere alla ripetitività”. L’antidoto? “Rafforzare ancora di più il legame e lo scambio tra le realtà di commercio equo e i soggetti che sul territorio praticano prevalentemente e con coerenza l’economia solidale. Ed è fondamentale che l’innovazione sia gestita e governata dalla rete delle realtà del commercio equo e solidale della regione, come è avvenuto sino ad oggi”. Ecco perché il programma  -trenta gli espositori previsti- spazia dall’installazione assistita del software libero sul proprio pc ai “primi passi equi” per i più piccoli,  dalla degustazione guidata di birre artigianali all’incontro con la prima esperienza di Community Supported Agricolture (CSA) in Italia: la cooperativa Arvaia di Bologna (vedi Ae 169). Fino al seminario simbolicamente intitolato “Chi nutre il pianeta?” (sabato 16, alle 10.30), con lo sguardo -critico- rivolto all’Expo.

Quello del 16 e 17 maggio sarà anche il primo dei due fine settimana della “Fiera 4passi” (4passi.org), organizzata dalla cooperativa Pace e Sviluppo di Treviso presso il Parco Sant’Artemio. Il tema di questa decima edizione è messo a fuoco fin dal titolo: “Usciamo dalla riserva”. Il punto di forza di 4passi -300 volontari, 65mila visitatori l’anno scorso e 160 espositori- lo sintetizza Alessandro Franceschini coordinatore di Pace e sviluppo: “Si tratta di una fiera molto pratica, quasi ruspante, che ha puntato sul fornire suggerimenti efficaci o indicazioni per comportamenti sostenibili al consumatore critico, guardando all’uso quotidiano che avesse potuto farne”. Bassi costi per gli stand e selezione degli espositori in base al coraggio di cambiare, innovando: “Le ‘nostre’ 11 botteghe, che negli anni precedenti hanno in qualche modo influenzato la fiera -prosegue Franceschini-, ora ne sono influenzate. Una serie di espositori sono diventati fornitori delle botteghe, le chiamiamo ‘botteghe di 4passi’, che portano avanti tutto l’anno le proposte della fiera”. “Il programma di quest’anno, spiega Federica Massolin di Pace e sviluppo, prevede (domenica 17) un convegno sulle potenzialità della canapa, dal tetto al piatto, nato da un articolo pubblicato su Altreconomia di gennaio (‘Le proprietà della canapa’, Ae 167, ndr)”. Il convegno in programma nel fine settimana del 23-24 maggio vedrà invece al centro l’esperienza di “è nostra” (www.enostra.it), la prima società che permette di consumare energia rinnovabile prodotta da cooperative o imprese di comunità locali. Durante la fiera invece sarà dato ampio spazio alle aziende agricole biologiche locali e per i più piccoli invece ci saranno attrazioni ludiche come la lugo-roulotte. Con l’aggiunta quest’anno di un focus su due realtà in particolare: Bio-giardino, azienda che progetta giardini biologici e biodinamici, e Smart-bugs, frutto del lavoro di giovani ragazzi in grado di mettere in piedi un allevamento di farfalle. 

Dal 21 al 24 maggio chiuderà il cerchio “Equa” (equoliguria.it), l’ottava edizione della fiera ligure del commercio equo e solidale nata grazie alla legge regionale 32/2007, che per la sua prima volta sarà di stanza alla Fortezza Priamar di Savona, dopo una lunga stagione genovese. Roberta Greco fa parte della Bottega della solidarietà di Savona, una delle 14 realtà del commercio equo che animano la rete Equoliguria, motore della fiera che guarda anch’essa a Expo: “Il tema del 2015 è ‘Nutriamo equamente il pianeta’, non a caso, perché i temi dell’Esposizione li sentiamo autenticamente nostri da sempre”. Ci saranno ospiti dalla Palestina, dall’India, ma anche dall’Italia meridionale. L’anno scorso i visitatori sono stati circa 30mila. “In questa edizione coinvolgeremo 1.200 studenti di tutta la Regione, portando avanti i temi del commercio equo e dell’economia solidale con laboratori, spettacoli, cinema e mostre”. Lo strumento “fiera” è ancora valido per dialogare con la cittadinanza? “È una domanda che ci poniamo ogni anno -ragiona Greco-: da un punto di vista pragmatico, è indubbio che questi anni siano stati in salita dal punto di vista delle vendite. Detto questo per la nostra realtà la fiera costituisce un importante momento di visibilità che altrimenti non avremmo come singole realtà divise”.

Una settimana per il fair trade nelle Marche
Anche quest’anno, le Marche punteranno sul commercio equo e solidale. Dal 1 al 7 giugno, infatti, si terrà la settima edizione di “Punta sull’Equo” (puntasullequo.it), fiera diffusa nata con l’obiettivo di diffondere la cultura, il valore sociale e culturale del commercio equo e solidale. Sostenuto dalla Regione Marche attraverso la legge 8/2008, l’appuntamento marchigiano è organizzato dalla cooperativa di commercio equo Mondo Solidale (mondosolidale.it) in collaborazione con Shadhilly, Chocofair (chocofair.org), AscoliEquoSolidale (ascoliequosolidale.it) e AGICES-Equo Garantito. “L’edizione 2015 di Punta sull’Equo -spiegano gli organizzatori- s’inserisce a pieno titolo nella discussione, in corso all’Expo di Milano, sui grandi temi del cibo e del futuro del Pianeta, ma soprattutto sarà un proseguimento virtuale dell’importante World Fair Trade Week che si svolge sempre a Milano dal 22 al 31 maggio”. Tra gli appuntamenti collegati a Punta sull’Equo 2015 -oltre alla conferenza regionale sul commercio equo del 5 giugno a Fano (PU)-  va segnalato “Akwaba”, il 6 giugno a Campofilone (FM), un “sabato troppo Togo”. I delegati togolesi della cooperativa ChocoTogo incontreranno infatti le scuole del comprensorio scolastico di Monterubbiano-Altidona-Pedaso-Campofilone, accompagnando i più piccoli nel mondo del cioccolato e delle tradizioni del Togo.

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.