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Altre Economie

Sul fronte della memoria e della pace

A novant’anni dalla fine del prima conflitto mondiale, i sentieri della “Grande guerra” diventano l’occasione per riflettere sull’importanza della fratellanza tra i popoli

Tratto da Altreconomia 99 — Novembre 2008

Il 4 novembre di novanta anni fa terminava la “Grande guerra”.
E ancora oggi possiamo osservarne i segni indelebili. Il Museo della guerra bianca si dedica dal 1974 alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico del conflitto, del suo ambito specifico definito “Guerra bianca” e relativo al fronte di alta montagna: dal passo dello Stelvio al Lago di Garda.
In occasione del 90°anniversario della fine del conflitto, il Museo ha allestito una mostra temporanea che racconta il tema dei trasporti logistici necessari all’epoca per far arrivare in alta quota tutti i materiali di guerra.
La mostra si trova nel comune di Villa Carcina (Bs) dall’11 novembre 2008 all’11 gennaio 2009.
Presso la sede del Museo (a Temù, nel bresciano) sono esposti beni recuperati dalle aree glaciali dell’Adamello, con l’intento di condurre il visitatore a un momento di riflessione storica sulle conseguenze distruttive delle guerre e sull’importanza della pace.
In questi territori di frontiera sono stati individuati anche itinerari escursionistici di turismo culturale per fornire un’immediata e chiara comprensione del contesto originale della Guerra bianca attraverso percorsi tra siti sul fronte e manufatti ad essa collegati. Il Museo propone visite guidate per comitive e scolaresche alla scoperta di queste importanti tracce storiche.
Il biglietto intero per il museo costa 2,50 euro. Il prezzo delle visite guidate si concorda di volta in volta, a seconda del tragitto desiderato.
Per conoscere gli itinerari: www.lombardiacultura.it/scheda.cfm?id=1435#contenuto
Informazioni e prenotazioni: Museo della Guerra Bianca in Adamello, via Adamello 5, Temù (Bs).
Contatti: Walter Belotti, tel.: 0364- 94.617, 334-64.87.127 (ore pasti).
E-mail: info@museoguerrabianca.it, www.museoguerrabianca.it.

Ogni sera la campana dei caduti “Maria Dolens” fa sentire la sua voce dall’alto del Colle Miravalle, nella città di Rovereto (Tn). La campana nacque all’indomani delle prima Guerra mondiale dalla fusione del bronzo dei cannoni offerto dalla nazioni partecipanti, e rappresenta un simbolo di condanna al conflitto, di pacificazione delle coscienze, di fratellanza e solidarietà tra i popoli.
Ha suonato il primo suo rintocco il 4 ottobre 1925. Nel 1968 è stata creata la Fondazione opera campana dei caduti con l’obiettivo di insegnare gli ideali che la “Maria Dolens” rappresenta. Infatti, tra le finalità della fondazione particolare attenzione viene rivolta all’educazione alla non violenza delle nuove generazioni. Propone quindi laboratori didattici indirizzati agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori per far emergere la complessità della pace, a valorizzare gli aspetti positivi della differenza e ad introdurre il concetto di pace come risoluzione nonviolenta e creativa dei conflitti. Attraverso il dialogo, il gioco, il lavoro di gruppo e testimonianze di vita concreta.
Vengono organizzate anche visite guidate per studenti di elementari, medie e superiori per illustrare in modo interattivo la storia e il significato simbolico della campana dei caduti. Il prezzo per i laboratori e le visite guidate è di 2 euro per ciascun alunno. Il singolo ingresso alla Campana costa 3 euro per gli adulti e 1 euro per ragazzi fino a 15 anni. Informazioni
e prenotazioni: Fondazione opera campana dei caduti, Largo Padre Eusebio Iori, Colle Miravalle-Rovereto (Tn). Referente: Gabriella Stanchina tel. 0464-43.44.12; gabriella.stanchina @fondazionecampanadeicaduti.org, fondazionecampanadeicaduti.org

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