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Ambiente

Stop alla Legge Obiettivo, contro il consumo di suolo

L’inchiesta "Sistema" e i dati drammatici dell’ultimo Rapporto ISPRA sulla cementificazione del Paese rendono necessario un ripensamento in materia di grandi opere, a partire dal provvedimenti legislativo del 2001 sulle opere "strategiche". "Sarebbe importante" spiega ad Altreconomia l’onorevole Chiara Braga, responsabile Ambiente del PD. Che sulle autostrade in project financing, come la BREBEMI, aggiunge: "Questo strumento ha evidenziato molti limiti non solo dal punto di vista della sostenibilità economica ma anche della effettiva utilità e sostenibilità ambientale". Guarda la video-intervista

Da un lato c’è l’inchiesta Sistema sulle grandi opere autostradali e ferroviarie, che ha portato alle dimissioni del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, dall’altro ci sono i dati drammatici in merito al consumo di suolo in Italia, evidenziati nel Rapporto 2015 dell’ISPRA, fatto sta che -spiega l’onorevole Chiara Braga, responsabile nazionale Ambiente del Partito democratico, “sulla Legge Obiettivo (la legge del 2001 volta a rendere più veloce l’iter autorizzativo delle opere considerate strategiche, ndr) è in corso una riflessione dovuta, e credo ci sia un ripensamento del ministro Delrio sull’utilità e sul buon finanziamento di questa legge”.

L’onorevole Braga è relatrice del Disegno di legge "Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, in discussione nelle commissione Ambiente e Agricoltura della Camera dei deputati. Il testo, tuttavia, fa salve tutte le previsioni della legge Obiettivo: “Possiamo valutare, e credo se ci fosse una volontà di considerare in modo diverso le opere della Legge Obiettivo in un ottica di contenimento del consumo di suolo, questa sarebbe importante” spiega ad Altreconomia.

Chiara Braga è stata anche relatrice di maggioranza nella conversione in legge dello Sblocca-Italia, firmando tra l’altro un emendamento a favore della realizzazione dell’autostrada Cispadana, una delle opere “finite” nell’inchiesta Sistema del Tribunale di Firenze.
Servono davvero nuove autostrade? “Credo che occorra distinguere la volontà di realizzare opere utili e necessarie da un eccesso di programmazione e realizzazione di infrastrutture, sopratutto con lo strumento del project financing, che ha evidenziato molti limiti non solo dal punto di vista della sostenibilità economica ma anche della effettiva utilità e sostenibilità ambientale di queste opere”. 

 

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