Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura

Sportelli con stile – Ae 90

Gli enti locali diventano i motori delle scelte responsabili dei cittadini: è l’idea alla base degli ecosportelli. Il primo è nato a Ferrara nel 2003, e ora si diffondono in tutta Italia Le organizzazioni ecologiste non sempre sono presenti in…

Tratto da Altreconomia 90 — Gennaio 2008

Gli enti locali diventano i motori delle scelte responsabili dei cittadini: è l’idea alla base degli ecosportelli. Il primo è nato a Ferrara nel 2003, e ora si diffondono in tutta Italia


Le organizzazioni ecologiste non sempre sono presenti in modo capillare sul territorio, né hanno una formazione enciclopedica. Gli enti locali, invece, sono ovunque, anche in alta montagna, e non mancano loro i mezzi per trovare le informazioni da girare ai cittadini. Anzi, questo dovrebbero fare: l’Agenda 21 locale (la declinazione sul territorio del Piano d’azione Onu per lo sviluppo sostenibile nato nel 1992 a Rio) prevede anche una stretta interazione con la cittadinanza. Spesso, purtroppo, gli enti locali non informano e non ascoltano abbastanza. Si va in un ufficio e ci si perde; o ci si perde al telefono.

La musica cambia quando si entra nel mondo degli ecosportelli, piccole strutture di consulenza ambientale gratuita, fisicamente aperte o informatico/elettroniche, dislocate nelle più varie realtà pubbliche del nostro Paese e in numerica crescita.

In un ecosportello Francesco e Miriam, che hanno comprato una vecchia casa, un colabrodo energetico, possono informarsi sulla via giusta per ristrutturare con la bio-edilizia, magari usufruendo di contributi, sgravi e finanziamenti, locali e non; Rosalinda, neomamma che ha sentito parlare degli eco-pannolini in stoffa e vuole saperne di più, può toccarli e comprarli; Giuseppe, a cui un amico ha detto della possibilità di gruppi d’acquisto per risparmiare sui pannelli fotovoltaici, può trovare un buon installatore; Antonella, che vuole orientarsi nella sua zona sull’alimentazione sostenibile, può costruire un rapporto diretto con

i produttori della provincia. L’ecosportello aiuta Giancarlo, che deve decidere se continuare a tenere l’automobile,comprandone una più eco-decente, o se muoversi in altro modo, e Carla, un’insegnante che vuol cercare di riconvertire alle stoviglie di ceramica e all’acqua di rubinetto la mensa della sua scuola.

Alcuni ecosportelli (l’elenco completo è alle pagina 29 e 30) servono Comuni con poche migliaia di abitanti, altri offrono un servizio che grazie a internet vale a livello nazionale.

Come la Provincia di Ferrara. Con il suo “Ecoidea”, nato nel 2003, è in un certo senso la madre di tutti gli altri ecosportelli. E anche la madrina, visto che per vocazione favorisce la nascita di servizi analoghi altrove. Spiega Alida Nepa, che lavora sin dall’inizio allo sportello ferrarese: “Pensavamo a una struttura che desse soprattutto un servizio, come gli Informagiovani, prima del quale le persone in cerca di lavoro potevano reperire i concorsi, le graduatorie, le offerte solo spulciando in mille fonti diverse. Lo Sportello Ecoidea si è mosso nella stessa direzione, offrendo in un unico punto indicazioni sui temi della sostenibilità e del risparmio energetico, banche-dati di imprese e prodotti, informazioni sugli eco-incentivi e modalità per ottenerli: l’interesse dei cittadini, che vedono nel servizio pubblico un interlocutore credibile e autorevole, è forte, migliaia di contatti in questi anni ce lo hanno confermato”. Il bisogno era obiettivo: per Sergio Golinelli, assessore all’Ambiente e alla Cooperazione della Provincia di Ferrara, “la sensibilità ambientale dei cittadini è in aumento, ma fra questa nuova consapevolezza e un cambiamento effettivo degli stili di vita il passaggio non è automatico; troppo spesso gli strumenti e le informazioni necessarie non sono facilmente accessibili e il cittadino virtuoso rischia di scoraggiarsi prima di arrivare al traguardo”. Ecco dove agiscono gli ecosportelli, promossi da enti locali e a volte gestiti da associazioni ambientaliste: sono infopoint che centralizzano conoscenze altrimenti ottenibili con una via crucis fra organizzazioni e uffici tecnici.

Ma anche un punto dove i cittadini possono riportare doléances e suggerimenti. Cittadini come ricevitori, emittenti  e antenne per monitorare la sensibilità pubblica.



Secondo la mappa degli ecosportelli già esistenti, realizzata da Ecoidea (e disponibile sul sito), i settori rispetto ai quali si consigliano le famiglie -in primo luogo, ma in alcuni casi anche dipendenti pubblici, imprese, entità economiche, altri enti- sono vasti: alimentazione, acquisti verdi, ambiente e legalità, bioedilizia, consumo critico, ecoincentivi, finanza etica, fonti rinnovabili, gruppi d’acquisto (alcune realtà l’hanno costituito addirittura fra i dipendenti dell’ente locale), medicina alternativa, mobilità, nuovi stili di vita, risparmio energetico, rifiuti. Tutti gli ecosportelli tentano di coniugare il discorso ambientale con quello della convenienza economica. Essere ecologisti, se ben organizzati, fa bene anche al portafogli. Fa risparmiare e così, come dimostrano le famiglie dei Bilanci di giustizia (bilancidigiustizia.it), che sono fra gli ispiratori dello Sportello “Stilinfo” di Venezia e Mestre, si può lavorare magari un po’ meno, vivere meglio, avere più tempo per l’autoproduzione e… non obiettare più: “Eh, non ho tempo per essere ecologista” (pare che la mancanza di tempo a disposizione sia il motivo dichiarato più di frequente per un comportamento “usa e getta”).

“Un’idea da mettere nell’agenda”: così dicevano i 65 amministratori locali presenti, a metàottobre, al convegno Ecosportelli di tutta Italia unitevi, organizzato dall’assessorato all’Ambiente di Ferrara con l’obiettivo di avviare una rete di scambio di informazioni, esperienze e idee. Hanno aderito in tanti, sia strutture consolidate che moltissimi Comuni e Province ben intenzionati.

Ma i cittadini, bussano? Telefonano? Chattano? In verità, tutti concordano che non è facile attirare l’attenzione di chi non ha già una forma mentis pregressa. Se si crede che basta aprire uno sportello per avere le frotte si rimarrà delusi. Però un’informazione costante, proposte continue, eventi sul territorio possono motivare e sensibilizzare i cittadini: il ritorno, anche in termini di contatto con lo Sportello, è immediato.  

Con analoghi obiettivi, ma diverso per i destinatari -in questo caso sono gli enti locali-, è il bel sito dei Comuni virtuosi (comunivirtuosi.org), curato dall’omonima associazione fondata da quattro Comuni piccoli e originalmente attivi: Colorno (Parma), Monsano (Ancona), Vezzano Ligure (Spezia) e Melpignano (Lecce). L’obiettivo è mettere in giro buone pratiche, perché come dice l’assessore all’Ambiente di Colorno, Marco Boschini, “le difficoltà del singolo a cimentarsi con il cambiamento le hanno anche le amministrazioni, soprattutto i piccoli Comuni. Va’ a vedere alla fine quanti fanno davvero un grande risparmio energetico: sono ancora troppo pochi”. Il sito li prende per mano, pubblica i testi delle gare d’appalto, dei capitolati, la genesi e lo sviluppo di un’idea. Insomma, un ecosportello per amministrazioni aspiranti alla virtù. E per loro c’è anche un portale: il Gelso (Gestione locale per la sostenibilità ambientale), realizzato dall’Apat e interattivo: le buone pratiche si possono comunicare e copiare. Ma questa è un’altra storia.



Tre buone pratiche su tutte

Gli ecosportelli sono, di per sé, un’idea da copiare. Alcune delle loro iniziative, però, sono davvero peculiari. Eccone alcune tra le più originali:

– lo Sportello Ecoidea della Provincia di Rimini non ha sede.

Preferisce essere una struttura-gazebo itinerante. Come la montagna di Maometto (o viceversa), va a contattare i cittadini là dove si trovano: in piazza, nelle fiere e nei mercati. È un sistema adatto alla specificità territoriale del territorio romagnolo;

– la Provincia di Ascoli Piceno ha inventato, in collaborazione con Aiab, lo sportello “Filiera corta”, che vuole favorire la creazione di gruppi organizzati di domanda-offerta per un rapporto diretto tra consumatori e produttori. Anche il Centro di educazione al consumo sostenibile dell’Apra Liguria mette in contatto chi vende e chi compra;

– la Provincia di Ferrara, con il suo sportello Ecoidea, dopo aver realizzato l’utile collana “Guide Ecoidea” (manualetti distribuiti gratuitamente alla cittadinanza) ha pensato bene di condividerle con altri enti: cede gratuitamente progettazione, grafica e contenuto delle guide consentendo a qualunque ente non profit di stamparle personalizzando le quattro pagine di copertina con i propri loghi, testi e riferimenti territoriali.

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati