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Speciale Hong Kong – Cotone, la saga continua

Era il 14 settembre del 2003, quando nell’assolato scenario di Cancun, si consumava l’ennesima brutta figura dell’Organizzazione piu’ contestata del pianeta. Un fallimento annunciato, che ha mostrato in ogni suo aspetto come la Wto tutto sia fuorche’ uno spazio politico aperto ed attento agli interessi dei piu’ deboli. La questione del cotone fu uno degli aspetti annunciati e non trattati, se si considera che nonostante la forte pressione dei paesi dell’Africa Subsahariana e dello stesso Brasile sulla questione dei sussidi all’esportazione e sulla volatilita’ dei prezzi, la Wto rispose con una bozza di dichiarazione finale (rimasta tale) in cui la questione cotone fu posta al punto 27. Poche righe, niente impegni, nessuna data, nessuna modalita’, solo l’impegno di parlarne in un gruppo di lavoro ad hoc.

Alberto Zoratti – Tradewatch Monica Di Sisto – Fair/Tradewatch

Sono passati due anni, la questione cotone e’ per gli africani sempre sul tavolo dei negoziati. Riuscira’ la strategia negoziale dei paesi del sud del mondo, sostenuta da pezzi della societa’ civile ad imporsi? Voci di corridoio parlano di una green room tra delegazione statunitense e delegazioni dei paesi dell’Africa occidentale svoltasi la scorsa notte per cercare di risolvere la questione con un bello scambio: ci mettiamo d’accordo sul cotone e vi beccate un bel po’ di Aid for Trade. Insomma, a Roma si direbbe “A fra’ me te compro”. Qui, nel paludato clima del Convention Center, si parla di trattative. In ogni caso la societa’ civile sta producendo iniziative ed incontri, a cominciare dall’incontro tra Tradewatch e la rete di produttori ROPPA, che si terra’ nelle prossime ore, o dal seminario organizzato da Fair, Tradewatch, Roba dell’Altro Mondo, Artisan du Monde e Magasins du Monde il 16 dicembre prossimo dalle 15.00 all’interno del Convention Center. Proprio nella tana del lupo. Le stesse organizzazioni che hanno prodotto e lanciato un documento articolato sulla questione (http://www.faircoop.it/doc/Call_for_a_fairer_trade_in_cotton.pdf) e che all’interno delle reti internazionali, Ifat in particolar modo, stanno spingendo fortemente per un posizionamento politico del movimento del commercio equo. Aldila’ delle sfilate di moda equa e del briefing con gli ambasciatori al Fair Trade Forum che a volte rischiano una certa autoreferenzialita’ rispetto a cio’ che si muove ad Hong Kong in questi giorni. In ogni caso la questione cotone, insieme all’Aid for Trade, al Development Package, insomma assieme a tutte quelle proposte retoriche che si stanno dicutendo in questi giorni alla Wto, rischiano di essere un fuorviante incipit per i paesi del sud del mondo. Il rischio che si faccia passare la parte piu’ “green and sustainable” i primi giorni, per poi spingere su servizi e Nama alla fine chiudendo un pacchetto non piu’ rifiutabile per i paesi del Sud e’ realta’. Per questo e’ necessaria tenere alta l’attenzione su tutti questi aspetti, anche sul cotone. Come faremo nei prossimi giorni.

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