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SIAMO AI BLITZ CONTRO I GIORNALISTI…

SIAMO AI BLITZ CONTRO I GIORNALISTI Siamo così stanchi e abituati al peggio che alla fine, forse, non ci stupisce più di tanto neanche l’ultima trovata degli spezzoni più zelanti delle  nostre forze dell’ordine: la caccia al giornalista. Si è…

SIAMO AI BLITZ CONTRO I GIORNALISTI

Siamo così stanchi e abituati al peggio che alla fine, forse, non ci stupisce più di tanto neanche l’ultima trovata degli spezzoni più zelanti delle  nostre forze dell’ordine: la caccia al giornalista. Si è cominciato qualche giorno fa con – udite udite – l’irruzione di alcuni poliziotti nella sala stampa del palazzo di giustizia di Genova, per impedire una conferenza stampa di alcuni ragazzi del centro sociale Orso di Milano (a Genova è in corso un processo contro quattro appartenenti al centro sociale). Si è proseguito oggi con la cacciata di alcuni giornalisti dalla scuola di polizia, pochi  minuti prima che cominciasse un intervento del ministro Tremonti. I giornalisti sono stati allontanati senza spiegazioni, per un “cambiamento di programma”: i cronisti erano stati invitati dalla stessa scuola! Pare che un agente abbia adirittura sequestrato il cartoncino d’invito sventolato da un giornalista dicendo: “Ve lo abbiamo spedito noi, quindi è nostro”.

Nel caso di Genova l’irruzione è rimasta senza padri: i poliziotti intervenuti hanno parlato di un divieto stabilito dal procuratore capo, che ha smentito di avere dato simili disposizioni; il questore è caduto dalle nuvole; la Digos ha finto di non saperne nulla. A Roma, alla scuola di polizia, non hanno nemmeno perso tempo  a dare spiegazioni, né durante né dopo.

La cosa grave è che tutti i protagonisti di queste vicende agiscono con una tale arroganza da sembrare addirittura inconsapevoli della gravità delle loro azioni: la libertà di stampa è esplicitamente protetta dalla Costituzione ed è uno dei cardini di ogni sistema democratico. Tutte le vessazioni sono odiose, ma quelle commesse contro i giornalisti lo sono ancora di più, perché toccano uno dei pilastri della democrazia. Questi episodi segnalano un degrado culturale, nell’azione delle forze dell’ordine, che spaventa, perché si somma al progressivo decadimento dei valori democratici tipico di questa terribile fase politica della nostra storia.

 

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