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Sciopero della fame contro il Dal Molin

La testimonianza di don Albino Bizzotto, che protesta contro la costruzione della base americana Dal Molin a Vicenza.

 

VICENZA – “Sto bene e sono contento perché mi trovo sommerso dall’affetto e dalla tenerezza di tante persone. Davvero non me l’aspettavo”. Così esordisce don Albino Bizzotto dei Beati i Costruttori di Pace nel commentare la propria decisione di intraprendere un digiuno arrivato oggi al nono giorno. Nella roulotte all’incrocio tra viale Del Verme e viale Ferrarin il sacerdote continua la sua battaglia sotto il controllo dei medici, che gli hanno imposto di bere cinque litri d’acqua al giorno. Nonostante l’assenza di cibo, la sua voce non fa trasparire stanchezza né debolezza, ma solo la voglia di continuare a combattere.

 

“Come per le cose grandi, anche per quelle che interessano il nostro territorio non ci si deve arrendere – insiste –. Io non mollerò fino alla fine: nulla è perduto fino all’ultimo e io continuerò a dire la mia in questo modo finchè i medici diranno che posso farlo. Ma quando sarò al limite non esiterò a sospendere la protesta”. Una protesta che non è solo indirizzata alla questione del Dal Molin, ma anche “al mancato interesse della classe politica italiana nei confronti delle richieste e delle istanze della popolazione. Proprio in questi giorni, la roulotte è diventata luogo in cui la gente viene a esprimere solidarietà ma anche a scambiare opinioni a 360 gradi, dalla tragedia degli eritrei ai mille altri temi che interessano la nostra società. È divenuta, insomma, un luogo di scambio e di condivisione”.

 

Oggi un nuovo attestato di vicinanza è arrivato a don Albino da parte del Cipsi (il coordinamento di 42 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale) e di Chiama l’Africa, che si sono rivolti direttamente al presidente Obama perché si cerchi la pace non attraverso i militari. “Ci uniamo alla proposta di don Albino – sottolinea Guido Barbera, presidente del Cipsi – di provare a costruire un piccolo evento ogni giorno per lanciare qualche messaggio sui temi attinenti al Dal Molin, come gli insediamenti militari e le città, l’aumento della produzione e il commercio delle armi e il legame con l’attuale crisi, la risorsa acqua e gli insediamenti militari, la militarizzazione dei territori e le relazioni tra popoli”.

 

Intanto a Vicenza continua la mobilitazione del coordinamento dei comitati per il No dal Molin e del Tavolo della Consultazione: sabato 29 agosto sarà organizzata una fiaccolata in sostegno a don Albino “affinchè si prenda coscienza del problema della militarizzazione  del territorio e del continuo aumento delle spese militari – commenta il referente del coordinamento, Giancarlo Albera –. L’esempio di don Albino vuole dirci di non abbassare la guardia ..e di vigilare”. La fiaccolata avrà inizio alle 20.15 di fianco alla Caserma Chinotto, in via Medici a Vicenza. Il percorso si snoderà per via Castelfidardo, via Prati, via Goldoni e si chiuderà in prossimità della roulotte. Il corteo sarà preceduto alle 18 da un’assemblea delle associazioni nonviolente del Veneto, aperta a tutti. (gig)

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