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Diritti / Attualità

Salvi i tribunali per i minorenni

Dopo mesi di proteste, stralciata la contestata norma introdotta nel pacchetto di riforma sulla giustizia. Soddisfatto Paolo Tartaglione, educatore e promotore di una petizione che ha raccolto oltre 26mila firme. Che rilancia: “Ora si ragioni su una vera riforma della giustizia minorile”

Dopo mesi di proteste da parte di attori diversi (dal terzo settore alle Camere minorili), i Tribunali per i minorenni sono salvi. Ai primi di agosto, in occasione di una visita a una casa famiglia di Torre Annunziata (Na), il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha annunciato la decisione di stralciare la norma relativa alla riforma della giustizia minorile dal più ampio progetto di modifica della giustizia civile.

“Siamo molto soddisfatti per la decisione del ministro”, commenta Paolo Tartaglione, referente “Infanzia, adolescenza e famiglia” del CNCA Lombardia e responsabile della cooperativa milanese Arimo, promotore di una petizione su Change.org che ha raccolto circa 26mila firme (tra cui quelle di Gherardo Colombo, Nando dalla Chiesa e Giuliano Pisapia) per dire “no” alla cancellazione del tribunale per i minorenni.

La riforma – così come era stata presentata nei primi mesi del 2016 – prevedeva la cancellazione dei tribunali per i minorenni, accorpandone le funzioni all’interno di non meglio precisate “sezioni specializzate” in tema di famiglia all’interno dei tribunali ordinari. Questo progetto aveva fatto scattare immediatamente l’allarme tra i molti professionisti – avvocati, giudici, operatori del terzo settore – che si occupano di giustizia minorile.  “Fin dall’inizio abbiamo chiesto lo stralcio di questi articoli-spiega Tartaglione-. Inoltre nel corso dei mesi abbiamo assistito a un progressivo peggioramento del testo, un fatto che ci ha molto preoccupato”.

Per l’attuazione del passaggio formale che permetterà lo stralcio della norma sarà necessario aspettare il mese di settembre, con la riapertura del Parlamento. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, il rischio di vedere sparire i tribunali e le procure per i minorenni è ormai superato. Per Paolo Tartaglione, tuttavia, “sarebbe importante approfittare dell’attenzione che si è creata su questo tema per ragionare di una vera riforma della giustizia minorile. Una riforma scritta in concerto con chi veramente si occupa tutti i giorni di minorenni”. Tra i nodi aperti, evidenzia Tartaglione, c’è la necessità di riportare tutte le competenze relative ai minorenni sotto un unico tribunale. “Competenze che oggi sono suddivise fra tribunale ordinario, tribunale minorile e giudici tutelari”, precisa il referente di Cnca. Una vera riforma della giustizia minorile, conclude Tartaglione, “non può prescindere dalla partecipazione dei diversi soggetti che, a vario titolo, sono protagonisti della giustizia minorile: l’Associazione nazionale dei magistrati per i minorenni, le Camere minorili e il terzo settore”.

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