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Salerno, sotto il Crescent scorre il Fusandola

Sessant’anni fa, il 24 ottobre 1954, l’esondazione del torrente causò 100 morti in città. Oggi, il suo corso è stato deviato per permettere la costruzione di piazza della Libertà e dell’edificio progettato dall’archistar Bofill. Lettera aperta a Giorgio Napolitano di Italia Nostra e Comitato "No Crescent": "Preveniamo un’altra Genova"

Sotto il centro storico di Salerno c’è un torrente, che si chiama Fusandola. Il 24 ottobre del 1964, esattamente 60 anni fa, esondò, causando oltre 100 morti in città. Oggi, il suo corso è stato deviato, per far sì che sopra il suo alveo, le aree golenali e la foce potessero essere costruiti la piazza della Libertà e il CRESCENT, un grande edificio residenziale privato a forma di semicerchio progettato dall’archistar spagnola Bofill, lungo quasi 300 metri ed alto trenta.
In occasione della tragica ricorrenza, Italia Nostra e Comitato "No Crescent" -che da anni si battono contro la realizzazione di quello che definiscono un eco-mostro- hanno inviato una lettera al Capo dello Stato, invitando Giorgio Napolitano che dopo l’ultima alluvione a Genova è intervenuto per chiedere la messa in sicurezza del territorio, a considera il "problema CRESCENT", che riguarda -tra l’altro- un cantiere sotto sequestro da quasi dodici mesi, come abbiamo avuto modo di scrivere su altreconomia.it e nel libro "Salviamo il paesaggio", citato nella missiva al presidente della Repubblica.

Italia Nostra e No Crescent nella lettera aperta -che riportiamo in seguito- scrivono al presidente della Repubblica: "Ci affidiamo alla Sua autorevolezza e sensibilità affinché Voglia intervenire, in via preventiva, per richiamare le Autorità competenti a necessari controlli e verifiche sul torrente Fusandola, perché siano ripristinate la legalità e la sicurezza, evitando, in tal modo, sicuri rischi per un’area troppo sensibile". (lm) 


Lettera aperta al Capo dello Stato 
In occasione del 60° anniversario dell’esondazione del torrente Fusandola
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Eccellentissimo Presidente della Repubblica,
                                                                                           la nuova inondazione di Genova, che ha preceduto i dissesti in Toscana e seguito l’alluvione nella provincia di Messina, l’esondazione nella cittadina di Atrani e altri terribili accadimenti, ci costringe a denunciare, ancora una volta, le dissennate politiche di gestione del territorio che stanno facendo dell’Italia il Paese del cemento selvaggio e delle devastazioni ambientali.
Il paese dove, dal 1991 al 2011, ogni anno il territorio urbanizzato è cresciuto di 8.500 ettari. Lo certifica l’Agenzia ambientale europea, come si legge in “Salviamo il Paesaggio”, saggio di Luca Martinelli (ed. Altreconomia) recentemente ripubblicato.
Come era da aspettarsi, anche nelle ore che hanno seguito gli eventi di Genova si sono alzate voci allarmate provenienti da tutti gli apparati dello Stato: tutti ora invocano la “messa in sicurezza del territorio”.
Anche Lei, Signor Presidente, ha unito la Sua autorevole voce al coro denunciando “inerzie, lungaggini e incurie”.
Quanto tempo durerà questo nuovo allarme?
Il tempo del clamore, poche settimane, qualche buon proposito appena sussurrato, e poi presto tutto riprenderà come prima: nuove dissennate attività edilizie, nuove proposte per allentare vincoli e controlli, soprattutto mani libere per fare scempio del territorio.
Proprio quanto accade a Salerno, Signor Presidente.
L’Amministrazione cittadina ha avviato la costruzione di un mastodontico lotto cementizio denominato <Crescent>. Una costruzione enorme da innalzare nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, area pregiata e vincolata che chiude il lungomare della città, ad immediato ridosso del centro antico e del Teatro “Giuseppe Verdi”. Un progetto destinato alla edificazione di centinaia di alloggi per privilegiati privati a pochi metri dal mare, in una zona – in tempi recentissimi – demanio marittimo. Una costruzione alta 30 metri circa, lunga quasi 280 metri, che farà aumentare i rischi idrogeologici dell’area.
Il pesante complesso sorge sulla linea di costa, un corso d’acqua, il Fusandola, lì scorre sotterraneo, ebbene quel torrente, nell’anno 1954, fu causa di una esondazione che provocò perdite di vite umane e danni.
Il 24 ottobre ricorre il 60° anniversario della tragica alluvione che causò oltre 100 morti, rovine e distruzioni.
E pensare, Signor Presidente, che, amministratori e funzionari senza memoria, hanno ritenuto di deviare nell’area di foce il corso del torrente, creando addirittura due “curve a gomito” pur di favorire il progetto speculativo. Tale deviazione si è resa necessaria per poter realizzare l’edificio e l’antistante piazza, andando così a ricoprire interamente le aree golenali e di foce del torrente Fusandola. Allo stesso modo, in epoca fascista a Genova fu realizzata la copertura del torrente Bisagno, già dagli anni ’70, tuttavia, sono venute in evidenza le conseguenze nefaste di tali opere, errori che si ripropongono, a Salerno, come a Genova e in tanti altri luoghi.
La deviazione del torrente Fusandola, peraltro, non ha tenuto conto dei tre vincoli che insistono sul corso d’acqua, non è stata preceduta dalla doverosa autorizzazione della Soprintendenza ed è carente addirittura dei pareri specifici ai sensi delle vigenti norme contenute nelle “Misure di Salvaguardia della Costa”.
In sintesi, un progetto dissennato teso a favorire una pesante colata di cemento che ha già stravolto luoghi delicati e un paesaggio urbano dal valore acquisito, riconosciuto.
Le denunce del comitato “No Crescent” e di Italia Nostra hanno portato a due sequestri penali preventivi dei cantieri impegnati nel comparto; i ricorsi amministrativi di Italia Nostra hanno condotto all’annullamento delle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dalla locale Soprintendenza.
Eppure, Signor Presidente, nessuno si preoccupa dei rischi connessi alla insensata deviazione del corso d’acqua, “fatti sbalorditivi e sconvolgenti” per usare le parole che Lei ha pronunciato dopo gli accadimenti in Liguria.
La tutela del territorio è argomento per discussioni effimere, legate principalmente ad eventi disastrosi; la sicurezza dell’assetto idrogeologico e quindi la salvaguardia della vita dei cittadini dovrebbero, invece, essere priorità assoluta della Nazione, è per tale ragione che apprezzammo il Suo monito di qualche tempo fa contro le opere faraoniche. Monito che tuttavia, a Salerno come altrove, amministratori e funzionari senza memoria hanno lasciato cadere nel vuoto.
Ecc.mo Signor Presidente, ci affidiamo alla Sua autorevolezza e sensibilità affinché Voglia intervenire, in via preventiva, per richiamare le Autorità competenti a necessari controlli e verifiche sul torrente Fusandola, perché siano ripristinate la legalità e la sicurezza, evitando, in tal modo, sicuri rischi per un’area troppo sensibile.
Sarebbe una buona occasione per dare un segnale di coerenza e di attenzione verso l’ambiente violato e la legalità ferita, una buona occasione per dare un’attuazione concreta a valori di rilievo costituzionale.

Deferenti saluti

    Italia Nostra Salerno                         Comitato No Crescent

 

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