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Ambiente / Attualità

Romanzo di una strada

La Milano-Serravalle torna in aula e sul mercato. Il consigliere provinciale di Milano Massimo Gatti invia un sollecito alla Corte dei Conti relativo a un esposto per possibile danno erariale: il 10 luglio scadono i termini per la presentazione delle offerte per l’acquisto dell’82% delle azioni messe all’asta, a metà prezzo. Nel numero 150 di Altreconomia l’approfondimento su un’altra tessera del mosaico delle autostrade lombarde

Tratto da Altreconomia 150 — Giugno 2013

“Trovo non giustificabile che, a più di sei mesi di distanza, non sia ancora arrivato alcun riscontro da parte della Corte dei conti all’esposto che ho presentato in data 23 novembre 2012 per denunciare il possibile danno erariale ai danni della Provincia” -così il capogruppo in Provincia di Milano per Lista un’Altra Provincia-PRC-PdCI, Massimo Gatti, autore di un sollecito rivolto proprio alla Corte dei Conti relativo all’operazione di compravendita di azioni di Milano-Serravalle condotta otto anni fa.

Oltre al denaro pubblico investito in consulenze, l’oggetto dell’esposto di Gatti aveva evidenziato che, fatti salvi gli accertamenti giudiziari in corso (il 26 giugno inizia il processo a Monza per presunta corruzione, dove tra gli imputati spiccano un manager di punta del gruppo Gavio e alcuni collaboratori di Filippo Penati, ndr), nel 2005 le azioni della Milano-Serravalle erano state in realtà comprate dalla Provincia di Milano ad un prezzo che oggi risulta praticamente dimezzato. L’allora presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, acquistò infatti il 15% del capitale sociale (27 milioni di azioni) al prezzo di 238,4 milioni di euro circa. Il proprietario del pacchetto, l’imprenditore Marcellino Gavio, incassò quindi 8,831 euro ad azione, per una plusvalenza di 179 milioni di euro.

“Gravissimo, inoltre, il comportamento di C. Z. (dg ASAM) che, essendo anche il responsabile del procedimento di vendita, si è permessa, con la seconda gara ancora aperta (con scadenza il 10/07/2013), di scrivere ai soci dispensando consigli e pareri assolutamente inopportuni configurando, a mio parere, gli estremi di una turbativa d’asta”, ha proseguito Gatti.
Dopo il fallimento della prima asta pubblica per la vendita dell’82% della Serravalle S.p.A., tenutasi il 26 novembre 2012 e andata deserta, al presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, Gatti chiede di “rendere conto con trasparenza e responsabilità”. Da notare che oggi il prezzo di partenza di quell’82,045% del capitale messo all’asta (di cui il 71% da parte di Comune e Provincia di Milano) è pari a 660 milioni di euro. La metà, come detto, del valore del 2005, quando l’ente pubblico vestiva i panni dell’acquirente, mentre ora preferisce quelli del venditore, a prezzi scontati.

L’approfondimento completo è disponibile in Pdf o cartaceo nel numero di giugno di Altreconomia (150).

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