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Record brianzoli

L’ennesima inchiesta per corruzione si è abbattuta sulla Provincia di Monza e Brianza. Indagato, infatti, è il vicepresidente, nonché assessore all’Urbanistica, Antonino Brambilla, già estensore della  legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 “Legge per il governo del territorio”. "Terremoto…

L’ennesima inchiesta per corruzione si è abbattuta sulla Provincia di Monza e Brianza. Indagato, infatti, è il vicepresidente, nonché assessore all’Urbanistica, Antonino Brambilla, già estensore della  legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 “Legge per il governo del territorio”.
"Terremoto in Provincia" ha titola
to il quotidiano locale
il Cittadino mb. Al centro dell’indagine ci sarebbe operazioni illecite attorno alle aree interessate dai piani regolatori di Giussano e Desio (Comune, quest’ultimo, dove Brambilla è stato assessore all’Urbanistica). Il difensore di Brambilla ha spiegato che si tratta di "un addebito infondato, inverosimile, sulla base di elementi inesistenti". È un dato di fatto, però, che il peso del settore delle costruzioni è molto importante nella Provincia di Monza e Brianza, con 13mila imprese edili registrate sul 405 kmq di superficie. Aziende che "non stanno con la mani in mano", come aveva avuto modo di ricordare lo stesso Brambilla in occasione della presentazione del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumo di suolo, cui avevamo dedicato quest’articolo. 

È nata solo nel 2009, ma già la provincia di Monza e Brianza detiene alcuni record. Per iniziare, è la più urbanizzata d’Italia: il 53,2% della superficie è occupata da suoli artificiali, secondo i dati del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumi di suolo, curato da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano (Inu edizioni, 22 euro). Come se non bastasse, Monza e la Brianza “ospitano” trentacinque imprese edili per ogni chilometro quadrato. Sono 13mila in tutto, e come spiega Antonino Brambilla, vicepresidente della Giunta provinciale e assessore alla Pianificazione territoriale, “non stanno con le mani in mano”.
Il richiamo della Commissione europea, che considera il suolo una risorsa “non rinnovabile”, non scuote l’Italia. E se altrove (in Repubblica Ceca, ad esempio) viene considerato una risorsa ambientale, da noi il suolo è esclusivamente una variabile urbanistica.  È lo è ancora di più da quando la fiscalità dei Comuni dipende dal mattone. Anche a Monza è aperto un fronte con gli enti locali: l’elaborazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) è fiaccata dalla resistenze dei sindaci che, racconta ancora l’assessore Antonino Brambilla, fanno la fila davanti al suo ufficio “terrorizzati dall’idea che nel territorio da loro amministrato vengano individuate aree agricole strategiche”. Ovvero da non cementificare.
E non è un caso se la “campagna di primavera” dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) è servita a convincere il governo nazionale che è “buona cosa” finanziare la spesa corrente
dell’ente destinando a questa fino al 75% degli oneri di urbanizzazione, i contributi che il privato che lottizza paga all’ente locale e che dovrebbero tradursi in pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato, asili nido e scuole materne, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie. Il giochino vale almeno 3 miliardi di euro all’anno. La misura, introdotta in via straordinaria con la finanziaria 2005, è stata prorogata anche con l’ultimo decreto “milleproroghe”.
I risultati si possono toccare con mano: ogni anno, meno 9.400 ettari di superfici agricole nelle 4 Regioni  i cui dati sono analizzati nel Rapporto 2010
(Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna); nella provincia sarda di Olbia Tempio, l’urbanizzazione cresce al tasso di 25,1 m2 per abitante all’anno. Ma il dato più significativo è un altro: in Sardegna, tra il 2003 e il 2008, sono stati costruiti 4.148 metri quadri per ogni nuovo abitante residente sull’isola (28.068, in tutto). Un piccolo supermercato a testa. (l.m.)

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