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Diritti

Razzismo, ancora emergenza in Italia

I luoghi di lavoro e i media sono gli spazi in cui si consumano le maggiori discriminazioni nel nostro Paese. Lo afferma la "Relazione al Parlamento 2011 sull’effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e  sull’efficacia dei meccanismi di tutela" diffusa dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali

Il nostro Paese è sotto osservazione da parte delle Nazioni Unite a causa della preoccupante ascesa dei casi di discriminazione. "L’Italia -si legge nella nota dell’Unar- è stata recentemente oggetto di monitoraggio da parte dell’Onu, anche a seguito degli eventi di razzismo verificatisi sul  territorio, con particolare riferimento al caso di Firenze del 13  dicembre scorso e, alla luce della  recrudescenza di comportamenti razzisti, nella Relazione si evidenzia  la necessità di un salto di qualità per l’adozione, da parte del Governo, di un piano organico di prevenzione e contrasto dei fenomeni di discriminazione razziale".

Le zone geografiche in cui si discrimina di più sono, secondo la relazione dell’Unar elaborata dal monitoraggio effettuato dal suo Contact center, il centro Italia con il 32,3%  delle segnalazioni, il nord-ovest con il 27,5%, il nord-est con il 25,9%, e il sud e isole con il 14,3%. Il 21% delle discriminazioni, più di una su cinque, sono avvenute in Lombardia.
Al vertice degli ambienti in cui si consumano le maggiori discriminazioni ci sono i mass media con il 22,6% delle denunce, seguito dal lavoro (19,6%).
La Relazione dell’Unarr non è l’unica denuncia per l’atteggiamento discriminatorio che i media italiani continuano ad avere ad essere stata resa nota negli ultimi giorni.
Anche la  Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) in seno al Consiglio d’Europa ha lanciato nel suo "Rapporto 2012 sulle discriminazioni in Italia" un nuovo allarme.

"Sembra in aumento -si legge nella Relazione- il discorso razzista e xenofobo in politica, che prende di mira neri, africani, rom, romeni, richiedenti asilo e immigrati in generale; in certi casi, certe dichiarazioni hanno provocato atti di violenza contro questi gruppi. Gli immigrati sono regolarmente presentati come una causa di insicurezza e il discorso razzista e xenofobo rispecchia o provoca misure e politiche discriminatorie; sono fattori che alimentano la discriminazione razziale, la xenofobia e il razzismo all’interno della popolazione e tendono a legittimare tali fenomeni".
Sotto la lente anche il web e i numerosi fatti di violenza verbale o fisica già tristemente noti. "Servizi e titoli sensazionali continuano ad apparire nei media e numerosi siti Internet contengono messaggi di odio razziale e perfino di istigazione alla violenza razziale. Si sono verificate alcune aggressioni particolarmente gravi e allarmanti contro dei campi rom, che hanno talvolta messo in pericolo la vita dei loro abitanti. Degli immigrati di varie origini sono anche stati vittime di attacchi violenti. Si sono inoltre registrati incidenti razzisti negli stadi nel corso di partite di calcio".

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