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Profitti sulla pandemia. Il summit della Wto a Ginevra e la mobilitazione della società civile

Il Palazzo delle Nazioni a Ginevra © Mourad Ben Abdallah / Wikimedia Commons

Ong e movimenti si danno appuntamento da sabato 11 giugno nella città svizzera in occasione dell’incontro interministeriale della Wto per chiedere la sospensione temporanea della proprietà intellettuale su vaccini, farmaci e test diagnostici per il Covid-19. Il rischio è che, a causa dell’intransigenza dell’Ue, il vertice sia un flop

La mobilitazione internazionale che invoca la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini e farmaci anti-Covid-19 fa tappa a Ginevra, in occasione dell’incontro interministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in programma nella città svizzera da domenica 12 a mercoledì 15 giugno. Già a partire da sabato 11 sono previste manifestazioni e iniziative promosse da movimenti e organizzazioni da tutta Europa. Per Vittorio Angoletto, coordinatore della campagna europea Right2Cure-No profit on pandemic, siamo all’ultima spiaggia: “La Wto deve approvare senza se e senza ma quanto chiediamo ormai da quasi due anni, con India e Sudafrica, insieme a oltre cento Paesi e centinaia di personalità a livello mondiale”.

Il 2 ottobre 2020 infatti il governo di Dehli e quello di Pretoria avevano chiesto all’Organizzazione mondiale del commercio che tutti i Paesi potessero avere la facoltà di non concedere o depositare brevetti e altre misure di proprietà intellettuale su farmaci, test diagnostici e vaccini utili per la risposta al Covid-19 per tutta la durata della pandemia e fino al raggiungimento dell’immunità di gregge a livello globale. A oggi sono 105 gli Stati che sostengono la deroga all’accordo “Trips” -che assicura un’esclusiva ventennale a chi detiene un brevetto qualsiasi in ambito industriale- ma affinché la proposta di India e Sudafrica venga adottata occorre il consenso dei 164 Stati membri della Wto. Se da un lato gli Stati Uniti hanno espresso, almeno a parole, la loro disponibilità a sostenere la proposta dei cosiddetti “Trips waiver”, dall’altro l’Europa (e in particolare la Commissione europea) ha sempre opposto un netto “no” alla possibilità di sospendere la proprietà intellettuale sui vaccini, i farmaci e test diagnostici utili a contrastare la pandemia.

Secondo quanto hanno riferito alcuni media internazionali -tra cui Politico.eu– sarebbe vicina un’intesa tra Stati Uniti, Unione europea, India e Sudafrica che negli ultimi mesi hanno discusso per arrivare a un compromesso sul tema tra la proposta originaria e il secco rifiuto dell’Ue. Da questo quadrangolare è uscita una bozza, che è stata in parte resa pubblica, secondo cui l’accordo prevederebbe la sospensione dei brevetti sui vaccini anti-Ciovid-19 escludendo però i farmaci e i test diagnostici: “Siamo di fronte a un compromesso al ribasso -continua Angoletto-. Tale proposta non comprende la condivisione del know how, in questo modo diversi Paesi in via di sviluppo rischierebbero di non poterne trarre alcun beneficio. Inoltre ne sarebbe esclusa la Cina per l’inserimento di una regola ad hoc secondo cui chi ha esportato una certa quantità di vaccini nel corso dell’anno precedente non può beneficiare della sospensione. Questo crea un precedente pericoloso”.

Eppure la pandemia è tutt’altro che terminata, come dimostra la diffusione della variante BA.5 di Omicron che è già arrivata in Portogallo e quindi in Europa. Accordi poco trasparenti che limitano il diritto delle nazioni più povere all’accesso ai vaccini e alle cure contro il Covid-19 e le sue varianti producono non solo gravi conseguenze immediate sulla salute di quei popoli ma mettono a rischio tutta l’umanità.

Mentre in Italia e in Europa stanno iniziando le campagne per la somministrazione della quarta dose, nei Paesi più poveri appena il 16% ha ricevuto la prima iniezione che li può proteggere dal virus. Come ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), questa situazione rappresenta una vera e propria minaccia non solo per gli abitanti delle nazioni più fragili ma anche per quelli dei Paesi “ricchi”: se avrà la possibilità di diffondersi e continuare a circolare, il Sars-CoV-2 continuerà a produrre nuove varianti. “Ciò che sconvolge -conclude Agnoletto- è che la pandemia è diventata causa di morte per oltre 18 milioni di persone ma ha prodotto guadagni stratosferici per le aziende farmaceutiche con la creazioni di oltre 500 nuovi miliardari, nell’assoluta acquiescenza dei governi d’Europa, compreso il nostro che nulla ha fatto per sostenere, ad esempio, la diffusione del vaccino senza brevetto, il Corbevax della italo-honduregna Maria Elena Bottazzi”. È probabile che di fronte all’intransigenza europea i Paesi del Sud del mondo si oppongano e che il vertice della Wto in programma a Ginevra non arrivi ad alcuna conclusione, tanto che sono stati già previsti due incontri del Consiglio Trips a fine giugno e a metà luglio 2022.

Lo scenario delle manifestazioni sarà proprio il Palazzo delle Nazioni, dove si riunisce l’Organizzazione mondiale del commercio, con un’iniziativa proprio sotto la sede dell’incontro: sabato 11 giugno, nel primo pomeriggio, è prevista la manifestazione di “Via Campesina” che unirà la tutela della salute contro Big Pharma e la difesa della sovranità alimentare contro i colossi dell’agribusiness. Nella giornata di apertura della Wto, domenica 12 giugno, contemporaneamente all’arrivo dei ministri, alle ore 10, è prevista la posa di un enorme lenzuolo nero sulla gigantesca sedia-scultura che si trova al centro della piazza.

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