Cop_AE_173

173

La ritirata

Luglio/Agosto 2015 Versione digitale

Acquistando la versione digitale di Altreconomia, hai subito la possibilità di leggere il numero in formato PDF o EPUB. Inoltre, hai accesso sul sito a tutti i contenuti relativi al numero acquistato.

Prezzo: 2,69

AbbònatiIn negozio

Altreconomia dedica la copertina del numero di luglio/agosto 2015 alla ritirata dei ghiacciai: un fenomeno -legato ai cambiamenti climatici- che riguarda 130mila masse di ghiaccio in tutto il mondo. E un problema che ci riguarda da vicino, perché entro il 2100 i 903 ghiacciai presenti in Italia (quasi tutti sulle Alpi) potrebbero essere fusi.

Pubblichiamo un reportage dall’Azerbaigian, un partner commerciale importante per l’Italia, il nostro primo fornitore di petrolio. E dal Paese dell’ex URSS -dove gli oppositori finiscono in carcere e lo sport, dai Giochi europei alla F1, è usato come arma di distrazione di massa- dovrebbe partire il TAP, il nuovo gasdotto verso il Salento.

Almeno mezzo milione di cittadini italiani usa un auto condivisa. Ma ai vantaggi del car sharing -fenomeno in grande espansione- fanno da contraltare anche alcuni dubbi: poche le auto “pubbliche”, e il mercato è in mano a Eni, Fiat, Smart e Volkswagen.

A vent’anni dalla “riforma Dini”, che ha cambiato il sistema previdenziale italiano, l’Italia spende per pensioni il 16,7% del prodotto interno lordo. Precarietà, crollo del PIL e diseguaglianze crescenti impongono un ripensamento.

L’Italia è un Paese “immobile”: il 42% degli abitanti non conduce alcuna attività fisica, e ciò implica conseguenze sulla salute -come una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari- e costi che potrebbero essere ridotti. Il ruolo delle società sportive dilettantistiche, che sono 160mila.

Dal Messico alle Filippine, dalla Palestina alla Colombia: gli esponenti del movimento per il commercio equo raccontano che cosa significa “fair trade” quando c’è un conflitto intorno. Parola ai “produttori di pace”

Una legge ha introdotto cinque nuovi reati nel codice penale, dal “Disastro ambientale” all’“inquinamento ambientale”. Vi spieghiamo come funziona.

La storia del “Funky Tomato”, coltivato e trasformato in Puglia e in Basilicata: il progetto di una rete solidale che offre un lavoro dignitoso a braccianti migranti.

Infine, quattro pagine dedicate al (gran) turismo responsabile: dal Nepal all’Armenia, dall’enogastronomia umbra alla costa del Cilento, dieci proposte per l’estate e non solo.

Contenuti in questo numero