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Processo Lula: sale la tensione in Brasile

A Porto Alegre, dove mercoledì 24 gennaio verrà emessa la sentenza di appello a carico dell’ex presidente, le misure di sicurezza sono eccezionali. Blocco aereo, navale e cecchini. Fuori dall’aula previsti migliaia di manifestanti e rappresentanti delle istituzioni internazionali

Sicurezza massima per l’udienza del ricorso in appello presentato dall’ex presidente Lula che si svolgerà mercoledì 24 gennaio, a Porto Alegre, in Brasile. Da martedì 23, l’accesso alla zona del Tribunale Federale Regionale della IV Regione (TRF-4) sarà limitato. Oltre al blocco aereo e navale, sono stati posizionati dei cecchini in posti strategici. Per la messa in sicurezza saranno presenti anche 150 telecamere di sorveglianza. Soltanto le persone accreditate saranno in grado di superare il blocco e tutti dovranno identificarsi. L’udienza inizierà alle ore 8.30 (11.30 in Italia) e sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube del Tribunale.

Il ricorso di appello presentato per Lula è contro la condanna emessa dal giudice Sergio Moro in prima istanza a 9 anni e 6 mesi di carcere per corruzione passiva e riciclaggio di denaro. Nella sentenza, Moro sostiene che l’ex presidente avrebbe occultato la proprietà di un appartamento nella località marittima di Guarujá, e che l’immobile fungerebbe come tangente della società edile Oas, una delle aziende di costruzioni coinvolte nello schema di corruzione che girava intorno a Petrobras, la compagnia petrolifera brasiliana. Allo scenario apocalittico, che sembra presagire ad una guerra, non mancano nemmeno le Nazioni Unite. In realtà, Geoffrey Ronald Robertson, l’avvocato britannico nonché consigliere della Regina, è stato autorizzato ad assistere all’udienza insieme ai legali di Lula. Robertson rappresenta l’ex presidente nella Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite.
L’autorizzazione è stata firmata dal giudice Leandro Paulsen, presidente dell’ottava sessione e responsabile del processo. Ha sottolineato che “l’avvocato Geoffrey Ronald Robertson, anche se non è qualificato per rappresentare l’imputato in questo procedimento della Giustizia Federale brasiliano, rimangono evidenti la sua legittimità per accompagnare i lavori e la pertinenza della sua presenza. Questo perché è stato costituito quale rappresentante dell’imputato davanti alle Nazioni Unite, in una questione relativa, appunto, al suo processo da parte della Giustizia federale brasiliana”.

Secondo quanto pubblicato dal giornale Folha de Sao Paulo, i legali di Lula presenteranno una nuova denuncia all’ONU nel caso in cui la condanna venisse confermata. Nel luglio 2016 Lula fece una denuncia alla Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani in cui accusò il giudice Sergio Moro di non aver agito con imparzialità. L’agenzia delle Nazioni Unite accettò di analizzare il caso e chiese spiegazioni al governo brasiliano.

Nell’attesa dell’udienza, i movimenti sociali contro e a favore dell’ex presidente si stanno organizzando nella città che fu la culla del Forum Sociale Mondiale. Per ragioni di sicurezza, è stato deciso che i gruppi pro-Lula occuperanno l’Anfiteatro Por do Sol dove alcuni militanti del Movimento dos Trabalhadores Rurais sem Terra (MST) e della Frente Popular sono già accampati. A loro è stato messo anche a disposizione “l’angolo democratico”, in centro città, a pochi passi del tribunale. I gruppi avversari a Lula e collegati con la destra sono guidati dal Movimento Brasil Livre (MBL) e occuperanno il Parco Moinhos de Vento, noto come Parcão. Sono previste manifestazioni anche a San Paolo, Rio de Janeiro e nelle principali capitali del Brasile, nonché a Parigi, New York, Monaco e Città del Messico.

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