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Pomodoro revolution! Il finanziamento dal basso per sostenere la filiera equa

I lavoratori di "Pietra di Scarto"

Dal 2013 la cooperativa sociale “Pietra di Scarto” di Cerignola (FG) ha dato vita ad un progetto di produzione equa e solidale del pomodoro. Manca poco per perfezionare l’intera filiera di produzione. Per questo ha lanciato una campagna di crowdfunding con Banca Etica per acquistare un pastorizzatore

La “Pomodoro revolution!” è in corso. E per sostenerla è stato lanciato un progetto di crowdfunding sulla piattaforma di Produzioni dal basso. Il centro rivoluzionario, dal 2010, è Cerignola, in provincia di Foggia, dove un bene confiscato alla mafia è diventato fonte di lavoro per persone in stato di disagio grazie all’impegno della cooperativa sociale “Pietra di Scarto”. Il cuore della rivoluzione è il pomodoro, simbolo di quella terra, stravolta da criminalità organizzata e caporalato, costellata da ghetti nei quali lo sfruttamento delle persone, straniere e non, è la regola. Dal 2013 “Pietra di Scarto” ha dato vita ad un progetto di produzione equa e solidale grazie al progetto “Solidale Italiano Altromercato”. Ingredienti: lotta al caporalato, assunzioni regolari, retribuzioni eque della mataria prima e agricoltura sostenibile. “E il nostro pomodoro distribuito in oltre 400 Botteghe del Mondo”, riconoscono soddisfatti i protagonisti del progetto.

Il “sogno” -come lo definisce il presidente Pietro Fragasso- sta per diventare realtà. Nel maggio di quest’anno, infatti, la cooperativa -insieme ad Altromercato, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, FLAI CGIL Foggia, ALLPA Puglia, SGS Agricola, Comune di Cerignola- si è aggiudicata il bando della Fondazione con il Sud che non prevede solamente la riqualificazione del fabbricato dove opera ma ha l’ambizione di sviluppare in tre anni l’intera filiera del prodotto. “I lavoratori svantaggiati e sfruttati da una parte, i piccoli produttori vessati dal mercato dall’altra -spiegano i promotori-. E a fare da collante un nuovissimo laboratorio di trasformazione del pomodoro che avrà collocazione proprio sul bene confiscato che gestiamo, il Laboratorio di Legalità ‘Francesco Marcone'”.

Il progetto sfiora i 400mila euro -in parte già finanziati da Fondazione con il Sud- e per sostenerlo “Pietra di Scarto” si è rivolta di nuovo al “suo” mondo, quello della finanza etica e dell’economia solidale. Banca Etica ci ha creduto e inserito il progetto nel network di quelli finanziabili con campagne dal basso. L’obiettivo è concreto: “acquistare un pastorizzatore che ci darà la possibilità di chiudere la nostra filiera produttiva”. Il macchinario costa 27mila euro, e da oggi al 24 dicembre 2017 sarà possibile sostenere il progetto attraverso la piattaforma di Produzioni dal Basso, con donazioni libere o ricompense. Fragasso ha appena terminato di girare il video promozionale della campagna. È ottimista e cita Danilo Dolci: “Ciascuno cresce solo se sognato”.

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