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Altre Economie / Varie

Per la stessa ragione del viaggio

Quattro proposte per un turismo responsabile in Italia, e tutti gli indirizzi per programmare una partenza per l’estero. In bicicletta lungo in Puglia o a piedi come "viandanti", a conoscere acque e rocce sulle Dolomiti o lo straordinario paesaggio dell’arcipelago delle Eolie —

Tratto da Altreconomia 160 — Maggio 2014

Capo Milazzo è quel lembo di Sicilia che si getta nel Mar Tirreno, di fronte alle Eolie, un penisola nella (grande) isola che l’associazione culturale “Il promontorio” accompagna a conoscere, tra macchia mediterranea, ulivi secolari e fichi d’India.
Lì di fronte c’è l’arcipelago delle Eolie, formato da Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea, sette isole di origine vulcanica che dal 2000 sono iscritte nel Patrimonio dell’umanità Unesco. A Salina ci sono vigneti e cappereti (presidio Slow Food), che potrete conoscere partecipando al viaggio di 4 giorni organizzato da Viaggiemiraggi Sicilia: “Cercare di fare turismo in un territorio così bello ma ‘lasciato a se stesso’, fare turismo a Milazzo, è come tentare di rilanciare il turismo a Taranto: prima che venisse costruita la raffineria, la zona in cui sorge era chiamata ‘acque viola’, per la purezza e il profumo delle sue sorgenti. Il sito del petrolchimico, invece, era la piana dei gelsomini, il luogo in cui le nostre nonne raccoglievano i fiori da cui venivano prodotte le essenze per i profumi” spiega Martina Imbesi, referente di Viaggiemiraggi sull’isola. “L’anno scorso -aggiunge- ci siamo ripresi con forza e fermezza il castello, chiuso e abbandonato per 30 anni, adesso vogliamo riprenderci il nostro territorio e il nostro futuro, costruendo un’alternativa economica che possa mettere in vibrazione e lentamente scardinare un sistema industriale superato, economicamente e ambientalmente insostenibile”.
Il castello occupa un’area di 7 ettari, parte dell’itinerario che viene proposto e organizzato anche su richiesta, per due persone (ha un costo di 290 euro per 4 giorni, ma è possibile scegliere di fermarsi più a lungo alle Eolie).

A promuoverlo, sono i volontari di ViaggieMiraggi Sicilia, uno dei nodi territoriali della rete di ViaggieMiraggi (www.viaggiemiraggi.org). Nata nel 2000, è una cooperativa sociale che ha sede a Padova, è socia di Altreconomia, e promuove esperienze di turismo responsabile in tutto il mondo (vedi box a p. 15), ma anche nel nostro Paese.
Oltre alla Sicilia, da maggio 2014 sono attivi gruppi locali in Piemonte, Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania e Calabria: “A simpatizzanti e soci abbiamo chiesto, nell’ambito di un percorso partecipato durato oltre un anno, un nuovo impegno, che li porti a lavorare anche sulla strutturazione di percorsi, a farsi promotori di pacchetti strutturati di accoglienza sui rispettivi territori” racconta Enrico De Luca, coordinatore della cooperativa.
Uno degli obiettivi di questa “rete di turismo responsabile” è allargare l’offerta di itinerari nel nostro Paese, “che permetta di raccogliere proposte più ‘economiche’, e adattabili all’esigenze e alle richieste di un potenziale cliente” spiega Enrico. 
Le otto realtà territoriali esistenti (più le prossime che nasceranno, alcune già in gestazione) si occuperanno di tutto ciò che riguarda l’accoglienza a livello locale, mentre toccherà a Viaggiemiraggi Italia il contratto con il cliente, i servizi e tutta l’attività di promozione, gestita in modo coordinato.
“Abbiamo uniformato le procedure di lavoro, per quanto riguarda le modalità di contratto al cliente -racconta Enrico-. Mediamente -aggiunge- i gruppi locali sono formati dalle 3 alle 5 persone, appassionate del loro territorio. Una persona, tra le otto che lavorano per Viaggiemiraggi, si dedicherà ad essere il referente per tutte le realtà territoriali”.

L’avventura “in rete” è partita con l’accoglienza di due gruppi di 25 persone, arrivate a Milano dalla Spagna. Da Nord a Sud, crescono le proposte per i prossimi mesi: Viaggiemiraggi Piemonte ha strutturato una proposta sul Cammino di Oropa, che è “dedicato ad escursionisti che desiderano allenarsi o mettersi alla prova prima di affrontare la Francigena o il Cammino di Santiago”. Tre le proposte, che si sviluppano tra Santhià (VC) e Trivero (BI) e prevedono tre, quattro e sette giorni di cammino (230, 300 o 515 euro). Partenze a maggio (dal 31 al 2 giugno), giugno (19-22), luglio (18-20), agosto (4-10) e settembre (5-7). Sempre nel biellese, a Roppolo, anche il primo dei “Weekend nell’Altreconomia”, promossi da ViaggieMiraggi con la redazione di Ae (vedi box a p. 18).

Le altre proposte -dalla transumanza in Abruzzo ai racconti migranti in Calabria- sono sul rinnovato sito internet di Viaggiemiraggi (viaggiemiraggi.org, lo troverete in rete da inizio maggio), che rispecchia la nuova struttura della cooperativa: dentro ci saranno i mini-siti, e le attività potranno essere esplorate regione per regione, con i “pacchetti” (le proposte di viaggio), gallerie fotografiche e un blog di narrazioni di viaggio, oltre a una mappatura “delle realtà dell’economia che ci piace, quella solidale” racconta Enrico.

La Puglia in bicicletta.
“Bicicletta a Sud-est” è la ragione sociale dell’associazione di promozione sociale “La ciclofficina” di Putignano (BA). Nata nel 2012, si occupa di ciclabilità -cioè di “diffondere l’utilizzo della bici come mezzo di trasporto urbano e quotidiano”- ma anche di cicloturismo. “E attraverso la ciclo officina, dove lavora un meccanico, Fuad, che è un giovane rifugiato ghanese, profugo dalla Libia, promuoviamo anche l’integrazione lavorativa” spiega il vicepresidente, Giovanni Pugliese. Il meccanico viaggia anche al seguito dei gruppi di ciclisti che attraversano la Puglia -dall’Adriatico allo Ionio, dalla Murgia alla Valle d’Itria fino al “profondo” Salento- ma anche la Basilicata e la Campania negli itinerari proposti da “La ciclofficina” (li trovate su www.laciclofficina.it). Il ciclo-viaggio più lungo è quello di 5 giorni tra Bari e Napoli, “la Via del Borbone, frutto di un progetto della Regione Puglia di qualche anno fa, che aveva realizzato traccia digitale e Gps dell’intera tratta, senza però arrivare a mettere la segnaletica -spiega Giovanni-. Noi siamo stati i primi a trasformare il ‘progetto’ in un vero e proprio itinerario ciclabile, in cinque tappe. Lo scorso anno lo abbiamo sperimentato con ciclisti dai 25 ai 70 anni. Il percorso si svolge, salvo rarissime occasioni, su strade secondarie, in parte anche sullo sterrato”. Da Bari si fa tappa a Castel del Monte, e poi si affrontano i monti del Vulture e la salita a Nusco (AV), per superare l’Appennino e scendere poi verso Avellino, e da lì a Napoli: “Che è uno shock -racconta Giovanni-, perché chi arriva scendendo da boschi non antropizzati deve affrontare gli ‘ammassi di umanità’ del capoluogo campano, che in bicicletta sono ancor più evidenti”. Su richiesta, la partenza è prevista per gruppi di almeno 8 persone (servono almeno 2 settimane per organizzare il viaggio): il costo previsto, con furgone al seguito, doppia cicloguida, vitto e alloggio in mezza pensione, assicurazione e ritorno in autobus è di 360 euro.
“La ciclofficina” si muove in tandem con PXC (progettipercomunicare.it), casa editrice specializzare nelle “mappe di Puglia”, comprese quelle stampate su Tyvek, una fibra impermeabile di carta.
Tra gli itinerari, la “novità” dell’estate 2014 è una ciclopasseggiata in notturna dallo Ionio all’Adriatico, da Torre Lapillo (LE) a Torre Guaceto (nel Comune di Carovigno, BR). Prima di salire in bici, però, è previsto un bagno al tramonto e l’aperitivo in cima alla torre -la più imponente e scenografica tra quelle del sistema difensivo costiero, fatto erigere dopo l’assedio di Otranto del 1480-. Poi si pedala per 60 chilometri, tutti in pianura e al fresco: “Le strade attraversano territori privi di luci artificiali, perfetti quindi per godere l’intera notte (in particolare nei giorni a cavallo di San Lorenzo) dello spettacolo delle stelle cadenti -spiega Giovanni-. A Mesagne, ai primi bagliori del giorno, troveremo un pasticciotto caldo ad attenderci sotto al castello”. Da lì si prosegue verso la Riserva naturale di Torre Guaceto (www.riservaditorreguaceto.it) e per l’omonima torre che si tuffa nell’Adriatico.
A quel punto, un altro bagno all’alba. Sono previste partenze giornaliere nei week end di agosto e, su richiesta, tutta l’estate. Il costo, che prevede doppia cicloguida, aperitivo, colazione, assicurazione, mezzo di supporto/assistenza al seguito e ritorno in minivan è di 55 euro con bici propria (e 75 euro con bici noleggiata).

L’acqua e le rocce delle Dolomiti.
Il rumore dell’acqua culla invece chi dorme all’Ostello Altanon (www.ostelloaltanon.it), ai piedi delle Dolomiti Bellunesi, nel territorio di Santa Giustina, tra Feltre e Belluno. “L’edificio è costruito lungo il torrente Veses, e l’acqua è il valore che ispira il nostro lavoro” spiega Emiliano Oddone, geologo, tra i fondatori di Dolomiti Project (www.dolomitiproject.it), la società che ha in gestione l’ostello. “Siamo nati nel 2010, dopo aver maturato esperienza nell’elaborazione del dossier di candidatura delle Dolomiti al patrimonio Unesco. Emiliano e due soci (anche loro geologi) hanno immaginato Dolomiti Project come una realtà in grado di valorizzare la geodiversità e il geoturismo, e di fare delle Dolomiti un punto di sintesi tra geologia e il paesaggio: queste montagne, spiega il sito dell’Altanon, rappresentano “un fantastico libro di rocce facilmente comprensibile perché esposto in maniera superba”, “una finestra sulle memoria della terra che offre uno spaccato di circa 280 milioni di anni di evoluzione”.
 
“Nel portare avanti i nostri progetti -racconta Emiliano- abbiamo sentito l’esigenza di un luogo fisico: il nostro impegno è volto a sviluppare l’eco-turismo per il nostro territorio, e praticare l’accoglienza è un aspetto essenziale”. L’apertura dell’Altanon -dal 2012- è frutto di una collaborazione con le guide naturalistico-ambientali del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi e con Luca Cundari, la cui esperienza è fondamentale all’interno del gruppo di lavoro perché aveva in precedenza gestito piccoli rifugi. “L’Ostello è immerso nella natura, in un posto pulito, ed è una struttura storica di archeologia industriale, la foresteria di una delle prime centrali idroelettriche aperte nel bellunese” racconta Emiliano. La struttura -in legno e mattoni- è stata restaurata dal Comune grazie a risorse dell’Unione europea e del Parco nazionale, e affittato per cinque anni a Dolomiti Project. 
“È possibile uscire dall’ostello con lo zaino, per camminare lungo i sentieri della Val Scura” spiega Emiliano: le cime più vicine sono il Pizzocco, il Tre Pietre e il Pievidur, montagne incastonate fra le Vette Feltrine, il Gruppo del Cimonega e il Gruppo dei Monti del Sole. “Ultimamente -continua il geologo di Dolomiti Project-, ci stiamo orientando anche verso l’accoglienza dei cicloturisti: abbiamo aperto una piccola rimessa delle bici, con una ciclofficina”.
L’Ostello Altanon (25 euro per pernottamento e colazione, 40 per la mezza pensione, 50 per quella completa) lavora anche con i gruppi e le scuole. Tra le proposte, anche “pacchetti formativi” che ruotano intorno alla macinatura del mais, per ricavare farina poi trasformata in polenta. La cucina dell’Ostello (che aderisce alla Carta di qualità del Parco, www.dolomitipark.it), nata con l’obiettivo di promuovere l’economia locale, utilizza prodotti a Km0, “con un approccio al biologico ben strutturato” segnala Emiliano. Verdura e ortaggi trasformati in cucina arrivano invece dall’orto biodinamico, che è gestito dal gruppo di lavoro ed è stato impostato nell’ambito di una festa della semina del gruppo “Coltivare condividendo” (coltivarcondividendo.blogspot.it/), che lavora sul recupero e sullo scambio delle sementi di varietà tradizionali ed è attiva nella campagna contro gli Ogm.

Trekking in sella.
Ancora montagne e un altro Parco nazionale, quello dei Monti Sibillini (www.sibillini.net), per le proposte della cooperativa La Mulattiera (www.lamulattiera.it) di Norcia (PG), che da 13 anni promuove trekking ed escursioni con asini e muli.
Gli itinerari pensati da fine maggio a ottobre sono per il momento quindici, e durano dai 2 ai 7 giorni. È possibile, però, anche organizzare percorsi “fai da te” accompagnati dagli asini della Mulattiera (dopo un giorno di formazione con i soci della cooperativa su come diventare “provetti asinari”), scegliendo di dormire in tenda o nei rifugi convenzionati.
Ci si muove lungo il crinale che divide l’Italia, tra i 70mila ettari del parco dei Sibillini, a cavallo tra Umbria e Marche, ma anche in Valnerina e -sconfinando- tra i monti del Gran Sasso e della Laga. —

Oltre i confini
Nel 2013 i viaggiatori italiani all’estero hanno speso oltre 20 miliardi di euro, e a coloro che scelgono di conoscere altri Paesi sono dedicate numerose proposte da parte di operatori del turismo responsabile. Ne elenchiamo alcune:
Ram Viaggi propone -tra gli altri- 4 diversi itinerari a Capo Verde e una mezza dozzina tra India e Sri Lanka.
Info: ramviaggi.it
Con Planet Viaggi potrete scegliere il Centro America, con proposte estive ad esempio in Messico e Nicaragua. Info: planetviaggi.it
Viaggi Solidali vi accompagna a scoprire il Mozambico (ex colonia portoghese in Africa) o la Bolivia e gli altri Paesi andini. Info: viaggisolidali.it
Il Perù -è nel dna di “Perù responsabile”-, con diverse proposte per i mesi di luglio e agosto. Info: peruresponsabile.it
Il Marocco potrete conoscere a piedi, con un trekking sulle montagne dell’Atlante del catalogo “Le vie dei canti”. Info: viedeicanti.it
ViaggieMiraggi propone un itinerario in Armenia, con ospitalità in famiglia.
Info: viaggiemiraggi.org
All’Europa è dedicata invece la proposta di Viaggiare i Balcani, che ha organizzato tre diversi itinerari che “confluiranno” a Sarajevo il 29 giugno 2014, per ricordare i 100 anni dall’attentato all’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, la scintilla della Prima guerra mondiale. Sono una cicloturistica da 330 chilometri (in partenza da Dubrovnik il 21 giugno); un trekking che prenderà il via a Mostar il 22 giugno; un viaggio in pullman con ritrovo a Verona fissato per il 25 giugno.
Info: viaggiareibalcani.it

Il passo giusto
Il Festival del turismo responsabile, dedicato a migranti e viaggiatori, non poteva che essere itinerante: Bologna, Parma, Rimini, Ferrara, l’Alta via dei Parchi e il Delta del Po ospitano dal 30 maggio all’8 giugno le iniziative di IT.A.CÀ (“sei a casa?”, in dialetto bolognese…). Il festival -alla sesta edizione- è realizzato dall’associazione Yoda, dalla Ong Cospe, da Nexus (l’istituto per la cooperazione allo sviluppo promosso dalla CGIL Emilia-Romagna) e da AITR (l’Associazione italiana turismo responsabile, socia di Ae dal 2014). IT.A.CÀ nasce per aprire finestre, con l’obiettivo di condurre istituzioni, operatori economici, turisti e intere comunità a sperimentare modelli di viaggio alternativo.
Al viaggio lento, a piedi e in bicicletta, è invece dedicato il Festival della Viandanza, che si tiene a Monteriggioni dal 20 al 22 giugno (viandanzafestival.it). Quella in programma nel 2014 è la terza edizione. Chi volesse arrivare sulle proprie gambe, tenga presente che Monteriggioni si trova a una giornata (14 chilometri) di cammino da Siena, 5 da Lucca, 13 da Roma o 18 da Milano (lungo la via Francigena). Per chi sceglie l’auto, invece, gli organizzatori -l’associazione itinerAria, itineraria.eu)- promuovono anche un sistema di car pooling (tutte le informazioni sono sul sito). A piedi si può arrivare anche a Bolzano, dove dal 23 al 25 maggio c’è il “Festival del camminare” (festivalcamminare.bz.it). 
 

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