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Pedalando la memoria

 In Germania, a Berlino o lungo l’Elba, per scoprire il Paese a oltre vent’anni dalla caduta del Muro. In Sicilia, un campo di lavoro alle pendici dell’Etna e un itinerario sentimentale nelle Valle del Belice, tra le “terre che tremarono” nel ‘68

Tratto da Altreconomia 126 — Aprile 2011
In sella, si parte! Destinazione: Berlino. 
Girolibero organizza un tour di 4 giorni in bici, a piedi e con i mezzi pubblici per le vie della città tedesca. 
Dalla porta di Brandeburgo ad Alexanderplatz, passando per “Unter den Liden” (la via dei Tigli), il Reichstag, il monumento dell’Olocausto, l’isola dei musei e il quartiere di Nicolai, e pedalando lungo i resti del muro, dal Checkpoint Charlie agli ultimi 1.300 metri colorati dai murales (la East Side Gallery). La visita su due ruote prosegue nel quartiere multietnico di Kreuzberg. Ancora, per le vie di Berlino Ovest: la chiesa distrutta dai bombardamenti del ‘45, il mercato delle pulci, il grande magazzino KaDeWe. E il castello barocco di Charlottemburg. Infine, si passeggia per la futuristica Potsdamerplatz, il quartiere Tiergarten e verso la Filarmonica. Notti in albergo, i pasti nelle kneipe (birrerie tipiche) o in ristoranti locali. Dal 1 al 5 giugno (l’unico ponte dell’anno). Prezzo 520 euro (volo incluso). Info: 0444-32.36.39, info@girolibero.it
 
Una soluzione più itinerante (ma anche più costosa) è il viaggio da Dresda a Berlino dell’agenzia Simonetta Bike Tours. Partenza da Decin, (Repubblica Ceca). Seguendo il fiume Elba in breve si arriva in Sassonia (Germania), visitando la città di Dresda e alcuni centri minori (Meissen e Torgau). A Lutherstadt Wittenberg, la città di Lutero, si lascia il fiume per continuare lungo la pista ciclabile R1. Una sosta a Postdam e poi, tra campagna e boschi, si giunge alla porta di Brandeburgo, il monumento simbolo della capitale tedesca. Si dorme in albergo. Pensione completa (pranzo al sacco bio incluso). Minimo 16 massimo 22 persone. Mettete in conto circa 60 km in bici al giorno. Dal 31/07 al 7/08. Prezzo: 910 euro (non comprende viaggio a/r). Info: 045-83.46.104, 334-54.87.382
 
Seguendo a ritroso il percorso di molti immigrati, dalla Germania andiamo nell’Italia del Sud. Alle pendici dell’Etna, a Biancavilla (Ct), c’è un campo di lavoro proposto da Ibo Italia. “Vino di Cana” è un’antica masseria ristrutturata da Carmela e Sergio, che da anni si dedicano all’accoglienza. Dopo aver costituito l’associazione di volontariato “Casa di Maria”, ospitano orfani, ragazze madri, migranti, persone con disabilità aiutandoli nel reinserimento sociale, anche attraverso laboratori artigianali. Carmela e Sergio gestiscono anche l’accoglienza turistica, per un turismo rurale: 
 
15 letti sono a disposizione di chi è interessato a conoscere la zona e fare escursioni e passeggiate didattiche sull’Etna Il campo di lavoro prevede la cura e la manutenzione della campagna circostante, il ripristino di muretti in pietra e la realizzazione di piccoli fabbricati. Il primo campo è in programma dal 22/05 al 4/06  In ottobre è prevista la vendemmia e in dicembre la raccolta delle olive (per i volontari interessati a questi campi, è previsto un incontro formativo l’11 giugno a Ferrara). Prezzo: 150 euro + viaggio. Vitto e alloggio offerti in loco. Info: Ibo Italia, 0532-243279, info@iboitalia.org
 
Dalla Sicilia Occidentale alla zona Orientale dell’isola, per visitare le “terre che tremarono” nel 1968. La scoperta della Valle del Belìce potrete farla insieme alla cooperativa Adaciu. Sono possibili escursioni a piedi, a cavallo o in bici: dal percorso lungo la vecchia ferrovia che attraversa la valle alla visita guidata allo spazio della memoria “Belice/Epicentro della memoria” (www.epicentrobelice.net) di Gibellina (Tp), la città più importante del Belice. Tra le varie proposte c’è anche la visita in giornata a Gibellina. Dopo il terremoto del ‘68, Gibellina nuova è stata ricostruita a 18 chilometri dal vecchio centro, ed è un museo a cielo aperto, che ospita opere di artisti contemporanei. 
 
Il viaggio inizia però dai ruderi della vecchia Gibellina, trasformati in un’opera di architettura di paesaggio, il Cretto di Alberto Burri, luogo simbolico e di acceso dibattito. In programma anche le visite alla Fondazione Orestiadi, al Museo civico di arte contemporanea di Gibellina o allo spazio aperto “Belice/Epicentro della Memoria viva”. Quest’ultimo contiene e offre video, racconti, disegni, fotografie e documenti che rappresentano la coscienza storica della gente del territorio belicino. E racconta di storie poco conosciute di lotte e mobilitazione popolare, prima e dopo il terremoto. Viaggi costruiti ad hoc, su prenotazione. Info: 329-61.61.749 (Valentina), 320-19.66.525 (Gioacchino), adaciu@live.it

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