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Ambiente

Parma, stop all’inceneritore di Iren

Sulla carta, il progetto riguardava la costruzione di un “Polo ambientale integrato per la gestione dei rifiuti”. Nella pratica, il cantiere di Ugozzolo, alle porte di Parma, si sarebbe trasformato in un inceneritore. “Gli operai sono già al lavoro” scrivevamo…

Sulla carta, il progetto riguardava la costruzione di un “Polo ambientale integrato per la gestione dei rifiuti”. Nella pratica, il cantiere di Ugozzolo, alle porte di Parma, si sarebbe trasformato in un inceneritore. “Gli operai sono già al lavoro” scrivevamo nell’aprile del 2010, nell’articolo “Prosciutti affumicati”. Da ieri (30 giugno 2011, ndr), però, gli operai non sono più al lavoro: “È di questi minuti la decisione del comune di Parma di procedere a porre i sigilli al cantiere di Ugozzolo, dove è in corso di costruzione l’inceneritore di Parma -ha scritto in un comunicato il “Coordinamento gestione corretta rifiuti” (Gcr), nato nel 2006 contro l’approvazione di un “Piano provinciale di gestione dei rifiuti” che prevedeva la realizzazione dell’inceneritore, un impianto dal costo di (almeno) 180 milioni di euro. I sigilli al cantiere sono arrivati per un presunto abuso edilizio. Il cantiere non sarebbe autorizzato: “L’abuso edilizio non è stato chiarito da parte di Iren che non ha prodotto alcun documento che comprovi la liceità del cantiere -spiega Gcr nel comunicato-. Ci giunge notizia che la giunta comunale abbia deliberato in tal senso, dopo attento esame delle ‘carte’. L’azione è del resto un obbligo da parte dell’ente pubblico di fronte ad una segnalazione puntuale da parte dei cittadini”. Nei giorni scorsi il Coordinamento aveva inviato una lettera aperta all’assessore all’Urbanistica del Comune di Parma Francesco Manfredi, esprimendo la propria approvazione per “la sua risposta all’interrogazione del consigliere Massari sull’intenzione di chiarire entro la settimana il perché dell’assenza di concessione edilizia per il Polo ambientale integrato di Parma. È urgente e doveroso -continua la lettera- fornire un chiarimento alla cittadinanza su un cantiere che gira su cifre ben più consistenti di quanto si stia discutendo in questi giorni nella triste vicenda degli appalti al verde pubblico.
Qui si parla di centinaia di milioni di euro. Come lei ben sa ci sono 6 esposti che giacciono in procura su presunte irregolarità rilevate su diversi aspetti connessi alla costruzione dell’inceneritore di Ugozzolo. Uno di essi è appunto legato ad un appalto di 43 milioni di Euro per le opere civili, gara pubblica europea a cui si è presentato un solo concorrente, la cooperativa CCC di Bologna.
Il fatto che nell’inchiesta Green Money sia coinvolto un dirigente del comune che ha firmato quasi tutte le delibere dell’inceneritore, che sia coinvolto anche il direttore generale di Enia Parma e che il procuratore Laguardia abbia definito Enia come ‘la mucca da mungere’, ci fa tremare solo al pensiero di cosa possa essere accaduto attorno al cantiere di Ugozzolo”. Il riferimento è, ovviamente, allo scandalo corruzione che ha coinvolto l’amministrazione comunale, oggetto anche di una dura presa di posizione di Avviso pubblico, l’associazione che riunisce gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica amministrazione e sui territori da essi governati, cui è associato anche il Comune di Parma. Sabato 2 luglio, dalle 9.30, è prevista a Parma una manifestazione pubblica davanti al cantiere di Ugozzolo.

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