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Negri e parà

A Parma, tanto per gradire, succede che un ragazzo ghanese denuncia d’essere stato pestato nella cella della polizia municipale (sul cui pavimento, poco tempo fa, fu fotografata una prostituta prostrata e tumefatta). Il ragazzo dice che sulla sua scheda, per comodità,…

A Parma, tanto per gradire, succede che un ragazzo ghanese denuncia d’essere stato pestato nella cella della polizia municipale (sul cui pavimento, poco tempo fa, fu fotografata una prostituta prostrata e tumefatta). Il ragazzo dice che sulla sua scheda, per comodità, i vigili hanno scritto a mano “negro”, forse per non dimenticare la “pratica”.  Indagano i carabinieri, visto che non esiste un’autorità indipendente alla quale rivolgersi.
Il giovane va ringraziato per il coraggio: non dev’essere facile presentarsi con un occhio gonfio e un’esperienza del genere a una stazione dei carabinieri, le nostre “forze dell’ordine”.

Intanto a Roma per sgomberare uno stabile occupato da altri “negri” sono intervenuti i paracadutisti della Folgore. Forse Veltroni, memore della sua intervista di cui al precedente post, potrebbe dire (e fare) qualcosa. Idem tutti noi.

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