Cultura e scienza / Opinioni
Napoli spontanea: il pensiero nasce dove cresce l’erbaccia

A Napoli è nato erbacce, un gruppo interdisciplinare che si definisce “think tank più che umano”, impegnato a esplorare la precarietà come possibilità, e il margine come luogo fertile. Tra passeggiate urbane, aiuole adottate, educazione informale e incontri aperti. La terza tappa della rubrica “Germogli” a cura di Mauro Ferrari, autore di “Erbacce”
Sul sito di Altreconomia prosegue una storia di semi e piante, alberi e boschi in forme umane, un’esperienza generativa di comunità in giro per l’Italia raccontata senza fronzoli o autocompiacimento da chi la pratica. Non si tratta di “buone notizie” per consolare ma di “Germogli” che escono dal seminato per provare a cambiare le cose. Una rubrica-concime curata da Mauro Ferrari, sociologo, formatore specializzato nel welfare e nella progettazione sociale, nonché autore per la nostra casa editrice del fortunatissimo libro “Noi siamo erbacce” (2024). “Sono stato accolto, ascoltato. Ora tocca a loro”.
“Noi siamo erbacce, è proprio il caso di dirlo. Rigorosamente con la minuscola, come vuole l’essere intervenuti a metà di un discorso, come la nostra esperienza interviene nel campo della vita di un pianeta che ci pre-esiste e ci sopravviverà”. Così si presenta erbacce, gruppo interdisciplinare nato a Napoli, un think tank ibrido e ribelle che esplora la convivenza tra specie, la precarietà come possibilità e l’importanza del margine come spazio generativo.
“Siamo nate come gruppo per divertirci e poi abbiamo scoperto che potevamo attraversare insieme la complessità del groviglio in cui viviamo”, raccontano. “Dalle erbacce impariamo a cercare nello scarto, nel trascurato, nel marginale. È lì che fiorisce l’inaspettato”. Le attività del gruppo sono molteplici e fluide: cineforum, passeggiate, letture condivise, esperienze educative informali. Hanno anche “adottato” un’aiuola urbana, un piccolo spazio vicino al traffico che diventa rifugio e luogo di osservazione. “Difendiamo quelle erbacce dai decespugliatori. Quel luogo è come un piccolo varco: attraversi il cordolo e tutto cambia. È lì che ci fermiamo, è lì che stiamo”.
Da questa sensibilità è nato un incontro speciale a Napoli, nel suggestivo giardino pensile del Riot Studio intorno al libro “Noi siamo erbacce”. L’incontro ha visto un dialogo ricco e trasversale tra esperienze, discipline, linguaggi. Come quella di Rino Pastore, direttore del SerD Napoli, che ha raccontato un approccio alla cura delle dipendenze ispirato proprio alla botanica sociale: “Accogliere piuttosto che escludere: come si fa con le erbe spontanee, quando le si riconosce fondamentali all’interno dell’ecosistema”. Cesare Moreno, presidente di Maestri di Strada, ha portato una prospettiva educativa profonda: “Nel giardino, come nella società, possiamo scegliere se accogliere o diserbare le ‘erbacce’ umane. La cura e la relazione trasformano i margini in luoghi di crescita”.
Elisabetta Fenizia ha presentato l’esperienza della cooperativa sociale Nureco, che offre supporto psicologico nelle periferie urbane: “Sono aree marginali, sì, ma anche simboli di resilienza e luoghi con un enorme potenziale trasformativo”. Dal lato botanico, Roberto Vetromile (Discoveringwildplants) ha parlato di biodiversità e convivenza: “Le erbe spontanee, autoctone o invasive che siano, ci parlano di ecologie possibili. Di equilibri e di adattamenti. Di mescolanze fertili”. Infine, Anna Gesualdi e Giovanni Trono di Teatringestazione hanno portato la voce del teatro: “Per noi il teatro si muove ai margini, entra dove non è previsto: in carcere, negli spazi di esclusione. E lì prova a generare espressione e resistenza”.
La serata si è conclusa con un dj set ambientale a cura di Antonio Marano, e un aperitivo a base di erbe spontanee preparato da erbacce.
“Quello con cui ci siamo lasciati -concludono- è stato un invito: concedersi il tempo di incontrarsi, scegliere consapevolmente tra diserbo e cura. Senza temere il conflitto, se questo è il prezzo necessario per custodire la biodiversità”.
Chi vuole incrociare la via delle erbacce, può scrivere a erbacce2023@gmail.com o cercarle sui social: Instagram e Facebook.
Mauro Ferrari è sociologo e formatore specializzato nel welfare generativo e nella progettazione sociale. Attualmente ricopre il ruolo di docente presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi). È coautore, insieme a Stefania Miodini, del libro “La presa in carico nel servizio sociale. Il processo di ascolto” pubblicato nel 2018 da Carocci. È anche autore di numerosi articoli e conduce seminari sulla botanica sociale.
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