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Diritti

Napoli 2001, rastrellamenti di polizia

Visto il black out informativo che caratterizza certi argomenti, vale la pena leggere l’articolo uscito sul Corriere del Mezzogiorno a proposito della sentenza di condanna inflitta ad alcuni agenti e funzionari di polizia per le violenze al Global Forum di Napoli,…

Visto il black out informativo che caratterizza certi argomenti, vale la pena leggere l’articolo uscito sul Corriere del Mezzogiorno a proposito della sentenza di condanna inflitta ad alcuni agenti e funzionari di polizia per le violenze al Global Forum di Napoli, nel marzo 2001. Fu la prova generale di Genova G8 e in questi anni è stata spesso indicata come la "prova" che la mattanza genovese non fu semplicemente il frutto di un’azione repressiva decisa dalla destra appena ascesa al governo, dato che nel marzo precedente – quando andò in scena la prova generale – il governo era guidato dal centrosinistra, con Giuliano Amato presidente del consiglio ed Enzo Bianco ministro dell’Interno.

La sentenza di condanna, ovviamente, è importante per quel che dice: vi si parla di rastrellamenti negli ospedali. Alcune condanne sono state inflitte per sequestro di persona. Ma non vi è stato alcun dibattito politico, alcun commento sui media, né si ha notizia di provvedimenti di qualunque tipo all’interno della polizia di Stato. Tutto già digerito, tutto accettato. Possono accadere le cose più incredibili e nessuno paga, nessuno interviene, nessuno pensa che sia il caso di tutelare i diritti dei cittadini, la dignità delle istituzioni. Le forze dell’ordine e le loro violenze sono un tabù.

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