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Diritti

MEDIOCRI (E RIVELATRICI) PROVOCAZIONI

Un sindacato di polizia – il Coisp – del quale è difficile identificare il peso (in polizia esistono oltre venti sigle sindacali, spesso espressione di piccoli gruppi di potere e professionali) ha presentato un esposto alla procura ipotizzando un reato di diffamazione…

Un sindacato di polizia – il Coisp – del quale è difficile identificare il peso (in polizia esistono oltre venti sigle sindacali, spesso espressione di piccoli gruppi di potere e professionali) ha presentato un esposto alla procura ipotizzando un reato di diffamazione per il titolo del convegno organizzato per sabato dal Comitato Verità e Giustizia per Genova e di cui si parla nel post precedente: “Premiata macelleria italiana”.
Il Coisp nei giorni scorsi ha anche annunciato – sfidando il ridicolo e prendendosi gioco dei media – una improbabile manifestazione di poliziotti in piazza Alimonda, nello stesso pomeriggio di venerdì 20 durante il quale si terrà la manifestazione organizzata dal Comitato Piazza Carlo Giuliani. E’ di tutta evidenza che il Coisp è in cerca di pubblicità e che la sta cercando a forza di comunicati e provocazioni.

Tuttavia l’esposto alla procura può essere utilmente preso in considerazione, perché mostra involontariamente il degrado morale nel quale viviamo e che impedisce di vedere – a larga parte dell’opinione pubblica manipolata da personaggi in cattiva fede, inclusi i vertici delle forze di polizia e delle istituzioni democratiche – che il vero attacco al buon nome delle forze di polizia non viene certo dal titolo di un convegno, oltretutto ispirato alle parole di un vice questore (il dottor Michelangelo Fournier, imputato al processo Diaz), ma dalla condotta degli stessi vertici delle forze di polizia, che a sei anni di distanza non sono ancora riusciti a prendere le distanze da alcuni episodi che macchiano la storia recente delle nsotre forze dell’ordine, come i pestaggi alla Diaz e a Forte San Giuliano (su questi ultimi non vi è nemmeno un’inchiesta della magistratura), i maltrattamenti inflitti ai detenuti alla caserma di Bolzaneto e in alcune carceri del nord Italia (anche su questi ultimi episodi non vi sono inchieste in corso) e come i pestaggi per strada di cittadini inermi, per i quali vi sono state già quattro condanne, in sede civile, che hanno inflitto al ministero degli Interni l’obbligo di risarcire alcuni cittadini.

Il problema è che nel nostro paese, come e forse più che in altri paesi, stiamo vivendo una fase di pericoloso declino della cultura democratica. Queste provocazioni e le micro polemiche seguite in merito alle iniziative di questo fine settimane,  ne sono una piccola, quanto triste, rappresentazione.   

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