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Approfondimento

Mani Tese apre il cantiere di Finale Emilia ai terremotati

Il capannone della cooperativa, costruito con criteri antisismici, diventa un "Centro aggregativo per i minori". I volontari hanno già sgomberato parte del mercatino dell’usato, per far spazio alle attività di gestione dell’emergenza. L’associazione (che è socia della cooperativa Altreconomia) lancia una raccolta fondi per l’Emilia-Romagna

Il terremoto del 29 maggio ha colpito nuovamente le zone già danneggiato dal sisma del 20 maggio. In Emilia-Romagna, con epicentro nella provincia di Modena, ha devastato intere aree, mentre lo sciame di scosse sismiche prosegue in tutta la pianura Padana e non solo.
A Finale Emilia, una delle località più colpite, nel modenese, Mani Tese ha scelto di mettere a disposizione dell’emergenza "Il cantiere" (via Camposanto 7/a), mercatino dell’usato e sede locale della Cooperativa sociale Mani Tese, oggi trasformato in uno spazio adibito alla fase delicata di prima accoglienza ed emergenza da sisma. Circa 50 sono le persone accolte con bambini.
"Ci sembra un primo passo utile -sostiene Gianluca Viaggi, volontario dal 1996 del gruppo Mani Tese di Massa Finalese/Finale Emilia, e oggi presidente della Cooperativa Mani Tese-. Siamo di fronte a un’emergenza nazionale che ha provocato danni ingentissimi per le abitazioni, le imprese, i centri storici, i beni culturali e religiosi e i bambini sono la nostra più grande preoccupazione, per questo il capannone diventerà un ‘Centro aggregativo per i minori’, già attivo da sabato 26 maggio".
Mani Tese ha attivato un conto corrente per la raccolta fondi d’emergenza (vedi box), mentre volontari dell’associazione e della cooperativa Mani Tese, provenienti da tutta Italia, hanno lavorato nel fine settimana del 26 e 27 maggio "per sgomberare 300 m2 del capannone, che è stato costruito per volontà dell’associazione in bioedilizia e con criteri antisismici, e perciò sicuro anche di fronte alle nuove scosse" racconta Elias Gerovasi, responsabile area cooperazione di Mani Tese, che ha partecipato insieme ai volontari al fine settimana nella Bassa modenese.  
"Per il momento -racconta- stanno partendo un progetto ‘contenitore’ per tutta l’estate, per usare lo spazio per una serie di attività. Alcune sono quelle tipiche di Mani Tese, come gli sgomberi, in questo caso non finalizzati alla raccolta dell’usato e alla vendita ma ad aiutare le persone a liberare le proprie case. La cooperativa Mani Tese mette a disposizione i propri furgoni, ma ‘Il cantiere’ è aperto anche ad altre attività e a disposizione di altre realtà. Ad esempio, la scuola di musica di Finale, la cui sede non è più agibile, si è trasferita lì.
Partiranno poi giornate di animazione per i ragazzi non impegnati nei campi estivi dei Comuni, cioè quelli delle medie e delle superiori. Tutte queste attività saranno finanziate con la nostra raccolta fondi. Inoltre, Mani Tese lancia ai proprio volontari la proposta di un ‘campo estivo di studio e lavoro permanente’. Ci sarà un calendario, dove chi vuole andare può inserirsi".
Questo è il sostegno che l’assocazione darà al gruppo locale di Finale Emilia, per garantire forze aggiuntive per tutta l’estate. Necessarie per fronteggiare l’emergenza.

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