Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Ambiente

“Malacittà”, una lettura sulla finanza immobiliare

Consumare suolo fino a qualche anno fa era un’idea considerata moderna. Solo dopo la crisi finanziaria ed economica iniziata nel 2008 molti si sono interrogati sulla finanza. Ma non è cambiata la cultura del territorio”. Mario De Gaspari non è…

Consumare suolo fino a qualche anno fa era un’idea considerata moderna. Solo dopo la crisi finanziaria ed economica iniziata nel 2008 molti si sono interrogati sulla finanza. Ma non è cambiata la cultura del territorio”. Mario De Gaspari non è un urbanista né un economista, ma nel suo libro Malacittà. La finanza immobiliare contro la società civile (Mimesis edizioni, 2010) offre una lettura originale sul legame tra le banche e i fenomeni di eccessiva urbanizzazione a partire dalla propria esperienza di amministratore locale, “dagli appunti raccolti in qualche anno come sindaco” (a Pioltello, nell’hinterland di Milano, dal 1997 al 2006) e consigliere provinciale (a Milano, da 2004 al 2009).

Due spunti, tratti dal libro di De Gaspari, che ben si accordano con quelle contenute nell’articolo “Le banche, i debiti ed il cemento” (Altreconomia, gennaio 2011): “Questo libro è incentrato sulla tesi che attraverso la finanziarizzazione si sta creando una quantità enorme di moneta. Questa moneta è in un certo senso e in buona parte falsa e questo per l’economia del Paese e per il benessere delle nostre città è fonte di grave rischio” (Premessa, p. 7); “nelle nostre città circola da qualche tempo una nuova e strana unità monetaria: si chiama cubo, non è cartacea, né metallica e non è soggetta a privilegio statale […]. Il cubo è l’unità di misura delle volumetrie, dei diritti edificatori” (p. 11).   

“Oggi Milano vive una ‘sindrome romana’, quella della febbre edilizia che sconvolse Roma dopo l’Unità d’Italia -ha spiegato De Gaspari presentando il libro alla libreria Feltrinelli di Milano, lo scorso 23 marzo-. In una situazione del genere, il meccanismo di valorizzazione dei terreni è legato al numero di passaggi di mano. Ogni volta acquistano valore. Anche se questo contrasta le leggi di mercato, secondo le quali quando aumenta l’offerta, e diminuisce la domanda, il prezzo dovrebbe calare”. La questione romana, racconta De Gaspari -che nel libro ricostruisce la storia dell’immobiliarismo italiano, a partire dall’invenzione del Project Financing nel 1862 ad opera di Pietro Bastogi-, nasce da una situazione di monopolio: “Il prezzo -spiega l’autore di Malacittà- non era determinato da una situazione ‘di mercato’. A Milano, quando chiude una fabbrica, spesso la causa non sono problemi di produzione, ma l’aumento di valore dei suoli quando diventano edificabili”.

Il ruolo del credito, nell’alimentare questo fenomeno, è fondamentale. A pagina 104 De Gaspari cita l’esempio da manuale di Luigi Zunino e della sua società Risanamento spa, quella che avrebbe dovuto realizzare Milano Santa Giulia e recuperare l’Area ex Falck a Sesto San Giovanni. Un case study che trovate analizzato in dettaglio anche nel libro Le conseguenze del cemento: “Se si trovasse il modo per dirottare gli enormi finanziamenti erogati dalle banche, prima alle immobiliari e poi ai cittadini acquirenti per acquistare le case a prezzi abnormi, verso la ristrutturazione degli edifici e dei quartieri degradati si risolverebbero un sacco di problemi. Pensiamo solo così si sarebbe potuto fare coi tre miliardi dati a Zunino. Si sarebbe potuto ricavare un bel po’ di sano credito graduale per le nostre periferie urbane, per rivitalizzare tanti quartieri degradati”.     

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati