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Lotta all’Aids, l’Italia non paga

Il logo di UnAidsCome nel 2004, così nel 2005 l'Italia non pagherà la quota di cento milioni di euro che avrebbe dovuto versare al Fondo per la salute e la lotta all'Aids e alle malattie endemiche.La nascita del Fondo era stata sbandierata nel 2001 come uno dei principali risultati del G8 di Genova. L'annuncio del mancato pagamento è stato dato da Giuseppe Deodato, direttore generale per la cooperazione italiana allo sviluppo del ministero degli Affari esteri, al convegno “La cooperazione italiana, gli obiettivi del millennio e la funzione di sviluppo economico delle Nazioni Unite” che si è tenuto a Bologna nell'ambito delle Giornate per la cooperazione italiana.

Deodato ha spiegato che la decisione è l'esito dei tagli decisi con la Finanziaria: “Per il futuro – ha detto – ci auguriamo che si inverta la tendenza di tagliare, attraverso i decreti taglia-spese, quei fondi resi disponibili con la Finanziaria precedente.Anzi, ci auguriamo che i nostri fondi possano aumentare''. Deodato ha aggiunto che la priorità dell'Italia è la lotta alla povertà e che il nostro paese in questo campo  è al settimo posto per entità di donazioni: dieci milioni di euro, in particolare, saranno destinati all'International Recostruction Facility Fund for Iraq (Irffi).Intanto però l'Italia si allontana dall'obiettivo di destinare entro il 2006 lo 0,33% del proprio Pil alla cooperazione allo sviluppo. Nel 2003, prima quindi del no ai cento milioni per il Fondo per la lotta all'Aids, l'Italia era agli ultimi posti in Europa con stanziamenti pari allo 0,17% del Pil.Durissimi il commento a caldo del deputato della Margherita Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente: “Uno scandalo. L'Italia si rende corresponsabile di una strage. E' un ennesimo spudorato voltafaccia. Berlusconi al Vertice G8 di Evian si era impegnato a versare 100 milioni di euro al Fondo globale. Salvo poi rimangiarsi la parola data”.Altre info sul sito di UnAids

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