Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Altre Economie

L’importante è partecipare

A Troia, in provincia di Foggia, i cittadini hanno scelto insieme come investire 100mila euro del bilancio comunale: verrà realizzato un parco —

Tratto da Altreconomia 153 — Ottobre 2013

Sulle t-shirt è scritto “Partecipo. Decido!”. Sui volantini “Tutti protagonisti. Nessuno spettatore”. E -a fine giugno- si è tenuta la “Festa della partecipazione”. Era, domenica 30 giugno, l’ultimo giorno a disposizione dei cittadini di Troia, Comune di 7.400 abitanti in provincia di Foggia, per “scegliere” insieme come spendere 100mila euro del bilancio comunale. Il punto d’arrivo di un percorso articolato, iniziato alla fine del 2011.
Per ricostruire quest’esempio di “bilancio partecipativo” (che va ad aggiungersi a quelli che raccontiamo nel libro “Le cose che abbiamo in Comune”, Altreconomia 2013), Ae è salita sui Monti Dauni: il centro storico di Troia, dai suoi 439 metri sul livello del mare, domina da quassù tutta la Capitanata.
“Nel novembre del 2011 abbiamo promosso un appello, in cui spiegavamo che cos’era il ‘bilancio partecipativo’, e invitavamo l’amministrazione comunale a seguire l’esempio di altri enti in tutta Italia -racconta Giuseppe Beccia, tra i promotori del Comitato cittadino per il bilancio partecipativo-. Raccogliemmo l’adesione di 16 realtà, che significa più del novanta per cento di ciò che si muove sul piano politico e culturale sul territorio”. L’amministrazione comunale (il sindaco della città è il padre di Giuseppe) all’inizio guardò all’iniziativa con incertezza mista a diffidenza: “Voi lo sapete fare un bilancio?, chiesero, ma non chiusero la porta di fronte alla nostra richiesta: vollero un progetto più articolato, con tempi e fasi ben definite”.
“Iniziarono a quel punto cinque mesi di incontri. Itineranti. Scegliemmo di non avere una sede. È stata una fase molto difficile, c’era da definire le regole” spiega Beccia.
Alla fine, venne scelto di promuovere il bilancio in partecipativo a Troia secondo il “modello Colorno”, Comune della Bassa parmense che fa parte dell’associazione “Comuni virtuosi”: “È l’esperienza che ci somiglia di più, e che scegliemmo di declinare a livello locale. Prevede la realizzazione di assemblee di quartiere, con l’obiettivo di stimolare l’avvio di momenti di dibattito e confronto fissi tra i cittadini”. Nell’esperienza di Capannori (Lu), invece, alla discussione sulle iniziativa da sottoporre al voto dei cittadini partecipa un gruppo “rappresentativo” di 80 residenti (uomini, donne, anziani, migranti) su 40mila abitanti (vedi Ae 136).

A Troia, la “fase 2” è partita nel settembre del 2012, con due cicli di assemblee: prima nei quattro rioni San Secondino, Mediatrice, Cattedrale e San Francesco, e poi aperte a tutta la città. “La notizia è stata pubblicata sul notiziario dell’amministrazione comunale, inviato in tutte le case. Abbiamo stampato dei flyer, distribuiti in città, e attraversato Troia con auto e megafoni, come fanno da sempre i ‘banditori’ quando dev’essere dato un avviso ai cittadini” racconta Beccia.
Le assemblee realizzate in ogni quartiere sono state divise in due parti: nella prima, informativa, i volontari del Comitato promotore hanno spiegato il bilancio partecipativo, e spiegato come si sarebbe realizzato a Troia; nella seconda, propositiva, si è iniziato a raccogliere le proposte e le idee progettuali, suddivise in tre categorie: “opere pubbliche”, “servizi al cittadino”, “idee e proposte” (in ambito ambientale, sportivo, giovanile, dedicate agli anziani, etc.). “Non ci siamo limitati a raccogliere le proposte durante le assemblee cittadine, però -spiega Giuseppe Beccia-: in tutto il territorio comunale sono state distribuiti 14 box di raccolta delle proposte. Chiunque, recuperata l’apposita ‘scheda’, poteva depositare la proposta presso il Comune, nei bar, al tabacchino, in lavanderia, all’Ufficio di promozione turistica (vedi box)”.
“Insieme alle proposte, abbiamo raccolto anche le domande aperte che i cittadini desideravano rivolgere all’amministrazione comunale, assicurando loro che il sindaco e la giunta avrebbero risposto a tutte”.
In tutto, arrivano circa 600 proposte, una ogni dodici troiani. A quel punto, le proposte sono state sottoposte agli  uffici comunali, “che hanno provveduto alla selezione tra quelle ammissibili, ovvero quelle che non riguardavano atti o servizi di competenza comunale, e quelle la cui spesa superava i 100mila euro, arrivando a definire una lista di circa 200 proposte” spiega Beccia.
Dopo un ulteriore accorpamento delle proposte simili, quelle fattibili sono rimaste 58 -che andavano dalla sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica tradizionale con impianti a Led alla apertura di una mensa per i bisognosi-. “Il 18 maggio 2013 sono state presentate tutte le proposte ‘votabili’, e durante la stessa assemblea pubblica l’amministrazione comunale ha dato risposta a tutte le domande presentate dai cittadini. Quel giorno, è partita la campagna elettorale -racconta Enzo Nigro, che con Beccia fa parte del movimento politico ‘Libertà è partecipazione’-: nel momento in cui hanno visto ‘fattibile’ la propria proposta, tutti si sono mobilitati. Dal bambino all’anziano. Per trasformare il bisogno di un singolo in esigenza condivisa”.

S’è votato per tutto il mese di giugno. Le procedure elettorali sono state gestite dall’Ufficio elettorale del Comune di Troia. Rispetto alle elezioni politiche ed amministrative, il voto è stato aperto anche a tutti i sedicenni e agli immigrati residenti. “Alla fine, c’era un totale di 6mila aventi diritto. Ed hanno votato 995 persone, il triplo rispetto alle nostre aspettative, circa un quarto dei cittadini che si recano normalmente alle urne” spiegano Giuseppe ed Enzo. Si poteva votare ogni giorno presso il municipio, mentre nei fine settimana “abbiamo allestito seggi itineranti, con dei gazebo in giro per Troia”.
La proposta vincente, alla fine, è risultata -con 173 voti- quella che prevede la creazione di parchi per bambini nella zona “La Fiorita” e in piazza Giovanni Paolo II; al secondo posto, con 137 voti, la dotazione di una rete wifi gratuita di tutto il paese e degli uffici pubblici. La terza proposta più votata, invece, è stata l’installazione di una “Casa dell’acqua e del latte”, per promuovere la distribuzione alla spina. “Siamo felici che abbia vinto un intervento di riqualificazione urbana -spiegano i promotori del bilancio partecipativo-. Uno dei due terreni, tra l’altro, era edificabile: in questo modo, si evita anche consumo di suolo”.
Quando Ae è stata a Troia, il bilancio 2013 del Comune non era ancora stato approvato (i Comuni possono farlo, per legge, entro fine settembre), ma è probabile che siano realizzabili tutti e tre gli interventi.
“I 100mila euro che destiniamo al capitolo ‘bilancio partecipativo’ sono cifre extra patto di stabilità, risorse che provengono da un ristoro ambientale riconosciuto al Comune dalla ditta che ha realizzato un parco fotovoltaico” spiega il sindaco, Edoardo Beccia. Che -anche grazie ai proventi legati agli impianti di energie rinnovabili (“Abbiamo 92 pale eoliche, per una potenza installata di 186 MW, pari a un terzo di una piccola centrale nucleare” racconta il sindaco)- garantisce la gratuità del trasporto pubblico e della mensa nelle scuole. “Con il porta a porta spinta in due anni e mezzo siamo arrivati al 71% di raccolta differenziata”, aggiunge. Al Sud, è possibile.      
Info: bilanciopartecipativotroja.blogspot.it

Giovani attivi
Una mattina Troia s’è svegliata trovando il centro storico invaso da bagagli appesi agli alberi, alle finestre e ai lampioni: “È il messaggio con cui abbiamo annunciato la nascita di A.c.t.! Monti Dauni, un’associazione culturale e turistica nata con l’obiettivo di far arrivare il turismo su queste montagne e non costringere i giovani troiani ad emigrare” racconta Giuseppe Beccia. C’è anche lui -che ha studiato a Roma e lavorato a Bruxelles- tra quelli che hanno scelto di rientrare, e oggi è uno dei cinque che lavorano per A.c.t.!, gestendo gratuitamente lo sportello turistico del Comune e promuovendo iniziative sul territorio. “Abbiamo vinto due bandi consecutivi della Regione Puglia: il primo, ‘Principi attivi’, ci ha garantito un finanziamento di 25mila euro per realizzare 20 iniziative tra febbraio 2011 e 2012. Grazie al secondo, ‘Laboratori urbani’, abbiamo ricevuto 100mila euro”. Da ottobre 2013 A.c.t.! dovrà camminare sulle proprie gambe, e per il momento ha gettato buoni semi: “La Regione ha scelto i Monti Dauni, un comprensorio di 29 Comuni, come quarta zona turistica della Puglia. Noi gestiamo il sito pugliadeiborghi.it, garantiamo l’apertura di quest’ufficio anche nei festivi, offrendo un servizio plurilingue” racconta Giuseppe. I dati Istat dicono che il turismo nell’area -sia gli arrivi sia le presenze (arrivi per numero di giorni)- è raddoppiato. Tra le iniziative nate (o cresciute) in questi anni, la Festa del grano, il Festival Troia Teatro, il concorso oleario dei Monti Dauni, la festa del “km 0”. “Portiamo i troiani, oltre che i turisti, a scoprire i Monti Dauni -chiude Giuseppe-: a cominciare dalle esperienze di economia solidale, dall’orto urbano alle aziende agrituristiche.
Info: www.actmontidauni.it

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati