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Diritti

L’IMAM E L’ADDIO ALLE LIBERTA’ CIVILI…

L’IMAM E L’ADDIO ALLE LIBERTA’ CIVILI L’espulsione dell’imam di Torino è l’ennesima riprova di quanto sia grave l’emergenza diritti civili che stiamo vivendo in Italia. Bouriqui Bouchta è stato prelevato nel cuore della notte e deportato in Marocco senza che…

L’IMAM E L’ADDIO ALLE LIBERTA’ CIVILI

L’espulsione dell’imam di Torino è l’ennesima riprova di quanto sia grave l’emergenza diritti civili che stiamo vivendo in Italia. Bouriqui Bouchta è stato prelevato nel cuore della notte e deportato in Marocco senza che gli sia contestato alcun reato. Si sostiene, semplicemente, che le sue idee radicali e la vicinanza con gruppi ‘sospetti’ (cioè di aree politico-culturali e religiose giudicate ostili dal nostro governo), lo rendono "pericoloso". Siamo alla repressione preventiva degli avversari politici, alla caporetto dello stato di diritto, della libertà d’espressione del pensiero, insomma dei fondamenti della nostra costituzione e di ogni idea di democrazia.

Il tutto avviene nel pieno rispetto della legge, ossia del "pacchetto Pisanu", approvato in fretta e furia in parlamento dopo gli attentati di Londra del 7 luglio scorso. Il sì al pacchetto, col consenso di gran dell’opposizione parlamentare, ha segnato la disfatta del moderno costituzionalismo. Si è concessa agli apparati repressivi la piena libertà d’azione – fino alla privazione della libertà personale e della libertà d’espressione – nei confronti degli avversari politici, o almeno di una categoria di avversari politici, quelli di fede musulmana. In questa crociata contro il terrorismo internazionale, il pregiudizio religioso prevale sui valori costitutivi della democrazia. Si è ammainata addirittura la bandiera dell’habeas corpus, da secoli fondamento delle democrazie europee.

Si contano sulle dite di una mano i politici e gli editorialisti che hanno colto quanto la nostra "democrazia reale" si stia allontanando dalla costituzione: il silenzio generale è una dimostrazione di consenso all’autoritarismo che sta sostituendo la democrazia parlamentare. Evidentemente si ritiene che l’illusione di avere maggiore sicurezza grazie a provvedimenti del genere, sia un risultato adeguato al prezzo che si deve pagare: la rinuncia allo stato di diritto, l’accantonamento delle libertà civili. Una rinuncia e un accantonamento che cominciano con i musulmani di idee "radicali" (ossia fortemente contrari all’invasione dell’Iraq, alla condotta di Israele e così via) e che potranno proseguire in futuro con nuovi nemici: dlel’occidente, della patria, delle istituzioni… Si è imboccata una strada che rischia d’essere senza ritorno.

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