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L’equo è una garanzia

L’Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale lancia “Equo Garantito”, un “cognome comune” per le organizzazioni del fair trade, un logo che rende riconoscibile ed esplicito il fatto che l’organizzazione che lo utilizza appartiene a un sistema di garanzia. I criteri stabiliti dalla World Fair Trade Organization —

Tratto da Altreconomia 165 — Novembre 2014

Diligentemente, uno alla volta, i rappresentanti delle organizzazioni di commercio equo e solidale italiane hanno ricevuto il loro plico. Dentro, c’è l’immagine del fair trade del futuro.
L’occasione è l’incontro annuale di AGICES, l’Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale, che si è riunita a ottobre a Città di Castello (PG), in concomitanza con “Altrocioccolato”, la tradizionale  manifestazione umbra dedicata al cacao equo (e non solo).
AGICES conta 85 soci, tra importatori e cooperative che gestiscono botteghe del mondo. È l’associazione che maggiormente rappresenta il commercio equo italiano, poiché in essa vi si riconoscono 253 punti vendita, quasi 30mila persone (di cui circa 5mila volontari) e oltre 83 milioni di euro di fatturato aggregato.
Nelle mani dei rappresentanti di questo mondo il presidente di AGICES, Alessandro Franceschini (della cooperativa Pace e Sviluppo di Treviso) ha messo i materiali della campagna di comunicazione battezzata “Equo Garantito”. Equo Garantito è una piccola rivoluzione, che approda oggi ma che è iniziata nel maggio del 2013 quando, a Rio de Janeiro, l’Organizzazione mondiale del commercio equo e solidale (WFTO) stabilì i criteri mondiali secondo i quali un punto vendita può essere definito di “fair trade”. Da subito nacque l’esigenza di trovare un meccanismo di controllo per questi criteri e, come abbiamo scritto già a maggio (Ae 160), WFTO -che vanta oltre 450 soci che operano in 70 Paesi nel mondo- trovò in AGICES l’interlocutore per sperimentare questi strumenti, poiché AGICES fu la prima a raggiungere l’obiettivo di mettere in campo un metodo efficace.

“Il plico che abbiamo consegnato a Città di Castello -spiega ad Ae Alessandro Franceschini- rappresenta una vera e propria ‘nuova veste’ per le organizzazioni di commercio equo e solidale aderenti ad AGICES.
Questa operazione, che abbiamo costruito in tutti questi mesi, mira a due obiettivi: il primo è darci un ‘cognome comune’. ‘Equo Garantito’ sarà il logo che renderà riconoscibile ed esplicito il fatto che l’organizzazione di fair trade che lo utilizza appartiene a un sistema di garanzia. Un sistema che mette al centro le realtà, le organizzazioni.
Riguardo a questo, è importante il fatto che abbiamo ottenuto per le botteghe del commercio equo la presenza del logo WFTO. Ribadisce l’importanza di dare garanzie -al produttore, al consumatore, a tutti gli attori della filiera- nell’ambito di un movimento mondiale.
Non è affatto un caso che AGICES e l’Italia siano stati il primo esempio internazionale di una piattaforma riconosciuta da WFTO, in coerenza col sistema di garanzia. Quelle italiane saranno le prime botteghe del mondo ad avere sulla vetrina la vetrofania con logo dell’organizzazione internazionale.

Il secondo obiettivo della campagna ‘Equo Garantito’ -continua Franceschini- è quello di una importante promozione del nostro modo di fare commercio equo e solidale. Noi per primi: AGICES infatti rinuncia al proprio logo, e non attribuirà più la dicitura ‘iscritto al registro AGICES’ per le realtà socie. Da oggi i consumatori troveranno la scritta ‘Bottega Equa e Solidale monitorata da AGICES in accordo con gli standard WFTO’. Ma un’azione di promozione ha bisogno di un lavoro collettivo. Per questo chiediamo a tutte le organizzazioni di usare il logo ‘Equo Garantito’ in tutti i materiali accanto a quello della propria organizzazione. Dalla carta intestata alle fatture, fino ai volantini per le attività nelle scuole. Più verrà usato, maggiore sarà l’effetto in termini di visibilità per la rete delle botteghe, e quindi, dalla Sicilia all’Alto Adige, visibilità per tutto movimento”.

“Equo Garantito” sarà ufficialmente presentato in novembre 2014 (per l’occasione sarà lanciato anche il nuovo portale di AGICES, www.equogarantito.org) e avrà un ruolo di spicco durante la “World Fair Trade Week”, che si terrà a Milano l’ultima settimana di maggio 2015 (www.worldfairtradeweek.org). Il capoluogo lombardo ha raccolto infatti il testimone da Rio e ospiterà l’assemblea di WFTO, una serie eventi di fair trade e in particolare una fiera internazionale del commercio equo e solidale (si chiamerà Milano Fair City), dove protagonisti saranno i produttori giunti da tutti il mondo. “Tutte le iniziative, a partire dalla fiera -conclude Franceschini- porteranno con sé Equo Garantito. Vorrà dire che i visitatori e chiunque avrà notizia degli eventi sapranno poi ricollegare l’esperienza di quella settimana con l’attività che facciamo ogni giorno, tutto l’anno, nelle nostre botteghe”.
Tutte le organizzazioni socie di AGICES che non erano presenti a Città di Castello possono scaricare i materiali dal sito di AGICES, dove è possibile visionare i primi documenti prodotti in seno alla campagna.
Si tratta di un “manifesto” per un cacao equo e solidale, redatto insieme ad Altrocioccolato col contributo della Regione Veneto, cui si accompagna una ricerca sulla filiera del fair trade e del cacao in particolare, a cura del coordinamento spagnolo del commercio equo e solidale (comerciojusto.org). —
 

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