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Le lavagne luminose di Microsoft per le scuole italiane

L’anno scolastico è iniziato in Italia con una serie di proposte che hanno suscitato vivaci polemiche: si parla di introdurre un tetto del 30% per gli studenti "stranieri" e l’insegnamento del dialetto. Ha ricevuto meno attenzione un protocollo d’intesa siglato…

L’anno scolastico è iniziato in Italia con una serie di proposte che hanno suscitato vivaci polemiche: si parla di introdurre un tetto del 30% per gli studenti "stranieri" e l’insegnamento del dialetto.
Ha ricevuto meno attenzione un protocollo d’intesa siglato tra il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta e il gruppo Microsoft. Si tratta di un accordo che segue quello stipulato con Intel per l’introduzione dal 2010 di lavagne elettroniche e di ebook (i nuovi libri digitali).
L’intesa con Microsoft prevede che il software di questi nuovi strumenti sia donato dalla corporation di Bill Gates alle scuole italiane. Nel protocollo di intesa viene spiegato come l’intento sia quello di "sostenere iniziative per ridurre il digital divide nelle scuole e per innovare la didattica e i processi di apprendimento attraverso l’uso della tecnologia e di contenuti didattici multimediali". Il pericolo è che in realtà non si tratti di semplice generosità: da tempo Microsoft sta perdendo quote di mercato nell’ambito dei sistemi operativi e di singoli software rispetto ai competitors -come Apple o Google- o a vantaggio dei sistemi cosiddetti "aperti", come Linux. La mossa può essere quindi interpretata come un tentativo di inserirsi in un contesto, come quello scolastico, diventato ormai cruciale per le strategie di mercato: gli studenti sono i clienti del futuro ed è bene fidelizzarli fin da subito. Una volta che avranno imparato ad utilizzare un determinato sistema operativo o software difficilmente lo abbandoneranno per un altro.
Il software libero a scuola è importante perché, oltre ad essere altrettanto gratuito, elimina l’ingerenza delle multinazionali in ambito scolastico. Mentre si moltiplicano i progetti di introduzione del software libero nelle scuole, promossi dalle amministrazioni di molti Paesi europei ma non solo, il governo italiano sembra andare in controtendenza, stringendo accordi con una società come Microsoft. La promozione dell’open source viene dunque lasciata agli enti locali e ai singoli istituti più all’avanguardia, i cui sforzi rischiano di essere vanificati da iniziative come questa.
Di alcuni dei più importanti progetti di open source a scuola si parla nel numero di ottobre di Altreconomia e al Linux Day 2009, l’evento annuale dedicato al sistema operativo aperto, che si svolgerà in molte città italiane il 24 ottobre. Maggiori informazioni su www.linuxday.it

..::Un commento dell’associazione italiana software libero è qui::..

* per Ae ha scritto Come passare al software libero e vivere felici. Piccolo manuale di indipendenza informatica

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