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Ambiente

L’asilo, la Chiesa e il cemento

Cementizillo dona 10mila euro all’asilo e alla parrocchia di Fanna (PN). Il sacerdote lo annuncia durante la messa, ringraziando pubblicamente il sindaco del Comune: è in scadenza di mandato, ma ha scelto di ripresentarsi. La Regione ha autorizzato l’azienda a smaltire rifiuti nel forno, nonostante le proteste dei cittadini

coccarda
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“Oggi alle 11.37 nella Chiesa parrocchiale è stata benedetta la probabile vittoria della ‘lista Bottecchia’ mediante l’annuncio del Sacerdote celebrante di una donazione di 10mila euro da parte della Cementizillo all’asilo di Fanna e alla Chiesa. Dimenticavo di aggiungere che è stato anche detto (dal sacerdote) ‘grazie all’interessamento del sindaco’”.
Questo il testo della mail che mi è arrivata domenica 13 aprile. Il mittente è Alicia Zanetti, del “Movimento sì al riciclo totale, no all’incenerimento”, che è attivo da anni nel territorio del comune in provincia di Pordenone che ospita la cementeria.

Il sindaco uscente ha presentato nuovamente la propria candidatura in vista delle elezioni di fine maggio.
È una storia esemplare, perché tra il 2013 e 2014 i cittadini di Fanna, insieme ad alcuni Comuni comprensorio, e in particolare quello di Mangiago, hanno portato avanti una campagna contro il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) relativa alla co-combustione di Cdr-q e Css nell’impianto, concesso dalla Regione. L’amministrazione regionale era arrivata a negare agli attivisti del Movimento l’accesso ai documenti presentati dall’azienda, che sarebbe stati coperti dal segreto.

“Per rinfrescare a tutti la memoria che a volte sembra non a caso latitare, ‘tanta carità’ proviene purtroppo da quell’azienda pronta ad avviare proprio sul territorio in cui vivono le nostre famiglie e bambini la combustione di almeno 30mila tonnellate all’anno di rifiuti comprendenti plastiche e frammenti di gomme fuori uso” continua il testo della mail.

“Il consiglio di amministrazione dell’asilo -conclude la lettera-, e ancor di più la curia, farebbero bene a chiedersi il senso etico di acconsentire a simili contributi (come già avvenuto in passato per i contributi alle rette dell’asilo) propagandandoli addirittura nel tempio del Signore, quando i tempi che attraversiamo richiederebbero un rinnovamento e cambiamento di coscienza ove l’onestà, il  rispetto reale del diritto alla salute così come per le future generazioni di vivere in un ambiente non compromesso da simili pratiche industriali riacquistino quel valore cristiano che nessun soldo dovrebbe mai poter comprare.
Ci auguriamo -si chiude il messaggio- che i messaggi educativi che vorremmo trasmettere ai nostri figli per ricostruire il loro futuro, oggi più che mai a rischio, non siano quelli che oggi sono stati pronunciati in chiesa”.

Il Movimento ha chiesto un incontro al sacerdote.  
 

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