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L’alfabeto antimafia

Nella notte tra il 24 e il 25 aprile, a Cerignola (Fg), la cooperativa sociale che gestisce un bene confiscato alla mafia è stata vittima di un’intimidazione. Nell’estate 2012 si era permessa di esibire una scritta sul capannone accanto al terreno dove coltiva olive dop: "Qui la mafia ha perso". Qualcuno vuole imporre il contrario. Ma il primo maggio, cittadini e istituzioni scenderanno in piazza con vernice e pennelli

Una cooperativa del commercio equo, attiva da quasi vent’anni, che dal 2010 gestisce un terreno di tre ettari e un magazzino di 500 metri quadrati confiscati alla mafia. Coltiva olive dop “La Bella di Cerignola”, garantendo, tra le altre cose, occupazione a ragazzi che in parte provengono da percorsi di dipendenza. Accade a Cerignola, in provincia di Foggia. Si chiama "Pietre di scarto", ed è un’opportunità unica in un territorio difficile. Binomio che evidentemente disturba chi lo teme. 
 
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile, infatti, sul portone del capannone, è comparsa una scritta nera a bomboletta: "A vinto la mafia pezzo di merda". Manca un’acca, ma resta l’amarezza. Quella che Pietro Fragasso, presidente della cooperativa, dopo una breve ricostruzione della dinamica, tramuta in rinnovata motivazione: "Nella mattinata di giovedì 25 sono stato chiamato da un ragazzo che lavora con noi", racconta. "Gli autori del gesto avevano spaccato i lucchetti con dei grossi martelli, tagliato le recinzioni con tenaglie e danneggiato il capannone. Dopodiché, hanno trovato i colori nel complesso e han pensato bene di imbrattare il portone". Un gesto significativo a risposta di un altro slogan, decisamente diverso. "L’estate scorsa", ricorda Fragasso, "i ragazzi di Libera hanno lavorato sui nostri campi, e per l’occasione avevamo realizzato una scritta visibile anche dalla strada Statale, che riportava ‘Qui la mafia ha perso’". I responsabili sono ignoti e il presidente della cooperativa esclude qualsiasi collegamento con i vecchi proprietari del bene: "Dall’assegnazione del bene confiscato è la prima volta che si verifica un gesto del genere. Un motivo in più per non pensare a ritorsioni dei vecchi proprietari".
 
A pochi giorni dall’intimidazione, anche grazie alla solidarietà incassata dai cittadini di Cerignola, dalla Cgil, da Banca Etica e dal coordinamento nazionale di Libera, è stata indetta una manifestazione di risposta. Pennelli e vernice per rimettere in sesto il portone. E non è un caso che il giorno prescelto sia il primo maggio, la festa di quei lavoratori che stavano a cuore di chi, a Cerignola, nacque centoventuno anni fa, Giuseppe Di Vittorio. 
 
L’appuntamento è fissato per domani [mercoledì 1 maggio] presso il Laboratorio di legalità Francesco Marcone, in contrada Toro a Cerignola, a partire dalle 10,30. Insieme ai ragazzi di "Pietra di scarto", il prefetto di Foggia, Luisa Latella, tra i principali sostenitori della giornata, e il presidente di Libera Puglia, Alessandro Cobianchi.

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