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Diritti

La squadraccia di vigili e carabinieri

Otto condanne, otto rinvii a giudizio, tre patteggiamenti e due proscioglimenti: nei giorni scorsi le agenzie di stampa hanno riferito in poche righe (e la notizia è così sfuggita ai più) l’esito dell’udienza preliminare riguardante la cosiddetta banda della Panda…

Otto condanne, otto rinvii a giudizio, tre patteggiamenti e due proscioglimenti: nei giorni scorsi le agenzie di stampa hanno riferito in poche righe (e la notizia è così sfuggita ai più) l’esito dell’udienza preliminare riguardante la cosiddetta banda della Panda nera, attiva in provinca di Bergamo negli anni scorsi.
La “comitiva” era composta da vigili urbani e carabinieri, che al termine dell’orario di lavoro, agendo in borghese, seminavano violenze e soprusi. Fra il 2005 e il 2007 i “ragazzi” hanno compiuto numerosi raid, distinguendosi in particolare per le aggressioni a stranieri e rom: coi loro pestaggi hanno seminato il panico nelle comunità migranti. Alla Banda sono stati attribuiti anche altre reati, come sequestri non verbalizzati di droga, cellulari, denaro.

Il giudice ha inflitto ai “servitori dello stato” pene che vanno da uno a sei anni, in qualche caso aumentando le richieste del pubblico ministero. Bisognerebbe ricordarsi di queste imprese e parlarne molto, per ricordare a tutti noi, e anche a chi lavora nelle forze dell’ordine, che le immagini santificanti diffuse dalla miriade di telefilm e serial che  affollano i palinsesti tv, non descrivono la realtà delle nostre forze dell’ordine. E di fronte a fatti come questi, ci vorebbero reazioni esemplari, e scuse pubbliche da parte delle autorità altrettanto esemplari.

Si preferisce invece una notiziola in pagina interna. Ipocriti.

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