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Terra e cibo / Opinioni

La pietra tombale sull’agricoltura europea

Foto di gruppo al G20 di Rio de Janeiro, Brasile, il 19 novembre 2024 © Adam Schultz - White House Photo

Il mondo agricolo chiede dazi “ambientali” e “sociali” contro l’accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur. Facendo emergere l’ipocrisia sui pesticidi. La rubrica di Riccardo Bocci

Tratto da Altreconomia 276 — Dicembre 2024

Hanno fatto discutere a fine novembre le trattative per la conclusione dell’accordo di libero scambio tra Unione europea e Mercosur, dopo circa un quarto di secolo di trattative. L’Ue creerebbe così un’area di libero scambio con Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay con all’interno più di settecento milioni di persone.

Si tratta di un altro tassello verso quel processo di apertura dei mercati e globalizzazione commerciale che un tempo era oggetto di critica del pensiero altermondialista. Oggi si fa fatica anche solo a scoprire che questo accordo era in agenda nel G20 che si è tenuto in Brasile dal 14 al 19 novembre.

Le uniche voci contrarie sono rimaste quelle del mondo agricolo che, questa volta compatto, chiede la revisione di un accordo che viene visto come la pietra tombale sull’agricoltura europea a causa dell’eliminazione dei dazi alle importazioni dei prodotti agricoli del Mercosur.

Infatti, come al solito, l’Unione europea negozia l’apertura dei mercati altrui a beni

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