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Cultura e scienza / Attualità

La pagine dei librai (di Altreconomia 187)

La tre recensioni dal numero di novembre 2016 sono firmate da Maddalena e Pietro, della libreria Todo Modo di Firenze

Tratto da Altreconomia 187 — Novembre 2016
Il teatrino all'interno della Libreria Todo Modo, a Firenze

La Libreria, bar, teatro, Todo Modo è una libreria indipendente con una selezione di oltre 15.000 titoli. Si trova a Firenze, in via dei Fossi 15 rosso. Per contatti: libreria@todomodo.org

Romanzo
La poetica del battitore d’aste
La storia dei miei denti è un libro di 185 pagine. Vanno lette tutte senza tralasciarne una. Dalle premesse, all’indice, alle note, alle didascalie, alla postfazione, ai ringraziamenti. Tutte perché è un libro raro. Valeria Luiselli, l’autrice, è una voce unica fra gli scrittori delle sua generazione (1980) ma anche nelle altre generazioni (vivi o morti). È originale senza essere eccessiva, è sobria nell’eccesso. Mai volgare, affettata, presuntuosa. È colta, spassosa, poetica e contemporanea. Se proprio vogliamo trovare delle analogie ci si ritrova un po’ di Borges e moltissimo Vila Matas, ma anche gli autori mitteleuropei (Hrabal su tutti). È la storia del più grande battitore d’aste del mondo ed è il miglior “manuale” di story telling in circolazione. Ma poi a un tratto c’è la poesia e quando trovi la poesia in un romanzo calato nel suo tempo, ti commuovi. Come quando Jacinto si alza dalla sedia per volare. Leggetelo!

La storia dei miei denti, Valeria Luiselli, La nuova frontiera, 16,50

Generazione
Resistere è un imperativo
¿De qué temes, cobarde criatura? ¿De qué lloras, corazón de mantequillas?
Gesti, parole e sensazioni riemergono nella confusione di un racconto alla figlia che raccoglie la testimonianza di una rifugiata politica che ha perso la memoria di tutto tranne che di una cruciale estate del 1936. A breve la guerra civile spagnola che riecheggia anche attraverso la lettura di Bernanos dei grandi cimiteri sotto la luna.
Una vita spezzata dai conflitti che nel presente cela ogni traccia di ciò che è stato. Montse, a novant’anni, comincia a raccontare la sua giovinezza e la storia della famiglia Burgos, poco prima della dittatura quando Josè, suo fratello, muore. Una generazione che lotta e viene sconfitta. Non piangere è l’imperativo categorico che consente la continuazione della vita nonostante la sofferenza, l’ingiustizia.

Non piangere, Lydie Salvayre, L’Asino d’Oro, 17,00

Riflessi
La bussola truccata di Franz
“L’esistenza è un riflesso doloroso, il sogno di un oppiomane” e così lo stile di Enard che è onirico, segue il flusso di coscienza di un erudito musicologo tedesco (Franz, il protagonista) che ci racconta “un oriente oltre l’oriente … il sogno di viaggiatori di un tempo, una fantasia di vita coloniale”. Sarah, la donna desiderata, diventa un meccanismo narrativo, una proiezione che interloquisce in questo monologo interiore. Franz si crogiola nei luoghi della letteratura attraverso “il suono, le parole, le mappe”.
A Tubinga sono le poesie di Hafez, il Canto della notte su versi di Rumi che allontanano Franz dal corpo della sua donna o viceversa è il momento della passione che lo riporta in Oriente. La Bussola truccata di Franz è un oggetto simbolo di amore “non c’è da vergognarsi a lasciarsi andare ai sentimenti … e al tiepido sole della speranza”.
Un libro che dona una complessità che in occidente si sta perdendo. Così parlò Zarathustra “un libro per tutti e per nessuno”.

Bussola, Mathias Enard, edizioni e/o 19,00

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