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La mappa del Paese che gioca

Sono oltre 360mila gli apparecchi da gioco in funzione in Italia. Il ministero dell’Economia ha reso noti i dati su VLT e slot machine, che l’associazione Avviso Pubblico (www.avvisopubblico.it) ha illustrato in una mappa regionale che mostra distribuzione e diffusione. Lombardia, Campania e Lazio i territori più interessati. Con un quadro dettagliato sui concessionari, da Lottomatica a Gamenet

In Italia sono in funzione oltre 360mila apparecchi da gioco, tra VLT, videolottery, e AWP, cioè le slot machine (dette anche Amusement with prices). Li ha censiti il ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha fornito i dati aggiornati nell’ambito di una seduta della commissione Finanze della Camera dei Deputati il 3 dicembre scorso.

 

L’associazione Avviso Pubblico (www.avvisopubblico.it) li ha raccolti e ordinati graficamente, dando così vita ad una mappa della distribuzione e della diffusione dell’offerta di gioco lecito nelle diverse regioni del nostro Paese.



 

“Le tre regioni con il maggior numero di apparecchi -spiega l’associazione- risultano essere: la Lombardia con quasi 50 mila apparecchi, uno ogni 200 abitanti e, a seguire, la Campania e il Lazio con quasi 40 mila apparecchi. 

Avviso Pubblico ha messo in relazione questi dati con il numero degli abitanti. Dal raffronto è emerso come sia la Sardegna la regione che risulta in testa a questa speciale classifica: nella provincia di Olbia si registra la presenza di una macchinetta ogni 95 abitanti. Percentuali analoghe si registrano ad Oristano, Sassari e Nuoro”.

Cifre elevate anche per l’Aquila, Catanzaro, Cosenza e Isernia.

Ma non è l’unico dato interessante. Grazie ai dati ministeriali, infatti, è possibile ricostruire un quadro dei concessionari operanti nel settore VLT, sia per numero di apparecchi funzionanti (51.971) sia per numero di esercizi (4.864). Il soggetto più importante è Lottomatica Videolot Rete Spa, con 11.091 apparecchi dichiarati e 781 esercizi. Seguono Gamenet Spa -7.325 e 657- e B Plus Giocolegale Limited (ora Global Starnet Limited) -5.982, 468-.


  

“In Italia, nonostante le misure restrittive adottate da diverse Regioni e Comuni, spuntano come funghi sale gioco, sale Bingo, corner nei bar ed altri esercizi pubblici. Questa mappa, che peraltro non riporta i dati sui cosiddetti totem, cioè i computer dai quali ci si può collegare a decine di piattaforme di gioco online, che si vanno sempre più diffondendo benché siano illegali, mette in evidenza le dimensioni del fenomeno”, ha dichiarato Filippo Torrigiani, coordinatore del gruppo di lavoro Avviso Pubblico sul gioco d’azzardo. 

 

“È paradossale che in Italia ci siano più apparecchi mangiasoldi che posti letto nella Sanità pubblica. Infatti, a fronte di 308.230 Slot e di 51.939 VLT, l’offerta di posti letto oscilla tra 231mila e 251mila. È urgente che Parlamento e Governo approvino un provvedimento di riordino del settore che non sia improntato alla logica dell’aumento delle entrate fiscali, ma che ponga al centro la tutela dal gioco d’azzardo patologico dei soggetti più deboli. La lotta alla ludopatia non può ricadere solo sulle spalle dei Comuni”.  

 

Il ministero -che nella risposta del 3 dicembre ha spiegato che “tutte le concessioni in materia di apparecchi da divertimento ed intrattenimento verranno a scadenza il 19 marzo 2022”- ha poi tentato chiarire il valore complessivo del settore. “Per quanto attiene alle affermazioni in ordine alla ‘spesa’ per il gioco -ha spiegato il dicastero retto da Pier Carlo Padoan-, va precisato che l’importo di 84,5 miliardi di euro si riferisce alla ‘raccolta’ registrata nell’anno 2014. Tuttavia, la ‘spesa’ è determinata sottraendo dalla ‘raccolta’ le somme restituite in vincite, che ammontano mediamente all’80 per cento della raccolta stessa. Pertanto, la spesa per il gioco, da contrapporre, eventualmente, alla ‘spesa complessiva delle famiglie’, è pari a circa 17 miliardi di euro e non a 85,45 miliardi di euro”.

 

Sul sito di Avviso Pubblico è comunque disponibile un’interessante ricostruzione della normativa che regola la materia, anche a livello locale, con un’analisi dei provvedimenti adottati da Regioni e Comuni sulla ricollocazione delle sale da gioco e sulla limitazione degli orari di apertura.

 

Nei mesi scorsi, fanno sapere da Avviso Pubblico, “che aderisce alla campagna Mettiamoci in gioco, ha invitato i Comuni italiani ad approvare uno specifico ordine del giorno in materia di prevenzione e contrato al gioco d’azzardo patologico”.

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