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Altre Economie / Approfondimento

La grande transizione

La Conferenza internazionale per la decrescita, la sostenibilità ecologica e l’equità sociale sbarca a Venezia, dal 19 al 23 settembre, portando in laguna riflessioni e buone pratiche. Oltre a conferenze e workshop, in programma iniziative per i bambini, presentazioni di libri, turismo responsabile con "Viaggi e miraggi"e l’"Aia della laguna", uno spazio dedicato alla sovranità alimentare. Prima della Conferenza in programma anche il convegno Gas-Des

Tratto da Altreconomia 141 — Settembre 2012

Vista dall’alto è sempre sembrata un pesce, ma Venezia di settembre cambia forma. A ben guardare, si è già trasformata in una chiocciola, gialla e rossa, che attraversa lenta la laguna, preparandosi alla “grande transizione”. È questo il tema della terza “Conferenza internazionale per la decrescita, la sostenibilità ecologica e l’equità sociale”, in programma nella città veneta dal 19 al 23 settembre 2012. La novità della Conferenza di Venezia rispetto alle precedenti edizioni (a Parigi e Barcellona) è “il tentativo di unire teoria e pratica, intrecciando i momenti di approfondimento sulla decrescita dal punto di vista teorico alle esperienze virtuose che sono già realtà nei territori”, spiegano i promotori.
La Conferenza -promossa da Associazione italiana per la decrescita (decrescita.it), Comune di Venezia, Istituto universitario di architettura di Venezia (Iuav), Università di Udine, SpiazziVerdi, Research&Degrowth, Sesterzo, Kuminda e Arci- è il frutto di oltre un anno di lavoro che ha coinvolto decine di volontari, oltre 80 partner in tutta Italia e 13 media-partner (tra cui Ae), e che porta in città 50 relatori e, secondo le aspettative, 600 partecipanti internazionali.
Il budget della Conferenza -il “bilancio di sostenibilità”, certificato da Bilanci di Giustizia, è consultabile on line- è di circa 85mila euro, autofinanziati in buona parte (60mila euro) dalle iscrizioni dei partecipanti (200 euro per i lavoratori, 110 per i precari e gli studenti, 75 per i disoccupati). Altri contributi vengono dal Comune di Venezia (10mila euro), Valcucine (2.500 euro), Coop Venezia (2mila euro) e una decina di altre imprese che sostengono la conferenza con prodotti, servizi o donazioni.
La Conferenza è diffusa, e la chiocciolina gialla e rossa indica la strada giusta verso la transizione. Fate caso, perciò, anche alla panchina sulla quale state per sedervi, all’aiuola che c’è accanto, al bancone dove avete ritirato il vostro pass: gli allestimenti sono a cura di “Riii-Ri-ciclo. Ri-progetto. Ri-uso”, un laboratorio di autocostruzione con materiali di scarto nato tra i banchi della facoltà di Architettura dello Iuav. Dall’ottobre 2011 gli studenti di InTransizione (intransizionearchitetturaetica.blogspot.it), l’associazione veronese Revers (reverselab.it) e un gruppo di studenti Iuav hanno realizzato una serie di laboratori trasformando materiali di recupero in veri oggetti di eco-design funzionali alla Conferenza, che saranno poi donati alla città per essere riusati in spazi pubblici.
Prima della conferenza, il documentario “L’economia della felicità”, proiettato alla presenza dell’autrice, Helena Norberg-Hodge, martedì 18 settembre nella multisala Giorgione, in collaborazione con il Circuito cinema del Comune. L’apertura ufficiale è il 19 settembre, con l’incontro pubblico “La grande transizione”, dalle 16 alle 19.30, al teatro Malibran, con i promotori dell’evento e alcuni relatori internazionali (tra gli altri, saranno a Venezia Serge Latouche, Ignacio Ramonet, direttore di Le Monde Diplomatique, il teologo brasiliano Marcelo Barros).
Tra gli altri eventi collaterali, anche una rassegna cinematografica sulla decrescita nella Casa del cinema di Venezia (a palazzo Mocenigo), promossa dall’Arci. Tutti i pomeriggi, nella Serra dei giardini (sestiere Castello, 1254), l’associazione Franca e Franco Basaglia (www.fondazionebasaglia.it) propone “Solo i bambini possono crescere”, un laboratorio creativo per introdurre i più piccoli, e non solo loro, a nuovi modi di vedere le idee di follia, la diversità, le paure e le aspettative. La scoletta Calegheri -antica sede dell’associazione dei calzolai veneziani, in campo San Tomà- diventa uno spazio dedicato all’informazione e alla cultura, in collaborazione con la libreria “Marco Polo”, con una ventina di incontri con gli autori al mattino e al pomeriggio (domenica 22 è in programma la presentazione di due libri di Ae, “Non è tutto verde quel che luccica” e “Piccolo è meglio”).
Le Zattere di Venezia si trasformano invece ne “L’aia della laguna”, promossa dalla Conferenza con AEres, SpiazziVerdi, Coltivare condividendo, Diversamente bio, Aiab Veneto, e la libera associazione Seminati: uno spazio di 72 metri quadri dedicato alla sovranità alimentare, alla salvaguardia della biodiversità, alle filiere corte e “a tutti i temi connessi alla terra come fonte di cibo e di vita”, spiega Eliana Caramelli, di SpiazziVerdi.
Si inizia il 19 settembre alle 20.30, con le “mani in pasta”, per realizzare un grande impasto collettivo di lieviti madre e prepararsi alla lunga “notte dei fermenti viventi”: un libero scambio notturno di semi e fermenti, che continuerà anche nelle giornate successive e sarà mappato su una grande carta del mondo, nella quale ogni seed saver potrà segnare dove porterà i semi della laguna.
“L’aia della laguna” fa parte degli eventi di “Altro futuro”, il primo “Festival della decrescita e della città sostenibile” organizzato da AEres Venezia. Mestre -dal 14 al 16 settembre, in piazza Ferretto- e Venezia -dal 19 al 23, alle Zattere- saranno il palcoscenico di un’esposizione che vuole distinguersi dalle tradizionali fiere del mondo eco, equo e solidale (il programma è su www.altrofuturo.net).
“Il nostro tentativo è quello di demercificare l’offerta della fiera -spiega Massimo Renno, presidente della cooperativa sociale Il filò, socia di AEres-, concentrando l’attenzione sul progetto culturale e, in particolare, sulle buone pratiche, per offrire ai visitatori delle esperienze concrete che stanno andando nella direzione di un modello di crescita diverso”. “Abbiamo scelto di fare una fiera piccola, ma di qualità”, sottolinea Massimo. In piazza Ferretto, a Mestre, ci saranno circa 30 espositori. L’iniziativa ha un costo tra i 50 e i 70mila euro, a carico di AEres, che ha scelto di non avere sponsor, a eccezione del Comune di Venezia (è stato chiesto un finanziamento di 10mila euro, ma mentre scriviamo non sappiamo ancora se sia stato concesso). Alle Zattere, durante il Festival, è possibile degustare gratuitamente caffè, té e snack del commercio equo, oppure usare posate, piatti, taglieri e altri utili strumenti da cucina, durevoli e lavabili, per prepararsi uno spuntino con le materie prime dei produttori biologici locali (sono 7 le aziende agricole socie di AEres), che porteranno i frutti del loro lavoro.
Il futuro ci riporta al presente, o meglio, al “prologo” della Conferenza sulla decrescita: il convegno Gas-Des del 15 e 16 settembre alla Plip, la “centrale dell’altra economia” di Mestre (in via San Donà 145/c, www.centraleplip.it). “(Ri)costruire comunità territoriali capaci di futuro” è il titolo dell’incontro veneziano, organizzato da AEres e dalla rete dei Gas di Venezia (15 su tutto il territorio provinciale, oltre 500 famiglie coinvolte e 110 produttori, il 60% dei quali veneti). 
Il programma della Conferenza e degli eventi collaterali è sul sito venezia2012.it.—
 
Altre fiere
Da Venezia alle Marche, la transizione è il filo conduttore tra la Conferenza per la decrescita e la Fiera della sostenibilità, a Fano (Pu, in piazza Amiani) dal 14 al 16 settembre. Giunta alla 7° edizione, è organizzata da Rees Marche E altre realtà locali (fieradellasostenibilita.org).
In Lombardia c’è un’isola di “relazioni ed economie solidali”, nel parco comunale Garibaldi di Villa Guardia (Co): è “L’isola che c’è”, alla sua nona edizione, sabato 22 e domenica 23 settembre. Negli anni l’Isola -organizzata da associazione L’isola che c’è, Rete comasca di economia solidale e Associazione volontariato comasco, con il Centro servizi volontariato- ha sconfinato nel mare dell’economia solidale: dagli 80 espositori del 2003, a 180 (www.lisolachece.org).
Lo stesso fine settimana, 50 chilometri più a Sud, la moda critica, etica e indipendente sfida la fashion week, la settimana milanese dell’alta moda. “So critical, so fashion” porterà l’“altra moda” ai Frigoriferi milanesi (in via Piranesi 10).
Il programma è su www.criticalfashion.it.

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