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La frammentazione dei suoli è una bomba a tempo

Il 17 novembre scorso l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea, www.eea.eu.int) ha reso pubbliche le informazioni contenute nel nuovo Atlante del territorio europeo, basato su osservazioni da satellite. È una nuova visione dall’alto dell’Europa, ottenuta in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa) aggiornata alle osservazioni satellitari del 2000, che consente un confronto con le precedenti rilevazioni che risalgono fino al 1990.

I cambiamenti del territorio europeo in questi 10 anni messi in evidenza da queste rilevazioni lanciano segnali preoccupanti, confermando gli allarmi lanciati dalle organizzazioni ambientaliste e spesso ignorati dai politici.
Il direttore del progetto, Chris Steenmans, ha dichiarato: “Quello che siamo in grado di vedere dai dati da satellite è che l’aumento dei suoli consumati dalle attività infrastruttrali dell’uomo è ben più grande di quanto avevamo anticipato. La frammentazione dei suoli è una bomba a tempo. Ogni anno solo una piccola parte del territorio cambia la sua funzione e ciò fa sì che ciascuno di noi percepisca la drammaticità del cambiamento. Ma se si usano i dati da satellite su un periodo di 120 anni si vede bene la differenza.” Steenmans indica come esempio l’impatto delle nuove strade. “Ogni giorno in Europa si costruiscono 10 ettari di nuove strade, l’equivalente di 20 campi da football. Se pensate a uno sviluppo di questo di questo tipo per 50 anni vedete che le conseguenze sono drammatiche. Bisogna tener conto che una volta che il territorio è stato frammentato dalle strade la situazione è praticamente irreversibile. Alcuni paesi, come la Danimarca, hanno cercato di ristabilire la continuità del territorio, ma l’impresa si è rivelata molto costosa”.
L’atlante è consultabile on line al sito
http://dataservice.eea.eu.int/ e le singole immagini con cui è stato costruito si possono scaricare da http://image2000.jrc.it/ .

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