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Diritti

La Commissione lascia freddi

La commissione Affari costituzionali della Camera ha dunque approvato il varo di una commissione d’inchiesta sul G8 di Genova del 2001. E’ il primo atto concreto, da parte delle istituzioni, da sei anni a questa parte. Ci siamo lungamente battuti…

La commissione Affari costituzionali della Camera ha dunque approvato il varo di una commissione d’inchiesta sul G8 di Genova del 2001. E’ il primo atto concreto, da parte delle istituzioni, da sei anni a questa parte. Ci siamo lungamente battuti in questi anni per ottenere che il parlamento indaghi sui fatti del luglio 2001 e in particolare sulle responsabilità della catena di comando e del potere politico.
Il voto in commissione è tuttavia passato quasi inosservato, sia nel Vittorio Agnoletto con un ferito appena uscito dalla scuola Diazmondo politico sia nell’ambito dei movimenti. Nemmeno noi che ‘lavoriamo’ da anni sul G8 ci siamo emozionati. Le ragioni di questa freddezza sono molteplici. Intanto va detto che non si tratta ancora dell’istituzione vera e propria della commissione, che avverrà quando l’aula nel suo insieme dirà si’. C’è poi il fatto che ci avviciniamo a questo risultato al termine di una serie di arretramenti. Avremmo voluto una commissione bicamerale subito, cioè sei anni fa; poi ci saremmo accontentati di una bicamerale a nuova maggioranza insediata, vale a dire un anno fa; poi sarebbe bastata una bicamerale; ora ci troviamo con una monocamerale e a sei anni di distanza dai fatti.

I più realisti diranno che questo è il massimo che si puo’ ottenere, visto che anche una parte del centrosinistra non vede di buon occhio la commissione, essendo schierata a difesa delle forze dell’ordine qualunque cosa esse facciano (e’ per questa contrarietà che non è possibile avere il voto favorevole del Senato).

La verità più vera è pero’ un’altra: tutti, che lo confessiamo o meno, che lo diciamo a noi stessi o che ce lo nascondiamo, sappiamo benissimo che sul piano politico il caso Genova si è chiuso con la scelta di campo compiuta dal governo Prodi attraverso le nomine di Antonio Manganelli a capo della polizia e di Gianni De Gennaro a capo di gabinetto del ministero dell’Interno. E’ per questo che la notizia sul primo si’ alla commissione non suscita emozioni.

Alcuni parlamentari, impegnati su questi temi da anni e quindi assolutamente stimabili, sono convinti che la commissione potrà svolgere comunque un lavoro utile. Vedremo.

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