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Internet gratis con Lilliput – Ae 43

Numero 43, ottobre 2003Un altro provider è possibile. Il concetto è chiaro: si può fare consumo critico anche in campo informatico. Quelli della Rete Lilliput hanno preso sul serio l'impegno, e hanno dato vita a Lillinet, concreta alternativa a Libero,…

Tratto da Altreconomia 43 — Ottobre 2003

Numero 43, ottobre 2003

U
n altro provider è possibile. Il concetto è chiaro: si può fare consumo critico anche in campo informatico. Quelli della Rete Lilliput hanno preso sul serio l'impegno, e hanno dato vita a Lillinet, concreta alternativa a Libero, Tiscali, Yahoo, e a tutte quelle società (provider, appunto) che gratuitamente permettono di connettersi a Internet e danno una casella di posta elettronica. Il meccanismo è semplice (e del tutto gratuito): si va sul sito (
www.lillinet.org), e ci si registra. Insieme ad un indirizzo mail (tipo mario@lillinet.org) si ottiene la possibilità di collegarsi alla Rete via modem attraverso un numero telefonico (unico per tutta Italia) al costo di una telefonata urbana. I messaggi si possono scaricare sul proprio computer con i normali programmi di posta, o leggere on line, come accade con gli altri provider commerciali.

Il senso: riappropriarsi di un pezzo di Internet, quello delle connessioni/mail gratuite, oggi in mano a grandi gruppi commerciali che vendono i dati personali degli utenti e inondano le caselle di pubblicità. Tutto il progetto è realizzato utilizzando software libero. Ma non solo. Lillinet è anche un modo per finanziare la Rete Lilliput. Una parte dei costi di connessione pagati dall'utente, infatti, ritorna alla cooperativa sociale che gestisce (senza lucro) questo servizio e viene versata alla Rete. Così gli attivisti contribuiscono alle attività di Lilliput senza tirar fuori più soldi rispetto a quanto avrebbero speso con i vari Libero, Tiscali eccetera.

“Noi preferiamo definire Lillinet come un Gas, un gruppo di acquisto solidale” spiega Lorenzo Salvadorini del Nodo lillipuziano di Pisa, nonché membro del gruppo di lavoro che ha lanciato l'iniziativa. “In attesa di un fornitore di telefonia 'etico' (per ora ci si è rivolti al gestore Edisontel, ndr) ci proponiamo di riunire una quota di utenti che vogliono un provider diverso, legato ai movimenti e non alle politiche del profitto, per cui anche un indirizzo mail diventa veicolo pubblicitario”. Il servizio è partito a giugno, e sinora ha raccolto un centinaio di adesioni. Per il futuro si pensa ad altri servizi, come l'assistenza tecnica on line e telefonica, le mailing list, il mantenimento di siti e anche connessioni Adsl ad alta velocità.

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