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Il fuoco non ferma “A Lanterna”

L’agriturismo biologico di Monasterace, nella Locride, socio di GOEL bio, ha subito nella notte tra venerdì e sabato scorso l’ennesimo attentato incendiario, il settimo negli ultimi sette anni. Tutti sono rimasti impuniti. Si tratterebbe di "una vera e propria escalation mafiosa" contro chi "ha scelto un modello di sviluppo sostenibile e crea valore sociale ed economico nel territorio”. Il Gruppo Cooperativo che pone al centro della propria azione il riscatto dalla ‘ndrangheta chiede alle istituzioni una "reazione che si faccia tangibilmente sentire nel territorio"

Le immagini parlano: l’agriturismo biologico “A Lanterna”, di Monasterace, nella Locride, socio della cooperativa GOEL Bio, che aggrega aziende agricole del territorio che si oppongono alla ‘ndrangheta, ha subito un attentato incendiario.

È la settima volta in pochi anni che questa azienda viene presa di mira con gravissimi atti intimidatori. GOEL, in un comunicato in cui informa dell’attentato, qualifica quella in corso come “una vera e propria escalation mafiosa che tenta di soggiogare questa azienda che insieme a GOEL Bio ha scelto un modello di sviluppo sostenibile e crea valore sociale ed economico nel territorio”.

La ricostruzione dei fatti: presumibilmente nella notte tra venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre ignoti si sono introdotti nel capannone per il ricovero delle attrezzature dell’azienda e lo hanno completamente distrutto con un incendio che ha distrutto anche tutti gli attrezzi agricoli posti all’interno, tra cui un trattore, il gasolio agricolo e l’attrezzatura meccanica. Il trattore era essenziale all’attività dell’azienda che stava per iniziare la campagna di raccolta degli agrumi di GOEL Bio.

I danni: le pessime condizioni atmosferiche hanno reso particolarmente complessa la stima dei danni complessivi che, ad una prima valutazione, sembrano aggirarsi intorno ai 30 mila euro.

Dal 2009 con cadenza quasi annuale l’azienda di Monasterace è stata oggetto di ripetute intimidazioni di natura incendiaria. Ricordiamo che nel 2012 è stata addirittura distrutta parte della struttura di accoglienza agrituristica. Lo scorso anno si è tentato di appiccare fuoco al ristorante.
“Questo stillicidio di aggressioni va fermato -scrive il Consiglio GOEL-. Ben 7 intimidazioni mafiose in 7 anni, tutte ad oggi impunite. E questo ad una sola delle aziende agricole socie di GOEL Bio (senza cioè contare ciò che hanno subito le altre aziende socie). GOEL si sforza con le proprie attività di dare una concreta speranza di riscatto dalla ‘ndrangheta. Ma se la reazione non sarà forte e incisiva il messaggio che rischia di passare agli occhi della gente è quello della disfatta e dell’impunità”.

“Pur esprimendo piena fiducia alle forze dell’ordine e alla magistratura che sono vicini a GOEL e sono già all’opera per tentare di chiarire moventi e responsabili di questa e di tante altre intimidazioni -spiega ancora il comunicato-, il Gruppo Cooperativo GOEL chiede ai rappresentanti degli organi di governo, ai rappresentanti politici e alle istituzioni una ferma reazione al fianco delle aziende che continuano a subire inermi, una reazione che si faccia tangibilmente sentire nel territorio”.

GOEL ha attivato una raccolta fondi per ripartire. Oltre a riparare il danno subito dall’azienda colpita, servirà per sostenere le realtà del Gruppo GOEL e altre realtà ritenute meritorie, qualora subissero danneggiamenti in futuro, e per promuovere progetti di legalità che abbiano delle ricadute concrete nel territorio.

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