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Ambiente

Il fallimento dell’agricoltura italiana

I dati Istat certificano la crisi nei campi

Il fallimento dell’agricoltura: chi lavora la terra non campa. Lo abbiamo scritto a gennaio 2011, e la conferma l’abbiamo oggi che escono i dati provvisori del sesto censimento generale dell’agricoltura italiana realizzato dall’Istat. Ciò che è accaduto tra il 2001 ed il 2011 lo riassumenti l’Aiab in un comunicato stampa: “Il quadro che emerge dai dati provvisori del 6° Censimento generale dell’agricoltura fotografa tendenze da tempo in atto nel settore, ma stupisce per la loro entità e ci restituisce un’istantanea dell’agricoltura italiana a dir poco preoccupante. Siamo di fronte a una pesante perdita della superficie agricola utilizzata pari a 300 mila ettari, a una perdita di superficie aziendale totale di un milione e mezzo di ettari, nonché in presenza di una gravissima perdita del numero delle aziende, che negli ultimi dieci anni si sono ridotte di circa un terzo (-32,2%). Numeri che non denunciano solo una radicale ristrutturazione del settore primario, ma che puntano il dito verso un vero e proprio abbandono delle zone rurali, verso una erosione di terre fertili per un mal concepito uso del suolo e, soprattutto, verso una politica incapace di investire nell’agricoltura e nella preziosa opera di presidio del territorio che le aziende agricole offrono alla collettività. Sul fronte dell’abbandono del territorio la situazione è particolarmente grave in regioni come la Liguria, la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia – caratterizzate da una grande vulnerabilità idrogeologica, dove la presenza di tessuto agricolo è fondamentale – che negli ultimi dieci anni hanno visto rispettivamente una contrazione delle aziende del 46,1; del 41,2 e del 33%.”. 
Per Il Sole 24 Ore, però, il censimento Istat spiega altro: "L’impresa agricola diventa più imprese". Si risolverebbe, cioè, "il problema endemico dell’agricoltura italiana", che sarebbe quello "delle dimensioni delle imprese". È la spinta della globalizzazione ad aver portato "il 50% di quelle con meno di un ettaro a chiudere i battenti", mentre "la superficie media delle imprese è passata da 5,5 a 8 ettari".

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