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Altre Economie

Il fair trade punta sul lavoro e la formazione

Domani, sabato 5 maggio, a Loreto si tiene l’Assemblea dei Soci di AGICES. Si aprirà con il convegno “Continuiamo ad avere ragione noi. Il Movimento del Commercio Equo e Solidale tra intuizioni e prospettive”. Ne parliamo con Alessandro Franceschini, presidente di AGICES, che in occasione dell’assemble ha ricevuto i messaggi di augurio dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi (vedi allegati).

La vostra campagna, cui ha aderito anche Altreconomia, si rivolge ai cittadini e recita “avete ragione voi”. In che cosa?

Il commercio equo e solidale da 30 anni denuncia i problemi del sistema economico e, seppure non sia stato ascoltato per tutto questo tempo, oggi la crisi mette in luce criticità che il nostro movimento aveva profetizzato con largo anticipo, avanzando controproposte concrete. Per questo abbiamo lanciato la campagna “Avevate ragione voi” (fra i partner c’è Altreconomia), dedicata alle persone che in questi anni ci hanno creduto e hanno frequentato le nostre Botteghe. Oggi è necessario che le nostre organizzazioni capiscano quali saranno i prossimi temi importanti nel dibattito politico-economico globale, per continuare ad avere un ruolo di avanguardia nell’analisi e nell’elaborazione di proposte percorribili. Anche di questo si è parlato all’Assemblea dei Soci, nel corso della quale si è dibattuto sulla possibile modifica di alcuni punti della Carta dei Criteri che regola il commercio equo in Italia.

Il 5 maggio avete presentato il nuovo Rapporto Annuale del Commercio Equo. Quali sono i dati più importanti che emergono?

Il rapporto si riferisce ai dati forniti dalle organizzazioni di commercio equo e solidale nel 2011, riferiti al 2010. Emergono due dati molto significativi, se consideriamo che già allora si respirava nel paese aria di crisi, che non lasciava affatto indenne il nostro movimento: l’aumento degli investimenti sul lavoro e sulle attività info-educative. Le nostre organizzazioni hanno aumentato del 3% gli investimenti sui propri lavoratori, superando i 13 milioni di euro; c’è stato anche un aumento (+6%) degli investimenti sui contratti di lavoro dipendenti, che arrivano a pesare per l’86% sul costo del lavoro totale (era l’84% nell’anno precedente). Se si aggiunge che la spesa per le attività di sensibilizzazione è aumentata del 4%, sfiorando il milione di euro, si deduce che il commercio equo e solidale non rinuncia alla qualità del proprio operato e ad investimenti politicamente e socialmente importanti, pure in momenti di difficoltà. È incoraggiante, anche se sappiamo che il 2012 è un anno molto più difficile e occorrerà attendere i nuovi dati per fare opportune valutazioni.

AGICES svolge anche un ruolo di rappresentanza politica. A che punto è il lavoro per avere una legge nazionale sul commercio equo?

Stiamo concludendo la redazione di un documento condiviso anche con Fair Trade Italia: confido che nei prossimi mesi sarà presentata in Parlamento una nuova proposta di legge per regolamentare il commercio equo e solidale.

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