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Diritti

I Nocs e l’inutile retorica sulla polizia democratica

La denuncia di agente, riportata da Repubblica, ha aperto uno squarcio su quel che avviene nelle caserme dei Nocs, le cosiddette teste di cuoio, corpo d’élite delle nostre forze dell’ordine. Si parla di epsiodi di nonnismo, che in realtà sono…

La denuncia di agente, riportata da Repubblica, ha aperto uno squarcio su quel che avviene nelle caserme dei Nocs, le cosiddette teste di cuoio, corpo d’élite delle nostre forze dell’ordine. Si parla di epsiodi di nonnismo, che in realtà sono autentici atti di tortura – si arriva a anestetizzare col ghiaccio una parte del corpio del novizio, per poi sottoporlo a un violento morso, fino a strappare la carne – in corso, a quanto pare, da nni.

La magistratura sta indagando e vista la disponibilità di immagini e filmati è assai probabile che si arrivi all’incriminazione di qualcuno dei responsabili e quindi al processo. Ma per l’ennesima volta balza agli occhi l’assoluta incapacità delle forze dell’ordine di fare verifiche interne, di arginare fenomeni che in questo caso sono di violenza fisica, in altri di legittimazione dell’ideologia fascista.

Anche stavolta i vertici delle forze di polizia tacciono e i sindacati – incluso il sindacato che ha ricevuto la prima denuncia, il Silp-Cgil – minimizza e riconduce tutto alla pratica di poche mele marce. L’altra mattina a Radio tre Mondo il segretario del Silp-Cgil Claudio Giardullo non è andato oltre generiche affermazioni di principio sui legami fra corpi di polizia e cittadinanza, e ad altrettanto generiche affermazioni sul fatto che il corpo è sano e che le mele infette sono poche. In verità gli è scappata l’affermazione che esistono "gruppi" che si rifanno a pratiche tutt’altro che democratiche e civili, ma poi – sollecitato sul punto dal conduttore – ha minimizzato rifugiandosi ancora dietro affermazioni di principio.

Non ci siamo. La verità è che la trasparenza dei corpi di polizia è pressoché nulla e che strumenti di autotutela non esistono, né si pensa di introdurne per quanto siano drammaticamente necessari. E’ di questo che occorre occuparsi. Si tratta, oggi, di rendere credibile l’affermazione che in Italia abbiamo forze di polizie fedeli al principio democratico, sia nella vita interna, sia nel rapporto con gli altri corpi dello stato.

Ancora una volta il distastroso post Genova G8 insegna: non si è fatta autocritica, non si è chiesto scusa, non si è cambiato niente, alzando un muro di omertà e di retorica per separarsi ancora di più dal resto della società.

All’agente dei Nocs che he deunciato gli abusi, va tutta la solidarietà, e l’augurio di uscire al più presto da suo incubo.

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