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Diritti / Opinioni

I movimenti sociali coltivano la speranza e il futuro della Terra

Un murale a Vienna mostra una donna curda e lo slogan "Jin Jiyan Azadi" (Donna, vita, libertà), successivamente diventato un grido di richiamo durante le proteste in Iran seguite alla morte di Mahsa Amini © Herzi Pinki

In una democrazia in agonia, i movimenti non obbediscono alla logica del potere e svolgono la funzione mediatrice che unisce le persone, correla istanze diverse e promuove un pensiero radicalmente trasformativo. Le idee eretiche di Roberto Mancini

Tratto da Altreconomia 278 — Febbraio 2025

Dove rinasce la speranza per l’umanità prigioniera del sistema globale di competizione, di sfruttamento e di guerra? La democrazia è in agonia. Le grandi potenze del mondo, compresa l’ipocrita Unione europea, tendono a soffocarla. Quasi tutti i partiti politici sono irretiti nella falsa alternativa tra neoliberismo e sovranismo. La deriva antidemocratica che coinvolge Stati Uniti, Russia e Cina, estendendosi sino a Paesi come la Germania, la Francia, l’Italia, l’Austria, l’Ungheria e molti altri modula in vario modo l’intreccio di capitalismo e totalitarismo, al punto che ormai non è affatto improprio parlare di fascioliberismo.

Speranza e democrazia rinascono e si inverano anzitutto per opera di quei movimenti sociali che sono coltivatori di futuro perché, disobbedendo agli imperativi del sistema, si prendono cura dei diritti delle donne e dell’umanità, della fioritura della generazione nuova e della pace, della risposta di accoglienza e di giustizia che le persone migranti attendo

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