Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Interni / Inchiesta

I contratti tra il Politecnico di Milano e la Fondazione Milano Cortina. Con strani omissis

L’ateneo milanese è “fornitore” dell’ente co-organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici invernali del febbraio-marzo 2026. La partnership è stata siglata con un protocollo d’intesa di inizio 2021 da cui sono derivati accordi e incarichi. In uno di questi c’è una clausola che impone al Polimi di non far “menzione” delle prestazioni rese a favore della Fondazione “nemmeno ai suoi clienti”. Ecco le carte trasmesse dalla rettrice Sciuto, con incomprensibili oscuramenti

Il Politecnico di Milano lavora per la Fondazione Milano Cortina 2026 ma “non deve fare menzione” delle prestazioni rese in suo favore “nemmeno nella presentazione della propria attività ai suoi clienti”.

Lo prevede una clausola di riservatezza citata nelle “condizioni speciali” di un contratto stipulato a fine 2023 tra l’Ateneo milanese e l’ente presieduto da Giovanni Malagò, ottenuto da Altreconomia.

Non è l’unico elemento che caratterizza la collaborazione tra il “fornitore” Politecnico e il “cliente” co-organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici invernali del febbraio-marzo 2026.

Andiamo per gradi. Per ricostruire la relazione tra l’Ateneo e le Olimpiadi 2026, a inizio marzo di quest’anno, abbiamo inoltrato al primo un’istanza di accesso civico generalizzato chiedendo copia di tutti gli accordi, convenzioni, contratti, lettere di incarico, memorandum of understanding o altri atti analoghi stipulati appunto con enti “olimpici”.

La curiosità era nata anche a seguito della “reazione” del Politecnico relativamente a un convegno organizzato in una delle sue aule in occasione della Giornata mondiale dell’acqua dal Comitato milanese per l’acqua pubblica e che avrebbe dovuto affrontare, tra le altre cose, il tema dei consumi idrici delle Olimpiadi. La commissione scientifica e quella della comunicazione del Polimi avrebbero espresso parere favorevole alla cosa a patto però che non si facessero polemiche “contro” le Olimpiadi, proponendo di “eliminare” l’argomento “idrico” affidato dal Comitato acqua a chi scrive.

In risposta alla nostra istanza di accesso la rettrice del Politecnico di Milano, la professoressa Donatella Sciuto, ha prima interpellato i “controinteressati” per consentirgli di fare opposizione e poi, il 10 aprile, l’ha accolta, comunicandoci la trasmissione di tre documenti (che pubblichiamo integralmente di seguito come li abbiamo ricevuti). Sciuto non ha aggiunto altro, lasciando così intendere che fosse tutto e che non ci fossero ulteriori atti “negati”.

Si tratta dell’accordo quadro tra il Comitato nazionale olimpico italiano (Coni) e il Polimi del novembre 2021, il Protocollo di intesa tra Politecnico e Fondazione Milano Cortina 2026 datato dal provvedimento di accoglimento della rettrice al “12 dicembre 2023” e il contratto tra Politecnico di Milano (Dipartimento di Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito) e Fondazione Milano Cortina 2026, anch’esso del 12 dicembre 2023, con annessa “Proposta di ricerca del Politecnico di Milano per Fondazione Milano Cortina 2026” elaborata dall’Ateneo nel luglio 2023.

Il Protocollo d’intesa -che in realtà sarebbe stato sottoscritto il 13 gennaio 2021 e non il 12 dicembre 2023- è finalizzato alla “progettazione e realizzazione di attività, iniziative e progetti nell’ambito dei Giochi in aderenza allo spirito di sostenibilità economica, sociale e ambientale proprio dell’evento stesso, affinché venga assicurata la diffusione e la promozione di percorsi formativi a carattere innovativo dedicati all’elaborazione di nuovi progetti relativi a mobilità, trasporti e infrastrutture sostenibili e alla formazione di nuove competenze”.

Tutto ruota intorno alla “sostenibilità”. Ma c’è un problema.

Gli atti trasmessi non sono completi dato che il Politecnico ha deciso di oscurarne alcuni passaggi. La rettrice Sciuto, in particolare, ci ha scritto che sarebbero stati cancellati solamente “dati economici e personali” ai sensi della legge che disciplina la trasparenza della Pubblica amministrazione e la tutela della privacy.

Leggendo i documenti, però, ci siamo accorti che non è andata così.

È il caso ad esempio del contratto stipulato a fine 2023, che reca un intero paragrafo cancellato nella sezione del “premesso che”, e della “Proposta di ricerca del Politecnico di Milano per Fondazione Milano Cortina 2026” elaborata dall’Ateneo nel luglio 2023, che è annerita nella sua premessa introduttiva. Ma non si dovevano eliminare solo i nominativi e gli importi (che poi sulle cifre ci sarebbe pure da discutere)?


Così abbiamo fatto riesame, lamentando l’ampiezza dell’oscuramento, e il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Politecnico di Milano -l’ingegner Graziano Dragoni- ci ha dato ragione, non ritenendo, “a seguito di un’attenta valutazione”, che ci fossero “motivi ostativi all’ostensione delle parti precedentemente oscurate”. Pubblichiamo per completezza anche il documento non oscurato.

Dietro alle parti inizialmente cancellate spunta il riferimento a un ulteriore contratto, non citato dalla rettrice, che risale al 9 giugno 2022 e che per oggetto ha “la definizione di un protocollo di valutazione sulla sostenibilità ambientale per venues temporanee”. Documento che sarebbe stato finalizzato dall’Ateneo e consegnato nel luglio 2023.

È da questo contratto del giugno 2022 che ne è disceso un altro, il più recente di fine 2023, finalizzato allo “sviluppo dei calcoli necessari all’applicazione del Protocollo di valutazione ambientale a casi reali, al fino di affinare lo procedure di valutazione, le modalità di calcolo, i fattori di pesatura, e dunque validare il Protocollo di valutazione ambientale”. I “casi reali” dovrebbero essere quelli di Bormio, Cortina e Anterselva (che nel contratto è chiamata a più riprese “Anterserva”).

Perché il Politecnico ha deciso di oscurare qualsiasi riferimento al contratto del giugno 2022? Per capirne di più a inizio maggio abbiamo fatto una nuova istanza di accesso chiedendone la copia. Magari è una svista che non merita “menzione”.

© riproduzione riservata

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2025 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati