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Ambiente / Attualità

“Giornata del camminare”, la sfida è farlo anche in città

L’appuntamento promosso da FederTrek è in programma per domenica 8 ottobre. La sfida di questa edizione è promuovere la mobilità a piedi per chi vive nelle aree urbane, per ridurre l’inquinamento atmosferico e combattere la sedentarietà. A Milano il 14 e 15 ottobre si svolgerà il primo festival del “Social walking”

“Caro sindaco, sarebbe bello poter camminare in città”. Il primo a scrivere una lettera al proprio Comune per chiedere di sensibilizzare i cittadini a muoversi a piedi, pedonalizzare alcune aree della città e avviare un processo partecipato per ridisegnare una città “a misura di persone”, è stato Paolo Piacentini, presidente di FederTrek. Ma ognuno di noi può scrivere al proprio sindaco e Paolo ci invita a farlo in occasione della “Giornata del camminare”, in programma per l’8 ottobre. Da sei anni, FederTrek -una rete di 30 associazioni in tutta Italia, storicamente impegnate nella promozione della mobilità leggera, lenta, sostenibile- fa della “Giornata del camminare” un’occasione per “promuovere il gesto più semplice e naturale di mobilità dolce, nella consapevolezza che il cammino può essere la prima forma di spostamento urbano sostenibile”. Il camminare diventa così “un atto di impegno civile -dice Piacentini-. Con i piedi possiamo riscoprire i luoghi che abitiamo, ridurre la presenza delle auto rendendo le città più accessibili a tutti e favorire un turismo lento e attento al territorio. Oltre a guadagnarci in salute”.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’inattività è il quarto fattore di rischio per la mortalità a livello globale. Basterebbero 150 minuti di cammino a settimana per salvaguardare la salute. Ma è davvero salutare camminare in città così inquinate? “L’aria continua a rappresentare un problema per la salute”, dichiarava l’Ispra in occasione della presentazione del XII rapporto sulla Qualità dell’ambiente urbano, dedicato nel 2016 alla relazione tra inquinamento atmosferico e salute. “Nel 2015, 45 aree urbane su 95 non hanno rispettato il valore limite giornaliero del Pm10 (materiale particolato in atmosfera, ndr). Il 90% della popolazione nei Comuni considerati risulta esposto a livelli medi annuali superiori al valore guida Oms per il Pm10 (20 µg/m³)”.

Proprio per ridurre l’impatto negativo dell’auto-mobilità sulla salute, Erminia Battista, medico e coordinatrice della Rete per la promozione della salute dell’Usl Umbria 1, ha avviato nel 2009 il programma “Costruiamo insieme la salute”, nato con l’obiettivo di promuovere l’attività fisica attraverso il cammino. Per affrontare anche il problema sempre più diffuso dell’obesità infantile, è stato subito attivato il “piedibus scolastico”, un’attività ormai diffusa in tante città per accompagnare a piedi i bambini nel percorso da casa a scuola con il coinvolgimento della comunità locale. Nel territorio dell’Usl Umbria 1, oggi si contano 35 linee di piedibus attive, con 20-30 bambini ciascuna. “Diversi studi dimostrano che quando i bambini fanno del movimento prima di andare a scuola, in classe sono più attenti e ricettivi; oltre all’aspetto socializzante di queste camminate”, spiega Battista. Il loro entusiasmo, infatti, si è percepito da subito, ma trovare degli accompagnatori adulti, volontari, è invece più complicato. Chiedendo agli adulti come accompagnavano i figli a scuola, infatti, Battista si è accorta che l’auto veniva usata anche per tratte di “poche centinaia di metri”. Un’abitudine che fa crescere la sedentarietà, l’isolamento sociale e anche il tasso di incidentalità nei pressi delle scuole, a causa della congestione di auto nelle ore di punta.

Secondo il rapporto 2017 sulla Mobilità in Italia dell’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (www.isfort.it), nell’ultimo triennio si è ridotta la lunghezza media degli spostamenti locali in auto: 3 spostamenti su 4 sono inferiori ai 10 km e solo 3 su 100 superiori ai 50 km. Nelle aree urbane l’incidenza dell’auto è dell’80% e il “tasso di motorizzazione in Italia -62,4 autovetture ogni 100 abitanti- è il più alto in Europa ad eccezione del Lussemburgo”, con 38 milioni di auto circolanti (+2,4% nell’ultimo triennio).

L’equità è il criterio con cui l’Uls 1 Umbria ha cercato una soluzione adatta alle diverse generazioni e il cammino rispondeva a questa caratteristica: “Si può camminare all’aria aperta, in tutte le stagioni, senza spese e senza aver bisogno di un abbigliamento particolare”, osserva Battista. Nel 2011 è partito il progetto del “piedibus del ben-essere speciale”, rivolto a tutta la popolazione: una volta al mese e in occasione di eventi speciali, 200 persone (con picchi di 450 presenze) si ritrovano per camminare nella città in cui abitano. La partecipazione è gratuita e le camminate sono organizzate con il coinvolgimento delle associazioni locali e di tutta la comunità, con tappe conviviali con musica e degustazioni. Nel tempo a Perugia il cammino ha assunto un’impronta “laboratoriale”, dice Battista: “È diventato un pretesto per far sentire le persone protagoniste nel raccontare la loro storia, le storie dei quartieri e della città”. Sono loro il vero motore del progetto, perché di volta in volta si individuano dei walking leader volontari che accompagnano il gruppo. Infine, con il progetto del “piedibus serale”, si è riusciti a coinvolgere la popolazione adulta che durante il giorno lavora: sono oltre 20 le linee attive su percorsi urbani, con un totale di 1.600 presenze settimanali.

C’è chi invece percorre cammini più lunghi, per “tessere reti di relazioni solidali e dar voce alle necessità e ai progetti dei luoghi”. È il caso dell’associazione “Movimento tellurico”, con sede a Roma, nata nel 2012 “in reazione all’immobilità nella ricostruzione dell’Aquila”. Allora, 44 persone da tutta Italia si sono messe in cammino nella prima “Lunga marcia per l’Aquila”, per portare la loro solidarietà ai paesi terremotati. La scorsa estate si è svolta sesta edizione della Lunga marcia, allargata alle altre terre del sisma, con 100 iscritti e 60 presenze fisse giornaliere. “Abbiamo unito idealmente, con i nostri passi, le zone colpite dagli ultimi eventi sismici e L’Aquila, città impegnata in una lunga e complessa ricostruzione del proprio tessuto sociale”, racconta Enrico Sgarella, presidente di “Movimento tellurico”. Si partecipa alla Marcia diventando soci dell’associazione con una quota di 15 euro e dando un contributo di 60 euro per il trekking. Un prezzo tenuto volutamente basso, perché sia accessibile a tutti. Quest’anno, partendo da Fabriano per 11 giorni di cammino “leggero, rispettoso dell’ambiente e dei luoghi, in relazione costante con gli abitanti, le associazioni locali e le amministrazioni”, la Lunga marcia ha avuto anche impatto economico importante sui territori. “Abbiamo calcolato di aver speso circa 30mila euro appoggiandoci alle strutture locali per mangiare e per dormire”, spiega Sgarella. Per valorizzare questo aiuto indiretto ai territori, l’associazione ha pensato di rendere fruibile il percorso durante tutto l’anno, un altro “modo per favorire il rilancio economico delle zone colpite dai sismi”.

Infatti, “questi percorsi di mobilità dolce attraversano in genere aree interne a bassa densità e costituiscono un volano anche per il turismo, l’accoglienza, l’artigianato, i beni storici e i piccoli borghi italiani, la natura e i parchi”, come si legge nel manifesto di “A.mo.do”. L’“Alleanza della mobilità dolce”, una piattaforma di 22 associazioni nata lo scorso settembre, si propone di cooperare per valorizzare le politiche e i servizi dedicati “a chi cammina, pedala e usa ferrovie turistiche nel paesaggio italiano”. Per fare questo, obiettivo prioritario dell’Alleanza è l’approvazione concreta delle norme per la mobilità dolce e ciclabile, attualmente in discussione in Parlamento.

In settembre -dopo l’approvazione della legge sullo sviluppo delle ferrovie turistiche (la 128/17) dello scorso agosto-, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e quello dei Beni e attività culturali e del turismo hanno presentato “Viaggiare in Italia”, il primo “Piano della mobilità turistica”. Un’operazione da 24 miliardi di euro (60 milioni per la valorizzazione di “cammini di rilevanza nazionale”), su 6 anni, che vede tra i suoi obiettivi anche la promozione di “modelli di mobilità turistica ambientalmente ed energeticamente sostenibili e sicuri”. Il Governo sta lavorando anche alla stesura di un “Piano della mobilità sostenibile” e in maggio ha presentato la roadmap verso questo obiettivo, per sostenere i benefici “in termini di sviluppo del territorio, ambiente, salute, società ed economia” di una mobilità più sostenibile.  Si prevede, tra l’altro, di favorire la mobilità a due ruote, promuovere il car sharing, stimolare l’utilizzo del trasporto pubblico e favorire i combustibili alternativi per il trasporto collettivo, ma il tema del camminare ha ancora uno spazio marginale nelle politiche di Governo. Possiamo allora partire noi: bastano due passi.

Il festival del social walking
Due giorni dedicati al viaggio lento e condiviso: è il primo festival del social walking, organizzato a Milano da da ViaggieMiraggi, con CasciNet e Altreconomia. Si svolgerà sabato 14 e domenica 15 ottobre nella cascina Sant’Ambrogio, per portare in città racconti di esperienze di viaggio e turismo responsabile, libri e proiezioni sui cammini, attività per bambini e degustazioni “slow”. Sabato 14 ottobre, ci sarà l’anteprima del festival, alle ore 20.00, con la proiezione di un film-documentario dedicato al cammino. La domenica sono previste attività dalle 11.00 alle 18.00; tra i protagonisti degli incontri, Grazia Andriola, autrice di “#steptostopviolence. Un cammino in memoria delle vittime di femminicidio”; i terranauti marchigiani, Maurizio Silvestri e Paolo Merlini; Fabrizio Teodori che porterà l’ esperienza di cammino nelle Marche a un anno dal sisma ed Elisa Nicoli con il suo nuovo libro “L’Italia selvaggia. Guida alla scoperta di luoghi incontaminati per tutti i piedi” (Altreconomia edizioni).

L’ingresso è libero, potete trovare il programma aggiornato anche sulla pagina Facebook dell’evento “Camminare – Il festival del social walking“.

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