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Genova G8, pericoloso rimuovere

Il decennale di Genova G8 si avvicina ed esce questo libro che ho scritto con Vittorio Agnoletto. E’ un libro-inchiesta, molto "forte" per i contenuti che presenta: un racconto dall’interno, con il contributo del pm Enrico Zucca, dello scontro di…

Il decennale di Genova G8 si avvicina ed esce questo libro che ho scritto con Vittorio Agnoletto. E’ un libro-inchiesta, molto "forte" per i contenuti che presenta: un racconto dall’interno, con il contributo del pm Enrico Zucca, dello scontro di potere, o meglio degli ostacoli frapposti alle attività di un potere – la magistratura, peraltro divisa al suo interno –  che ha "osato indagare e processare i vertici di polizia di stato e servizi segreti.

La lettura del libro può suscitare vari sentimenti: dall’indignazione allo scoramento, passando per lo spavento. Tutti legittimi, tali e tanti sono i punti di rottura dell’etica civile che si ritiene consona a una democrazia e anche gli strappi rispetto alla prassi costituzionale della separazione e del rispetto fra poteri dello stato.

Serve ancora parlare di Genova G8? Serve, eccome se serve. La rimozione di quelle vicende e la trascuratezza per i suoi strascichi nell’attualità sono pericolosi. Qualche domanda per chiarirsi.

E’ normale che ai vertici delle strutture di sicurezza e di intelligence siedano dirigenti condannati in secondo grado per reati come il falso, la calunnia, l’induzione alla falsa testimonianza?

Perché nessun parlamentare – fra i mille che abbiamo – ne ha chiesto la sospensione, a tutela della credibilità delle istituzioni?

Perché il capo della polzia, il presidente del consiglio, il presidente della repubblica non hanno ancora chiesto scusa alle vittime degli abusi di Genova e ai cittadini tutti?

Ci torneremo. Intanto questo libro andrebbe sostenuto, perché è un libro "vero" e non avrà l’attenzione dei grandi media, perché tocca questioni tabù, poteri che il sistema mediatico non intende affrontare, perché è scritto da persone "fuori casta".

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