Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Interni / Attualità

Generazione Identitaria: i “paladini” anti ong non pubblicano i bilanci

Il movimento nato nel 2012 che si oppone al “rullo compressore mondialista” conta circa 200 associati. Quest’estate ha contribuito alla missione “Defend Europe” contro i salvataggi in mare. Ma le donazioni sono ancora intestate al presidente

Una manifestazione di Generazione Identitaria

A 31 anni, Umberto Actis Perino si definisce “identitario”. È il vicepresidente di un “movimento apartitico” che si chiama Generazione Identitaria ed è nato nel novembre 2012 “sulla scia della francese Génération Identitaire”.
Quest’estate il movimento di cui Actis è il numero due e Lorenzo Fiato, 23enne, il presidente, ha preso parte alla missione “Defend Europe”, nelle acque del Mediterraneo. Obiettivo: ostacolare i salvataggi dei migranti in mare delle ONG, collaborando talvolta con le milizie libiche, nel nome dell’“identitarismo etnico-culturale” e contro il “rullo compressore mondialista”. In una parola (che non esiste), “remigrazione”. Perché, come si legge su generazione-identitaria.com, “Tempi critici richiedono misure critiche”.
La campagna a bordo della nave “C-STAR” -ora conclusa- ha procurato al movimento di Fiato e agli altri giovani fondatori una ribalta mediatica notevole. Interviste sui telegiornali nazionali, sulla BBC, pagine sul New York Times.

A quella che Actis definisce una “associazione culturale costituita formalmente nella fine del 2015” avrebbero aderito circa in 200 in tutta Italia. Le quote sono due: simpatizzante (15 euro) e sostenitore (20 euro). A cinque anni dalla nascita del movimento e a due anni dalla costituzione dell’associazione -seppur non sia pubblico lo statuto o il codice fiscale-, i canali di finanziamento sono ancora in costruzione. O meglio: “Il conto del movimento è ancora in fase di apertura, la Postepay è un sistema temporaneo, speriamo di più breve durata possibile”, come spiega Fiato, che quindi risulta al momento l’unico intestatario di tutte le donazioni a beneficio della realtà italiana (PayPal rimanda a un account Gmail).

da generazione-identitaria.com
da generazione-identitaria.com

Niente di male, anche se colpisce che i principali detrattori delle ONG -accusate a sproposito di scarsa trasparenza sui finanziamenti nei mesi scorsi- non si siano mai posti il problema di pubblicare un bilancio. Specialmente se, come dicono gli interessati, le donazioni si aggirano intorno a qualche migliaio di euro.

“L’esercizio 2016 l’abbiamo chiuso, certo, ma non posso dirle tutto”, risponde il vicepresidente, stupito delle domande. Che aggiunge: “Siamo un movimento completamente autofinanziato, non abbiamo ancora delle sedi e le nostre sezioni si organizzano in autonomia. Non abbiamo punti di riferimento in questo momento”.

da generazione.identitaria.com
da generazione.identitaria.com

“Non c’è alcun bisogno di immigrazione”, si legge sul programma di Generazione Identitaria. Che sarebbe un inganno. “La cosiddetta crisi dei rifugiati, fenomeno talmente artificiale dall’essere ormai oggetto di indagine anche delle procure della Repubblica, -si legge ancora- è funzionale al processo della grande sostituzione”. “Semmai -sostiene Actis- bisognerebbe aiutare queste persone -‘immigrati terzomondiali’ è l’etichetta che il movimento gli riserva- nelle loro terre”. Anche a costo di rispedire i migranti in Libia. Luoghi dove il movimento non ha però mai messo piede. “Noi italiani non siamo mai andati in delegazione -conferma il vicepresidente-. I francesi sono stati in Siria ma non le so dire altro”.

© riproduzione riservata

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.