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G8, Napolitano chieda scusa

La trasmissione Blu Notte, domenica sera su RaiTre, ha riacceso gli animi attorno al G8. Per la prima volta in sei anni si è vista in tv una ricostruzione, seria, accurata e attendibile di quanto avvenuto al G8 di Genova. E’…

La trasmissione Blu Notte, domenica sera su RaiTre, ha riacceso gli animi attorno al G8. Per la prima volta in sei anni si è vista in tv una ricostruzione, seria, accurata e attendibile di quanto avvenuto al G8 di Genova. E’ mancata solo, nella parte finale della trasmissione, un’attenzione più stringente al dopo: le promozioni dei maggiori imputati, la copertura garantita a tutti dal vertice di polizia, la drammatica debolezza della politica, incapace di affermare la preminenza dei diritti civili e costituzionali sui corporativismi e sullo strapotere delle forze dell’ordine.
Detto questo, complimenti a Carlo Lucarelli e collaboratori, a cominciare da Mario Portanova, giornalista di Diario e braccio destro di Lucarelli per la puntata sul G8. Pare che la trasmissione abbia avuto circa due milioni di telespettatori (si può rivedere in questi giorni su su Rai Sat). Ha anche suscitato l’irritazione di alcuni politici di destra, che si sono scagliati contro Lucarelli e la Rai, senza però portare argomenti seri. Insomma, molti italiani hannbo finalmente avuto la possibilità di farsi un’idea su quel tragico evento della storia italiana recente.

Uno dei passaggi mancanti, a questo punto, è quello indicato da Giuliano Giuliani in un’intervista uscita sulle pagien liguri di repubblica. Giuliano si rivolge al presidente della Repubblica affinché chieda scusa a tutte le persone umiliate e maltrattate ingiustamente a Genova nel luglio 2001. Proprio Giuliano e la sua famiglia dovrebbero essere i primi destinatari delle scuse: innanzitutto per il vilipendio di cadavere, avvenuto in piazza Alimonda per mano di un uomo delle forze dell’ordine, che ha infierito con un sasso sulla testa di Carlo

In realtà lo stato italiano dovrebbe delle scuse a tutti per il manctao processo sull’uccisione di Carlo: purtroppo è bastata una perizia spericolata, con la tesi del proiettile deviato da un calcinaccio, per impedire un pubblico dibattimento. Ma su questo, lo sappiamo bene, ilpresidente della repubblica non ha alcun potere. Aspettiamo le scuse per tutto il resto

(da Repubblica Genova) 

Giuliani: “Napolitano ci chieda scusa”
G8, la tv-verità in due milioni per “Blu Notte”
ALBERTO PUPPO
DUE milioni di italiani davanti alla Tv per il G8. Sei anni dopo. Due
milioni convinti dalla straordinaria abilità di Carlo Lucarelli nel
raccontare anche, e soprattutto, le storie più intricate. Ma probabilmente
anche dall´impossibilità di rimarginare una delle ferite più vive del
dopoguerra.

Due milioni di persone che, forse, erano convinte di sapere già tutto sul
dramma genovese, ma che difficilmente dimenticheranno i racconti di chi li
ha vissuti sulla propria pelle, delle donne additate come prede per
imminenti stupri nella caserma di Bolzaneto, dei pacifisti che alzavano le
mani e si ritrovavano la testa rotta. O quelle di Giuliano Giuliani che
dimostra, immagini alla mano, che qualcuno, poliziotto o carabiniere non
si sa, ha infierito con una pietra sulla testa di Carlo a terra in una
pozza di sangue, non prima di avergli alzato il passamontagna dal viso.
Non è una novità, ma vista in tivù fa tutto un altro effetto. «E poi ora –
spiega il padre del ragazzo ucciso in piazza Alimonda – nessuno potrà più
dire di non sapere. Responsabile di quella vergogna è un uomo che
rappresenta lo Stato. E io mi aspetto che la massima carica dello Stato,
il presidente della Repubblica, dica qualcosa, chieda scusa». Che la
puntata di “Blu notte”, in onda domenica sera su Raitre, non sia stata
indolore lo dimostra la veemenza delle reazioni marchiate
centrodestra.

Parte lancia in resta l’ex presentatrice Elisabetta Gardini, ora
berlusconiana, che parla di «campagna ideologica imbarazzante» e accusa
Lucarelli di lavorare «al servizio della sinistra radicale». La segue a
ruota Maurizio Gasparri, un altro che di tivù dovrebbe intendersene. Il
giudizio è perentorio: «Un programma a senso unico, l´ultima chiara
dimostrazione di come la tv pubblica sia diventata uno strumento di
informazione di regime. Il colpo di stato in Rai si è compiuto».
Ma che cosa ha fatto, di così clamoroso, Lucarelli? Per capirlo bastava la
sua premessa: una volta i fatti accadevano senza poter essere documentati,
oggi un evento come quello di Genova viene ripreso, fotografato,
registrato in ogni sua fase. Tutto quello che è successo è praticamente
visibile. E allora tanto vale provare a mettere in fila il materiale e
ricostruirlo. È quello che “Blu notte” ha cercato di fare. A partire dalla
vigilia del G8, dagli allarmi sui possibili assalti con sangue infetto
alle buste esplosive, fino alla notte della Diaz. Alternando immagini a
testimonianze, analisi e opinioni.

«Di nuovo – sostiene Giuliano Giuliani – rispetto a tutto quello che è
stato scritto e trasmesso, c’è la verità. Una verità difficile da trovare
sulla stampa, merce ancora più rara in televisione. Al punto che molti mi
hanno detto che, domenica sera, credevano di non essere neppure in
Italia…». La trasmissione, in realtà, il padre di Carlo, l´ha seguita
con molta tensione e un po’ di preoccupazione. Ci aveva provato Giovanni
Minoli, qualche mese fa, a rivitalizzare una vecchia inchiesta alla luce
delle ultime evoluzione dei processi. Non era andata male. «Diciamo che
ora è il numero due…»

Ma l’operazione di Lucarelli è sembrata di un’altra pasta. E non solo per
l´inconfondibile ritmo della narrazione e la scenografia noir. Al di là
delle valutazioni di parte. «La gente ha finalmente potuto vedere quello
che è successo. Qualcuno può più avere dubbi sulla libertà di movimento
dei black bloc? Non credo. Nel caso potrei aggiungere che stavo proprio
ora risentendo un nastro in cui è conservata la prima comunicazione sulla
presenza di quei ragazzi che stavano sfasciando tutto in piazza Paolo da
Novi. È della 11.45. Si richiede l´intervento di un alto ufficiale dei
carabinieri. Gli uomini arriveranno solo un’ora dopo. Ma credo che bastino
le immagini di Lucarelli, che documentano anche le infiltrazioni».
Resta un altro mistero, forse meno impenetrabile e in qualche maniera
incoraggiante: perché, sei anni dopo, i fatti del G8 continuano a
suscitare tutte queste attenzioni? «Insomma, negli ultimi tre mesi abbiamo
avuto la “confessione” di Fournier che ha parlato di “macelleria
messicana” alla Diaz e siamo riusciti a sentire quella poliziotta che
inneggiava all'”uno a zero per noi” alla notizia della morte di Carlo.
Difficile fare finta di niente».

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